Torna il C12, desaparecido causa guasti, ma fino a quando resisteranno i Pollicini?

Sono pochi, sempre più vecchi e “sgarrupati”. E perciò si guastano più frequentemente degli altri autobus, che pure non sono di ultima generazione e di magagne legate all’età e all’usura ne hanno parecchie. Così, i Pollicini, quei pochi che ancora sono in dotazione al parco autobus isolano,  devono ricorrere spesso alle cure dei meccanici, durante le quali scompaiono necessariamente dalle strade. Come è accaduto nei giorni scorsi al mezzo che copre la linea C12, che è rimasta sguarnita, non essendoci possibilità di sostituzione.
Oggi, finalmente, dopo due giorni di disagi per gli utenti, sulla lunga tratta della Circolare 12 è tornata la normalità, con la ricomparsa dell’autobus “desaparecido”. Ancora una volta, si è trattato di una presenza a sorpresa. Così come era stata imprevista l’assenza. Perchè – e come ti sbagli…-  nessuna informazione, nè preventiva nè successiva, ha comunicato la mancanza o la ricomparsa del tanto (inutilmente) atteso autobus di piccola taglia.

E’ un dato di fatto che i pochi Pollicini superstiti sono delicati come reperti di archeologia industriale e farli uscire in strada è una scommessa quotidiana che, a quanto pare, non sempre si riesce a vincere. Ora, che dei mezzi, perdipiù vecchi, possano essere soggetti a guasti e, quindi, a riparazioni che richiedono del tempo (e stavolta almeno non se n’è perso perchè mancavano i pezzi, come accadeva l’anno scorso) è nell’ordine delle cose. Ma in una condizione di normale funzionamento di un’azienda di trasporto, si dovrebbe poter contare su un’alternativa, usufruire di una possibilità di sostituzione. E invece a Ischia l’Eav non è in grado di farlo, tanto che per due giorni, in concomitanza con i guasti e riparazioni, si è lasciata sguarnita un’intera linea, per nulla di secondaria importanza visto che serve zone importanti del Comune d’Ischia, lasciando a piedi coloro che se ne sarebbero dovuti servire.

Ma con i Pollicini superstiti sempre più vecchi e “sgarrupati” e non avendo mezzi di quelle dimensioni per le eventuali (e più che probabili) sostituzioni, quali garanzie può offrire il servizio? Quante altre volte, di questo passo, dovremo mettere in conto di aspettare invano alle fermate delle linee più esposte al disservizio come la C12? E quanto altro tempo potranno resistere i Pollicini obsoleti o quel che ne resta? E’ auspicabile che, nella consapevolezza dell’esistenza e perfino dell’urgenza del problema, la dirigenza Eav si decida a programmare almeno un minimo ricambio del parco autobus isolano, quanto meno nella parte che non regge più. C’è bisogno ormai indifferibile di mezzi nuovi (magari anche di usato sicuro, come i precedenti insegnano) da destinare all’isola, perchè anche se l’input è ormai questo, non si può pensare di friggere i pesci senza neppure l’acqua. Come l’Eav sta facendo da quasi due anni a questa parte, a discapito dell’efficienza del servizio, dell’utenza e anche del personale, costretto a tappare le falle senza la materia prima.

C’è un servizio di trasporto pubblico da garantire anche a Ischia, collegamenti da assicurare con continuità e puntualità, linee da coprire. Come si pensa di farlo, a Napoli, dove si assumono tutte le decisioni? Ischia non è un territorio residuale, marginale, a cui si concedono al massimo ferri vecchi finchè durano e poi tutti a piedi. E perchè i nostri distratti amministratori, che si sono occupati sempre poco e male del servizio di trasporto pubblico su gomma, invece di sollecitarne il potenziamento, ovvero l’unica soluzione vera per il traffico caotico isolano, non si fanno parte attiva almeno per ottenere dall’Eav una dotazione di mezzi sufficiente alle reali esigenze dell’isola?

 

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