Al via a Ischia la mobilitazione contro la “riorganizzazione” dei servizi sanitari decisa dall’Asl

asl-napoli-2Se i vertici dell’Asl, direttore generale in testa, pensavano che l’ultima delle operazioni di “razionalizzazione” partorita a Monteruscello per l’isola d’Ischia potesse passare nel silenzio e nell’indifferenza degli isolani, hanno sbagliato di grosso.

E’ vero, stamattina non si è ritrovata una grande folla a Ischia, per il presidio davanti alla sede del Distretto sanitario convocato da Rifondazione comunista contro il trasferimento-accorpamento di vari servizi territoriali e psichiatrici in una nuova, inadeguata sede di Casamicciola. Ma considerato che le ragioni della protesta sono ancora poco conosciute tra la cittadinanza, che si trattava di un orario lavorativo, che il tam tam informativo era partito solo da pochi giorni e senza una pianificazione particolarmente capillare, il risultato è stato di tutto rispetto. Molto simile a quello del primo presidio organizzato ventuno anni fa, agli inizi del 1993, dal Comitato isolano per la Difesa della Salute nello stesso luogo e con un clima altrettanto sfavorevole, per contestare lo scellerato disegno di chiudere l’ospedale di Lacco Ameno. A quell’incontro altri ne seguirono, nelle settimane successive, con un numero crescente di partecipanti e di adesioni della società civile. Fino alla grande manifestazione corale che si svolse nel mese di luglio e raccolse diverse migliaia di isolani, imponendosi come la più grande manifestazione di popolo della recente storia ischitana. Che colse nel segno e conseguì l’obiettivo di salvare l’ospedale. Un precedente incoraggiante, per la battaglia attuale. Perchè oggi, come e anche più di allora, Ischia non può permettersi alcun arretramento, neppure minimo, rispetto alla sua dotazione di servizi sanitari, in ospedale e fuori. Tanto più che i direttori generali dell’Asl passano  (e diversi se ne sono avvicendati in questi anni), ma le scelte che la loro gestione produce restano. E quando sono sbagliate e miopi, peggiorano inesorabilmente la qualità della vita degli isolani. Perciò certe conseguenze vanno prevenute per tempo e non constatate quando è troppo tardi.

A correre quest’ultimo rischio, molto seriamente, sono ancora una volta i sei Sindaci isolani, che si ritrovano un po’ troppo spesso all’oscuro di novità essenziali per la comunità che rappresentano. O meglio, che dovrebbero rappresentare. Stamattina, nessuno di loro si è visto, nè ha fatto sentire la sua voce. L’unico amministratore isolano che non si è sottratto e che non ha condiviso il grave letargo generale che ha colpito la maggior parte dei “comunardi” dell’isola è stato il vicesindaco Carmine Barile, che nell’assicurare la volontà di capire meglio la situazione interagendo con l’Asl, ha chiarito che da Monteruscello nulla è stato comunicato alle amministrazioni locali circa la nuova sede di Casamicciola.

Non hanno fatto mancare la loro convinta partecipazione e adesione alle ragioni della manifestazione l’Assoforense, presenti il presidente Gianpaolo Buono e l’avvocato Cellammare, e l’Autmare con Nicola Lamonica. L’avvocato Buono, in particolare, sull’onda della positiva esperienza unitaria che ha caratterizzato la lotta contro la soppressione della sede distaccata del Tribunale, ha sottolineato la volontà degli avvocati di essere parte attiva in tutte le iniziative a tutela della salvaguardia dei diritti fondamentali degli isolani, a cominciare dall’impegno contro lo smantellamento dei servizi sanitari. A prendere la parola, sono stati, tra gli altri, Gennaro e Domenico Savio, Gianni Vuoso e alcuni utenti del Centro di Salute mentale di Ischia, destinato alla contestata riallocazione presso l’ex albergo Stefania.

Una prova dell’unità d’intenti tra le associazioni presenti e le forze politiche promotrici della manifestazione si è avuta seduta stante, con la presenza nella piccola delegazione che è salita all’ultimo piano della sede del Distretto per conferire con un responsabile. Interlocuzione pressochè impossibile (l’incontro è avvenuto con un impiegato, che si è limitato ad invitare il gruppo a contattare l’ufficio stampa dell’Asl per avere informazioni) per varie ragioni. Ieri, per le condizioni meteo avverse, non era in sede neppure il direttore sanitario del Distretto 36, Roberto Landolfi. Che, comunque, potrebbe interloquire solo sullo spostamento a Casamicciola dei servizi territoriali (la guardia medica di Forio e la Medicina legale, tra gli altri), ma non sul destino del Centro di Salute Mentale e della Sir “villa Orizzonte”, che dipende invece direttamente dal Dipartimento di Salute Mentale di Pozzuoli. E comunque, tutte le decisioni su Ischia sono ascrivibili esclusivamente alla dirigenza dell’Asl, per cui il referente unico non può che essere il manager Ferraro.

E a lui hanno intenzione di chiedere un incontro, chiamando a sostenere questa richiesta anche i sei Sindaci isolani, i promotori del presidio di oggi. Un’occasione di confronto necessaria e perfino doverosa. Ma che non sarà facile ottenere, conoscendo la scarsa propensione che il direttore generale ha mostrato finora nel concedersi a riunioni ed incontri, come ben sanno i sindacati, abituati ormai ad interloquire più con il Prefetto che con il direttore generale. Senza dimenticare che parecchie richieste, anche urgenti, dei Sindaci isolani anche sul riassetto dei servizi di cui i “regali” attuali sono la conseguenza, sono cadute nel vuoto.

Ma a Ischia non calerà il silenzio sulle ultime scelte di Monteruscello. E già la settimana prossima è in programma una nuova occasione d’incontro e di mobilitazione.

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