Grazie ai restauratori tedeschi la Torre dei Guevara continua a svelare i suoi segreti d’arte

IMG_0236IMG_0233IMG_0234IMG_0235Sono già al lavoro da una settimana e procedono di gran lena. Le quattro laureande della Scuola di Restauro dell’Università di Dresda hanno già completato il disvelamento degli affreschi della parete che era rimasta da trattare, dopo i due precedenti interventi del 2011 e del 2012 effettuati nella sala centrale del piano nobile della Torre dei Guevara a Ischia. E adesso tutta la loro attenzione e il loro impegno si sono trasferiti nella parte alta della stanza, alla base della volta. Dove, sotto il solito spesso strato di intonaci colorati, sta via via riprendendo forma un ricco fregio a grottesche, che appare complessivamente in buono stato e decisamente meglio leggibile delle pitture sui muri sottostanti.

Il programma stabilito per questa terza e ultima annualità del progetto di restauro alla torre si va rea*lizzando giorno dopo giorno con precisione, pazienza e, soprattutto, con dovizia di risultati. Sulla parete appena ripulita è comparso un nuovo cartiglio, come quelli già rinvenuti sugli altri muri della stanza. Vi è rappresentata la scena di una battaglia, con soldati, armature, cavalli e vessilli. E non manca una scritta in latino, che nella parte leggibile presenta dei nomi. E tutt’intorno si notano personaggi mitologici e altre decorazioni geometriche e a grottesche, soprattutto sui registri più bassi della parete e nei vani delle finestre, anch’essi accuratamente dipinti. Alla fine, si sta confermando che la sala oggetto delle attenzioni dei restauratori è completamente dipinta, dal pavimento al soffitto.

Ogni centimetro dipinto riportato alla luce è la tessera del complesso mosaico che i circa quaranta laureandi e specializzandi tedeschi impegnati in questi anni a Ischia vanno ricomponendo. Un mosaico che, una volta completato, non solo restituirà alla grande sala l’aspetto che volle darle l’anonimo artista che la decorò nella seconda metà del XVI secolo (la data del 1560 fu ritrovata sulla parete recuperata due anni fa), ma offrirà anche un prezioso contributo alla ricostruzione della storia del monumento di Cartaromana. Una visione completa degli affreschi, che è l’obiettivo finale dell’intervento triennale guidato dal professor Thomas Danzl, direttore della prestigiosa Scuola di Restauro di Dresda, consentirà uno studio approfondito dello stile dell’artista, che è il presupposto per tentare di arrivare alla sua identificazione. E contestualmente si cercherà di sciogliere anche il nodo della datazione delle pitture murarie. Di notevole valore, come è stato già anticipato dai ricercatori tedeschi sulla base degli accurati rilievi compiuti e delle analisi effettuate nei laboratori dell’Università di Dresda sui campioni portati da Ischia. Perchè gli esperti tedeschi si sono dedicati agli affreschi della torre ben al di là dei periodi di tre settimane trascorsi sulla nostra isola nel 2011 e 2012, elaborando studi molto approfonditi sui materiali utilizzati dall’anonimo artista, sfruttando apparecchiature e metodologie d’avanguardia e ricostruendo accuratamente le pitture su pannelli con le colorazioni originarie, che sul posto i secoli, le sovrapposizioni di intonaci e l’azione di insetti e muffe hanno modificato e in qualche caso cancellato.

L’azione delle giovani laureande di Dresda (tre sono tedesche e una è austriaca), che lavorano per parecchie ore ogni giorno sulle impalcature, proseguirà fino al 13 marzo, quando è già fissata alla Biblioteca Antoniana una conferenza di chiusura. Sarà quella l’occasione nella quale saranno resi noti ufficialmente i risultati di questo ultimo stage della serie prevista dalla convenzione sottoscritta nel 2010 tra il Comune d’Ischia, proprietario della torre, la Sovrintendenza ai Beni artistici di Napoli, l’Alta Scuola di Belle Arti dell’Università di Dresda e il Circolo Georges Sadoul, che anche quest’anno si è fatto carico dell’accoglienza degli esperti tedeschi e del supporto tecnico alla loro attività.

What Next?

Recent Articles