Il Garden Club rilancia il dubbio di tanti cittadini: che fine ha fatto la Pineta Mirtina?

IMG_0071 IMG_0067IMG_0218IMG_0219Negli anni, ne hanno seguito tutte le vicissitudini. Compreso il progetto di risistemazione completato sei anni fa, che avrebbe dovuto portare al recupero e alla valorizzazione dell’acqua della sorgente Mirtina. Senza dimenticare le visite guidate e le tante iniziative organizzate con le scuole e con gruppi ospiti venuti da varie zone d’Italia. Perciò non c’è da stupirsi se oggi pomeriggio i soci del Garden Club Isola d’Ischia hanno voluto dedicare un incontro al parco di via Antonio Sogliuzzo, interrogandosi sul quesito: che fine ha fatto la Pineta Mirtina? Domanda legittima, tanto più guardandosi intorno e osservando il modo in cui è ridotta adesso (come confermano le foto pubblicate in questo blog da un mese a questa parte), contro tutte le aspettative e ancor più le speranze che progetti e interventi di volta in volta avevano suscitato.

A presentare la storia e le tante peculiarità geologiche e botaniche della pineta dell’Arso è stato l’esperto naturalista Giuseppe Sollino, che ha evidenziato la complessità dell’equilibrio ecologico che si è creato nell’ampia area della colata lavica del ’300, dopo il suo popolamento con i pini alla metà del XIX secolo, ad opera di Giovanni Gussone, botanico alla corte di Ferdinando di Borbone e grande conoscitore della flora isolana. Sono stati i pini a trasformare il desolato “Cremato” in un bosco dalla straordinaria biodiversità, nel quale si sono ambientate a meraviglia, protetti dalle chiome dei pini, le più diverse specie della macchia mediterranea e perfino alcune rarità botaniche. Un polmone verde nel cuore di Ischia, che produce grandi quantità di ossigeno contribuendo in modo decisivo alla salubrità dell’aria che respiriamo; che  assorbe polveri nocive per la salute, abbattendo l’inquinamento atmosferico, e che, al contempo, limita l’inquinamento acustico; che contribuisce alla termoregolazione all’interno del centro abitato; che offre in ogni stagione dell’anno uno spettacolo della natura di rara bellezza, sebbene non adeguatamente curato e valorizzato. E sottolineando le potenzialità delle pinete come attrattore turistico, Sollino ha ricordato come proprio l’idea di sfruttare le caratteristiche della pineta e la presenza di una sorgente dalle riconosciute proprietà fu all’origine del primo progetto di creazione di un parco idroaromaterapico affidato al Comune d’Ischia nel 2000 dallo stesso Sollino e dall’architetto Antonello Monaco, che a Ischia organizza da anni gli Incontri internazionali sull’Architettura mediterranea.

Il contrasto, che ogni giorno si fa più stridente, tra il valore intrinseco della Pineta Mirtina, che la recente sistemazione avrebbe dovuto esaltare, e la trascuratezza se  non il degrado che si sono velocemente impadroniti delle opere milionarie realizzate solo pochi anni fa, è stato ben sintetizzato dal tema dell’incontro di oggi all’Hotel Oriente. Tema intorno al quale, dopo l’interessante esposizione di Sollino, si è sviluppato un vivace e approfondito dibattito coordinato dalla presidente del Garden Nunzia Mattera Sena. L’assessore Gianluca Trani, nel riconoscere le condizioni non ideali (per usare un eufemismo) in cui versano i parchi pineta cittadini, ha messo l’accento sulle difficoltà che il Comune incontra nella gestione delle pinete con le risorse umane e finanziarie di cui dispone, sollecitando anche una più attiva partecipazione di cittadini e associazioni alla cura e alla tutela del verde pubblico. Poi Trani si è soffermato su alcune idee che sono allo studio dell’amministrazione sulla gestione futura delle pinete e la loro manutenzione, dal coinvolgimento di soggetti privati a quello di associazioni ambientaliste disposte a dare un contributo.

Sulla disamina dell’assessore si è aperto il dibattito, che ha focalizzato l’esigenza primaria, anche in relazione alla vocazione turistica di Ischia e dell’isola, di salvaguardare il raro patrimonio ambientale esistente, di cui le pinete sono parte integrante e qualificante. Tra l’altro, si è insistito sulla necessità di assicurare la manutenzione ordinaria del verde, ma anche degli arredi e della dotazione dei parchi pubblici, piuttosto che investire denaro pubblico su interventi straordinari destinati a fare l’ingloriosa fine delle opere precedenti. E, con spirito costruttivo, si è suggerito di puntare su idee semplici a basso costo e magari di attingere dai fondi raccolti con la tassa di soggiorno, per coprire gli interventi essenziali di cura dei parchi. E non  è mancata la riproposizione del progetto, proposto per anni (senza successo) da Sollino e dall’Assopini alle varie amministrazioni comunali e sempre di grande attualità, di creare un”aula verde”, per la didattica e la divulgazione della conoscenza del prezioso ecosistema delle pinete storiche e dei polmoni verdi dell’Isola Verde.

Comunque, il futuro della Mirtina e delle altre pinete resta un argomento vivo, su cui c’è voglia di confronto, di dibattito e di partecipazione, da parte dei cittadini. E di proposte, come ha dimostrato l’occasione creata dal Garden Club. Perchè l’abbandono e il degrado attuali sono indigeribili per chiunque tenga al proprio paese e insostenibili per l’immagine e sostanza dell’Ischia turistica.

 

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