In tre mesi o poco più dalla riapertura, è già la seconda volta. La piscina comunale, l’unica disponibile sul territorio, è di nuovo chiusa. E anche stavolta, com’era già avvenuto in occasione delle chiusure in serie dello scorso anno, c’è di mezzo la pompa, ancora in tilt. La goccia che fa traboccare il vaso di una situazione strutturale sempre più seria, ormai ai limiti della sostenibilità. Perché l’elenco delle cose che non funzionano nell’impianto dietro la media “Scotti” continua ad allungarsi e ad aggravarsi, mentre in Comune sono affaccendati a sfornare il progetto di una nuova piscina, dal costo rigorosamente al di sopra del milione di euro.
Tante le defaillance anche lo scorso anno, nonostante l’installazione di una nuova pompa, durata lo spazio di un mattino. Tanto da rendere necessario, alla fine, il collegamento con la pompa della vicina scuola media. Che adesso si è rotta anch’essa e non si sa se e e quando i tentativi in atto per ripristinarne il funzionamento andranno a buon fine. Nel frattempo, l’impianto è ovviamente fuori servizio, tanto per fare una cosa nuova…
Paradossalmente, se nella piscina comunale si fa fatica a garantire la presenza di acqua lì dove dovrebbe stare, ovvero la vasca, l’acqua è invece fin troppo invadente tutt’intorno all’invaso. Dal tetto, per esempio, continua a scenderne a volontà, quando piove. E, complice forse una lesione che è comparsa da qualche tempo, si trova abbondante liquido anche sotto gli spalti. A testimoniare le condizioni complessivamente pessime della struttura. Senza dimenticare la perdita in corso da tempo dallo scarico di uno dei bagni degli uomini, un grosso spreco che necessiterebbe di un idraulico. E poi ci sono le porte in qualche caso sganciate dai cardini, qualche piastra metallica che è venuta giù qua e là. Le conseguenze classiche – e altamente prevedibili – della mancanza cronica di manutenzione che caratterizza, a Ischia, la gestione di tutto il patrimonio comunale.
Allo stato, il Comune d’Ischia sta dimostrando di non essere minimamente in grado di gestire in modo efficiente e decoroso la piscina di via Michele Mazzella, l’unica pubblica disponibile (quando lo è, si capisce) da settembre e giugno, di cui fruiscono, potendolo, anche i disabili. D’altra parte, a due passi c’è già un’altra piscina per disabili non utilizzata che sta andando in malora. Ciò nonostante, appena due giorni fa, l’amministrazione ha annunciato pubblicamente il progetto di una piscina per disabili al di sotto del mercato di via Morgioni, che dovrebbe costare ai contribuenti (perché siamo sempre noi a pagare, anche se si tratta di fondi “europei”) oltre un milione di euro. Una storia già vista: si investe (dilapidando soldi pubblici?) sul nuovo, mentre si lascia andare in malora l’esistente, che potrebbe essere mantenuto al meglio con somme assai più contenute. Nel 1994, la nuova piscina comunale appena inaugurata si presentava anch’essa come un’ottima realizzazione, d’avanguardia. Come dovrebbe essere la prossima nuova piscina per disabili. Il lupo perde il pelo…