di Vincenzo Di Meglio
La morte del professor Giovanni “Giannino” Castagna, nella sua amata Parigi, graffia il cuore e fa lacrimare gli occhi agli amici ed a quanti gli hanno voluto bene in vita. Il professor Castagna, 80 anni, nato negli anni Trenta del secolo scorso, era allievo-figlioccio di don Pietro Monti, rettore per decenni di Santa Restituta. Don Pietro ne ricordava, commosso ed intenerito, il primo giorno in seminario ad Ischia Ponte :”…piangeva, come un agnellino.”
Era un Ischitano diverso, di minoranza, un Ischitano buono d’anima; quando ti guardava fisso negli occhi, non voleva capire se eri di destra o sinistra o con quale potente fossi schierato e se o non funzionale alla conquista di poltrone e prebende. Gli interessava ben altro! Coltivava il fermo proposito di arricchire gli Ischitani con la cultura, ricostruendone la memoria storica. Per questo obiettivo, ha lavorato una vita intera: la direzione di Villa Arbusto, i molti libri pubblicati, la presidenza del premio Coppola, la Rassegna d’Ischia le sue perle più fulgide.
L’ho conosciuto “da vicino “alla fine degli scorsi anni novanta. Deciso, determinato, lottava col suo slogan “Pithecusa fuori dall’oblio”, per stimolare la classe politica, sollecitando l’apertura del polo archeologico di Villa Arbusto. Parlava un Italiano perfetto; ma ascoltarlo esprimersi nel puro lacchese del tempo che fu era una sinfonia per le orecchie. I dittonghi biascicati, la parlata cantilenante, le sibilanti pronunciate aspre, le parole ed i proverbi d’antan risuonano alla mente. Grande è il debito di riconoscenza e gratitudine!
Caro Giannino, in Paradiso tra gli Angeli ed i Santi!!!