“Intanto, il Comune potrebbe organizzare un gesto di ringraziamento e riconoscenza per il professor Danzl e l’Università di Dresda, o no?”. La domanda che avevo azzardato qualche giorno fa, ha trovato una eloquente risposta l’altro ieri, alla conferenza stampa alla Biblioteca Antoniana durante
la quale il professor Thomas Danzl, letteralmente innamorato di Ischia, ha reso noto il grande lavoro compiuto dalla sua équipe dell’Università di Dresda dal 2011 ad oggi, alla Torre Guevara. Ed è stata una risposta negativa. Purtroppo, in linea con le pessime abitudini degli amministratori isolani. Che riescono solitamente a rappresentare l’esempio opposto a ciò di cui a Ischia amiamo vantarci, ovvero di saper essere accoglienti, cortesi, perfino affettuosi con i nostri ospiti. Cambiano le amministrazioni, cambiano le persone che ricoprono certi incarichi, ma quelle che restano una costante sono le cadute di stile, o meglio le magre figure che in via Iasolino si premurano di assicurare più che a sè stessi, alla comunità che rappresentano. Tanto che ormai siamo arrivati al punto che non ci si stupisce neppure più (tra di noi, è ovvio, chè non può essere altrettanto per i forestieri) di assenze ingiustificabili e di atteggiamenti di indifferenza intollerabili per la stessa immagine (che in questo caso è sostanza) dell’ente locale, che comunque è la prima istituzione di riferimento sul territorio.
In un Paese normalmente civile, sarebbe stato doveroso un gesto di ringraziamento per il professor Danzl e per la sua Università, che ha regalato a Ischia (e formalmente proprio al Comune, proprietario della Torre) tre stage dei suoi migliori laureandi, per riportare alla luce i dipinti murali del piano nobile del monumento, con risultati straordinari, che hanno sorpreso lo stesso Danzl, nonostante credesse molto, fin dall’inizio, nel valore di questa trasferta ischitana. Senza contare che i tedeschi si sono fatti carico di tutti i materiali e delle attrezzature utilizzati a Cartaromana e quest’anno, per gravare al minimo sugli ospiti isolani, pure del viaggio andata e ritorno tra Dresda e Ischia. Ma altro che ringraziamento! Il Comune d’Ischia non si è proprio visto, si è tenuto completamente alla larga dalla conferenza finale, nella quale era parte in causa, essendo tra i soggetti firmatari (con Dresda e la Sovrintendenza ai Beni culturali) della convenzione che ha reso possibili i restauri. Alla fine, sarebbe stato non solo un atto di gentilezza verso il professore straniero e le sue allieve, ma anche l’occasione per il Comune di ascriversi il merito di aver contribuito ad una iniziativa importante e lodevole di valorizzazione del patrimonio culturale della collettività. Ma la miopia nella gestione del potere ha raggiunto evidentemente tali livelli da non far riconoscere neppure gli aspetti più direttamente utilitaristici di certi atti e presenze.
La motivazione addotta al pubblico presente all’Antoniana e agli ospiti tedeschi è stata quella del contemporaneo svolgimento di una riunione di giunta, che ha impedito la partecipazione dell’assessore alla Cultura, Isidoro Di Meglio. Ma anche ammesso che si fosse trattato di una riunione improvvisa, possibile che non ci fosse la possibilità di inviare un dirigente, qualcuno che rappresentasse il Comune e spiegasse il perchè di quell’assenza in blocco che è stata a dir poco imbarazzante? Possibile, visto che è successo. E peggio di così…
In compenso, i rappresentanti del Comune con la loro assenza hanno evitato di dover prendere visione, grazie alle fotografie e al puntuale monitoraggio effettuato dai tedeschi negli ultimi quattro anni, dello stato pietoso e pericoloso in cui è ridotta la Torre. Un altro pezzo di valore del patrimonio pubblico che sta andando in malora. Per colpa dell’incuria e della mancanza di manutenzione che sono altre “regole” consolidate dell’(in)azione dell’ente locale, al di là di chi ne abbia temporaneamente la gestione.
Di sicuro, però, la responsabilità di aver concesso a suo tempo l’uso del tetto del monumento per la collocazione di un’antenna per cellulari, ricade sull’attuale amministrazione. Che non ha valutato appieno i rischi dell’operazione su una struttura tanto antica e delicata. E infatti, l’installazione prima e la rimozione poi dell’antenna hanno danneggiato seriamente la copertura della torre, in particolare l’impermeabilizzazione, tanto da procurare numerose e importanti infiltrazioni d’acqua piovana. E qualcuno, in Comune, dovrebbe riconoscere che la differenza tra l’entrata registrata per la concessione della Torre e l’entità del danno rimasto è a discapito dell’ente, cioè dei contribuenti che pagheranno il conto. E magari dovrebbe pure chiarire perchè non si era previsto, in caso di danneggiamento, che fosse il partner privato a ripararlo a proprie spese.
Assenti e distratti – troppo – i nostri amministratori. Ma se si sono potuti permettere di non partecipare all’incontro con gli ospiti tedeschi, non potranno permettersi a lungo di ignorare le condizioni del principale monumento loro affidato. Perchè non sia mai si verifichi qualche danno ancora più grave alla Torre, allora la figuraccia sarebbe davvero irrecuperabile.