Portalettere sempre più rari e in ritardo, ma per le Poste il problema è degli utenti

A livello nazionale, Poste Italiane è indicata come uno dei gioielli di famiglia, un’azienda modello per efficienza e redditività, tanto che è stata inserita dal governo nel piano di privatizzazioni  riservato ai pezzi pregiati del patrimonio pubblico. A livello locale, il nostro livello isolano per intenderci, la percezione non è altrettanto positiva, almeno per quanto riguarda il servizio classico del recapito della corrispondenza, che a quanto pare è sempre più marginale tra le attività delle Poste. E si vede, perché, quanto a puntualità ed efficienza, il servizio recapiti è a dir poco deficitario. Con l’aggravante che i disservizi negli anni si sono moltiplicati e cronicizzati, nonostante le proteste e le sollecitazioni a superarli di quanti erano costretto a subirli, con tutte le pesanti conseguenze, anche economiche, che ne sono via via derivate.

Ma la solfa è sempre la stessa: comunicazioni che non arrivano, bollette “desaparecidas”, scadenze disattese e via elencando. E i clienti-utenti obbligati con il fai-da-te a tamponare, per quanto possibile, le falle del sistema, per cercare di evitare i danni e i problemi in serie di cui le Poste non sono mai responsabili. Intere zone sull’isola restano scoperte e non in modo saltuario, per qualche giorno o brevi periodi, ma per mesi, senza soluzione di continuità. Ad essere più che saltuario, decisamente raro, è solo il portalettere, che non porta più nulla. Tanto meno quando dovrebbe. Un servizio primario negato. Senza preavviso, senza giustificazioni, senza scuse.

Tante lamentele, in crescita, per i disagi. Ma senza riscontro, perché tutto viene ignorato con sconfortante indifferenza verso i bisogni dei cittadini utenti e/o clienti. Le Poste non rispondono nè pongono riparo ai disservizi segnalati e accertati. Così, nonostante stiano denunciando l’assenza del portalettere da mesi, nonostante abbiano raccolto firme e sollecitato soluzioni, gli abitanti di Casalauro, tra gli altri, restano ancora senza posta, sempre più in difficoltà nel far fronte ad adempimenti necessari e improrogabili in assenza delle comunicazioni postali all’origine. Ma chi paga per le conseguenze del mancato recapito? Perchè è sempre il cittadino a rimetterci? E perchè  un servizio di primaria importanza deve essere negato senza conseguenze per chi provoca il disservizio? E intanto le scadenze passano e i problemi aumentano…

 

 

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