La “novità” è durata lo spazio di un mattino. Non ci sarà nessun passaggio di consegne all’ospedale “Rizzoli”, dove ci sono voluti pochi giorni…per lasciare tutto come stava. Con i problemi di sempre che, proprio a causa della loro persistenza, rappresentano l’unico vero motivo di crisi dell’ospedale isolano. Quella crisi che travalica le vicende burocratico-amministrative di un avvicendamento alla direzione del presidio mai concretizzato. Sebbene per qualche giorno sia stato di stretta attualità il ritorno in via Fundera della dottoressa Anna Maria Minicucci, che peraltro detiene ancora la titolarità dell’incarico sull’isola, anche se da anni ricopre il ben più prestigioso incarico di direttore generale dell’Azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon a Napoli.
La direzione del polo pediatrico partenopeo, affidata da qualche anno alla Minicucci, era legata ad un contratto a termine, come altri incarichi simili al vertice di qualche altra Azienda ospedaliera cittadina. Contemporaneamente, la dirigente sanitaria è rimasta la titolare della direzione sanitaria dell’ospedale isolano, affidata temporaneamente, con contratti rinnovati periodicamente, alla dottoressa Maria Valentina Grossi. Che a Ischia è una facente funzione come, a Napoli, lo è la Minicucci. Così, era del tutto scontato che quando fosse scaduto il contratto a termine con il “Santobono”, quest’ultima sarebbe dovuta tornare nella sede originaria. Un atto dovuto, un passaggio naturale, senza retroscena nè motivazioni recondite. E quindi, quando il rapporto con il “Santobono” è arrivato a scadenza, è uscita di conseguenza la delibera - di fatto una presa d’atto – del ritorno della Minicucci alla guida del “Rizzoli”. Un cambiamento che ha fatto discutere all’esterno e anche azzardare ipotesi più o meno fantasiose sulla sua origine e che però in ospedale non ha stupito più tanto, visto che non è un segreto per nessuno che la titolarità dell’incarico appartiene alla dottoressa con solide radici a Forio. Che, peraltro, si era presa subito qualche giorno di ferie, prima del previsto spostamento sull’isola.
Tuttavia, che la Minicucci sarebbe tornata effettivamente a lavorare a Ischia non era affatto scontato, anche se così indicava la sua posizione amministrativa. Anche perchè nel frattempo al “Santobono” non era stato ancora nominato il suo sostituto e la possibilità di una sua riconferma non era affatto remota. In teoria, ci sarebbero stati novanta giorni di tempo per sciogliere ogni dubbio sull’eventuale prosecuzione dell’incarico al “Santobono”. E così, anche se la Minicucci fosse tornata in via Fundera, si sarebbe potuto comunque trattare di una situazione temporanea, prima di risalpare verso Napoli.
Ma non c’è stato bisogno di attendere tre mesi per avere la risposta sul futuro prossimo della direzione sanitaria del “Rizzoli”. Ancora prima di finire le ferie, per la Minicucci è arrivata la riconferma nel ruolo precedente, per cui resterà a dirigere il principale ospedale pediatrico non solo di Napoli, ma di tutto il Sud Italia. E non c’è dubbio che per la dirigente di struttura complessa il ritorno a Ischia (ancorchè questa resti la sua sede di lavoro stabile) avrebbe rappresentato un notevole passo indietro rispetto alla posizione di ben maggiore peso e prestigio ricoperta negli ultimi anni. Tra la realtà del nostro presidio e quella del “Santobono-Pausilipon” non c’è paragone e neppure tra la caratura delle due direzioni. Per cui non c’è bisogno di essere particolarmente perspicaci per immaginare che la dottoressa Minicucci abbia particolarmente gradito di restare a Napoli.
Conseguenza del suo mancato ritorno è – altra faccia della medaglia – la riconferma alla direzione sanitaria del “Rizzoli” di Maria Valentina Grossi, che dunque dovrà continuare a fare la pendolare con la terraferma. Condizione che, del resto, condivide con la maggioranza dei dipendenti del nosocomio lacchese. E, casualmente, il primo ricordo che negli ultimi giorni si citava in via Fundera sul periodo di dirigenza della Minicucci, era proprio riferito alla sua decisa azione a favore di una corsa di traghetto utilizzata dai pendolari che era stata soppressa e che, grazie alla sua determinazione, fu ripristinata. Ciò che non è riuscito finora all’attuale dirigenza del “Rizzoli”. Ma magari, adesso che i posti di vertice sono stati riassegnati, qualcosa potrà cambiare. Intanto, tutto come prima.