Sabato a Napoli grande manifestazione per la donazione di sangue, che a Ischia non si può fare…

IMG_0364Fa progressi in Campania la mobilitazione per diffondere la cultura della donazione, nello specifico quella del sangue. Ed è in prima linea la FIDAS – Federazione Italiana Associazioni donatori di Sangue – che con la “Fondazione con il Sud” ha lanciato il programma “La sfida di donare” in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. E sabato prossimo, 5 aprile, dalle 10 alle 13, si terrà a Napoli, nello splendido scenario del Monastero Santa Chiara, l’appuntamento finale per presentare i risultati di venti mesi di attività, contrappuntati da cinque sfide: donazione, comunicazione, condivisione, formazione e verifica. L’ultima “sfida”, infatti, si propone di verificare i risultati raggiunti a partire da ottobre 2012, che saranno commentati da Aldo Ozino Caligaris, presidente nazionale FIDAS e dal responsabile del programma Antonio Bronzino.

A presentare lo stato dell’arte del sistema sangue in Campania saranno il professor Nicola Scarpato, Direttore del Centro Regionale Sangue della Campania, e il dottor Bruno Zuccarelli, Responsabile del Servizio Trasfusionale dell’Ospedale Monaldi. Presenzieranno all’appuntamento anche il Cardinale Crescenzio Sepe, il dottor Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione con il Sud, che ha sostenuto economicamente il progetto, e Pietro Barbieri, Portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore cui fa parte anche la FIDAS. All’evento è stato anche invitato il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin.Nel corso dell’incontro, inoltre, sarà presentato ufficialmente il terzo spot realizzato “Ogni storia è un dono”, che vede protagonisti cittadini di altre culture, ancora marginali nella donazione di sangue in Italia. Ospiti dell’evento anche amici e testimonial che hanno sostenuto la FIDAS nei numerosi appuntamenti: l’olimpionica di judo Rosalba Forciniti già protagonista della campagna di comunicazione “Campionessa di vita”, l’atleta paralimpica Giusy Versace, l’attore e cantante Luca Seta, la giornalista Carmen Lasorella e Stefano Scarpa, già vincitore di Italia’s Got Talent 2012 e protagonista della campagna “La forza di un gesto”.

Per coinvolgere la cittadinanza durante la giornata, in Piazza del Gesù, stazioneranno un’autoemoteca FIDAS per informare sulla donazione di sangue ed emocomponenti e l’unità urologica mobile della Fondazione ProSud Onlus.

Tante iniziative, dunque, per una buona causa che merita di essere sostenuta e portata avanti nell’interesse di tutti. Peccato che, mentre a Napoli e in tutta la Regione e oltre ci si impegna per conquistare un numero sempre maggiore di persone alla donazione volontaria di sangue, qui a Ischia sia ancora altamente a rischio la giornata di donazione fissata per domenica prossima,ovvero  proprio il giorno successivo alla grande manifestazione napoletana. A tutt’oggi, infatti, permane la sospensione del servizio di assistenza da parte degli infermieri dell’équipe che segue (o meglio, seguiva) le donazioni periodiche presso il presidio “San Giovan Giuseppe” di Ischia, pubblicizzate e curate, per quanto riguarda la partecipazione dei donatori, da parte della Fidas-Advs di Ischia.

Come è noto, gli infermieri hanno deciso di interrompere la loro collaborazione a causa del perdurante, notevole ritardo con cui l’Asl Na2 Nord procede a corrispondere loro quanto dovuto per l’attività straordinaria svolta nelle domeniche di donazione.  Una presa di posizione comunicata da settimane alla direzione sanitaria del “Rizzoli” e, quindi, all’Asl, che tuttavia non è servita a regolarizzare il pagamento delle quote pregresse e neppure ad avviare, da parte dell’amministrazione sanitaria, un confronto con i paramedici per trovare una soluzione e salvare così le prossime donazioni. Tutte già programmate con un anno di anticipo e concordate con lo speciale dipartimento del “Cardarelli” che si occupa della raccolta e della distribuzione di sangue ed emoderivati a Napoli e provincia.

Insomma. mentre in città si valorizza e si sostiene, come è giusto, la cultura della donazione di sangue, sulla nostra isola, che è  esempio virtuoso rispetto a tante realtà della terraferma, si rischia di affossare di fatto il sistema, a cominciare dall’importante lavoro compiuto dalla Fidas locale, per non parlare della disponibilità e generosità dei donatori volontari. Con buona pace dell’Asl, che sta agendo non solo come se il problema non dipendesse da sue defaillance organizzative, ma come se non la riguardasse proprio. Incredibile! E purtroppo vero…

 

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