E’ davvero sorprendente la tendenza che stanno dimostrando nel palazzetto di via Iasolino nel rimuovere fatti e situazioni talmente recenti e noti che è impossibile siano già stati dimenticati dalla cittadinanza. Va bene che da sempre, quando c’è di mezzo la possibilità di ottenere lauti finanziamenti, sulla nostra isola si scatena una frenetica corsa per accaparrarsene le quote più sostanziose, a suon di progetti tanto faraonici e “urgenti” quanto il più delle volte sovradimensionati e perfino controproducenti, ma nel caso della Pineta Mirtina si sta davvero superando il limite. Non avere la pazienza – diciamo così – di aspettare nemmeno un decennio per proporre un intervento di restyling completo del parco di via Sogliuzzo, peraltro decisamente sovrapponibile a quello da poco completato, e sempre nell’ordine del milione e oltre di euro, è davvero il colmo. Eppure, è quello che sta accadendo, incredibilmente, in questi giorni.
Punto di forza del nuovo progetto presentato ieri per “rifare il look” della Mirtina, è la realizzazione di un teatro nel verde, che servirebbe, secondo quanto sostenuto dal Comune, per colmare una grave carenza. Perchè la Città non ha uno spazio pubblico attrezzato da dedicare a spettacoli, concerti, incontri, adunate… Ora, se questa storiella l’avesse raccontata un turista o un isolano residente da tempo all’estero o magari da un marziano, non ci sarebbe stato nulla da stupirsi, ma che la si sostenga da parte del Comune lascia basiti. Perchè proprio il Comune è stato nel 2005 il committente della costruzione dell’Arena Mirtina, consegnata alla fruizione pubblica appena sei anni fa. E l’arena da 120 posti per quello era stata creata: per spettacoli, manifestazioni, concerti, incontri. Per quello era stata colmata la depressione naturale esistente nel cuore di quella parte della pineta dell’Arso. Per quello era stato collocato un ampio palco, era stato installato un impianto di illuminazione adeguato, erano state acquistate decine di panche di legno e altri arredi necessari alla fruibilità di quello spazio. Un teatro nel verde in piena regola, circondato da giovani pini appena piantati. Che funzionò per un paio d’anni, ospitando concerti, serate cinematografiche, qualche manifestazione e spettacolo. Tutti eventi che in Comune hanno dimenticato. Chissà come…O forse hanno preferito fare un’operazione di rimozione, per non dover giustificare (ma si può?) il modo in cui le nuove opere ultimate nel 2007 sono già andate in malora. Dell’Arena Mirtina è rimasta la spianata, dove cresce un timido prato invernale,con i lampioni, non si sa se ancora funzionante o meno. E poi un quadro elettrico scoperchiato e alle mercè delle intemperie, forse anche pericoloso. Non c’è più traccia del palco, nè delle sedute e degli altri arredi, lasciati accatastati a distruggersi durante qualche inverno e poi finiti chissà dove. Eppure, erano costati soldi dei contribuenti, per cui li si sarebbe dovuti preservare con un minimo di cura, per farli durare nel tempo. Invece, quanto sono durati?
E adesso in quella spianata, quanti altri soldi pubblici ci vogliono buttare, per fare un “teatro nel verde” che già c’era? E per farlo durare un’altra volta per il tempo di una inaugurazione? 1,6 milioni di euro, in aggiunta a quelli sprecati sei anni fa, per replicare un altro capitolo della disastrosa storia della gestione del patrimonio pubblico “made in Ischia”? Ma non è che in via Iasolino stanno esagerando?