La sospensione di notte dell’erogazione idrica è stata sospesa. Non perchè l’Evi abbia rinunciato all’idea di risparmiare soldi e acqua attraverso l’espediente dell’interruzione notturna, ma in attesa dell’esito di un incontro che dovrebbe tenersi a breve alla Regione. Incontro dal quale dipenderà la possibilità concreta di continuare quello che l’Evi ha definito finora come un esperimento, nel prossimo autunno. Un ritorno alla normalità, peraltro atteso dagli utenti che non avevano digerito granchè la novità, della cui “ratio” si era capito poco o niente in corso d’opera. Così come ha suscitato stupore la “sorpresa” di ritrovare all’improvviso l’acqua di nuovo in libera uscita dai rubinetti anche di notte.
Ma, alla fine, che senso ha avuto il sacrificio richiesto comunque agli isolani per le settimane in cui è durata la prova? “L’obiettivo era di sperimentare un sistema di riduzione delle perdite idriche della rete basato proprio sulla sospensione dell’erogazione notturna nel periodo invernale”, è la spiegazione del responsabile dell’Ufficio tecnico dell’Evi, Francesco Trani. E l’ipotesi di lavoro ha trovato riscontro nella realtà? “Sì, il risultato della sperimentazione è stato positivo. Se riuscissimo a ripetere l’esperienza nei sei mesi invernali, abbiamo calcolato un risparmio nell’ordine dei 180mila euro all’anno, visto che l’acqua che si disperde comunque noi la paghiamo. E quelle risorse andrebbero a vantaggio del bilancio dell’ente”.
Già, il bilancio dell’ente in profondo rosso. C’è da capire se l’eventuale risparmio prodotto dall’interruzione notturna andrebbe a ripianare il deficit o se sarebbe destinato al recupero della rete, che fa letteralmente acqua da tutte le parti. Il risparmio eventuale andrebbe necessariamente alla riduzione del deficit, che però è il presupposto per uscire dalle sabbie mobili della liquidazione, che sarebbe a sua volta la conditio sine qua non per accedere ai prestiti necessari a far ripartire gli investimenti per l’ammodernamento della rete. Opera indispensabile, anche per eliminare alla radice il problema delle perdite d’acqua e dello spreco insostenibile (dal punto di vista ambientale e economico) che ne deriva.
Ma esiste un progetto di risistemazione della rete idrica? “Certo che c’è – conferma l’ingegnere Trani – è previsto dalle normative vigenti. Si tratta di un progetto completo, che riguarda tutta la rete e che prevede vari tipi di interventi, graduati nell’arco di un ventennio in base alle condizioni dei vari tratti dell’impianto su cui bisogna intervenire”. Vuol dire che se si mettesse mano oggi all’impresa, ci vorrebbero vent’anni per arrivare alla fine? “La previsione dei tempi è commisurata necessariamente alla situazione del bilancio aziendale. Se la situazione di base cambiasse, potrebbero cambiare anche le previsioni sulla durata dei lavori, tutto dipende dalle risorse a disposizione”. E attualmente, che tipo di investimenti sulla rete sono in corso? “Per adesso, riusciamo ad intervenire solo sulle emergenze. Quest’anno dovremmo partire con il primo lotto di lavori, però il nodo è sempre quello delle risorse”. Che non ci sono. Questa è la triste realtà.
Dal primo marzo, è il caso di ricordarlo a testimonianza della situazione finanziariamente disastrosa in cui versa l’Evi in liquidazione, ci sarà un’ulteriore stretta con la riduzione del 30 per cento degli stipendi dei dipendenti, in base all’accordo che ha consentito di evitare licenziamenti. Un grosso sacrificio per i dipendenti dell’azienda intercomunale. Ma anche un’incognita non da poco, che peserà sul futuro dei servizi idrici e fognari dell’isola d’Ischia. Perchè, ovviamente, alla riduzione degli stipendi, corrisponderà anche un’analoga riduzione dell’orario di lavoro. E questo non potrà non avere una ricaduta pratica sulla gestione degli impianti, sui tempi di intervento delle squadre impegnate sul territorio, per i lavori e anche per le emergenze che si verificheranno a terra e a mare, considerato che l’Evi è competente e responsabile per la rete fognaria, comprese le condotte sottomarine. Insomma, si annuncia un futuro prossimo preocuupante, stagione turistica compresa. Mala tempora currunt in via Leonardo Mazzella. E non è un problema aziendale, di addetti i lavori, ma riguarda pesantemente, a vari livelli, tutti i cittadini-utenti-contribuenti dell’isola. Alla fine, speriamo che la sospensione notturna programmata, che pure tante lamentele aveva suscitato, non si riveli una bazzecola rispetto ai ben altri disagi possibili.