Sarà che si sono lasciati trascinare dall’autocompiacimento per aver condotto in porto l’”impresa” di essere riusciti a pubblicizzare un programma di manifestazioni per il 2014 nella seconda metà di marzo, che per Ischia, obiettivamente, è una novità. Ma la fretta (sic!) non è mai una buona consigliera (ricordate la gatta che partorisce mici ciechi?) e l’adagio ha trovato conferma puntuale anche stavolta. Già, perchè nel mettere insieme l’”anno di eventi” firmati Comune d’Ischia, in Municipio si sono persi qualcosa. E così, pur partendo con i migliori propositi, anche in questo caso sono riusciti perfettamente a rientrare nella tradizione del “made in Ischia” fatto di trascuratezza ed errori, ovvero della nostra “normalità”. Come avrete già notato scorrendo la lista di eventi pubblicata ieri, infatti, manca qualunque accenno alla Festa di Sant’Alessandro. Che è stata esclusa incredibilmente dal programma annuale, benchè tra le manifestazioni lì inserite fosse quella programmata con maggiore anticipo. Addirittura nell’estate scorsa, perchè quando ne fu annunciata la cancellazione per il 2013, contestualmente si anticipò che sarebbe sicuramente tornata nell’edizione successiva, appunto questa del 2014. Ma ancora più grave è che in Comune sia sfuggito che diversi mesi fa la Sant’Alessandro e la Festa di Sant’Anna sono state proposte congiuntamente per il finanziamento regionale nell’ambito del progetto “Borghi e castelli in scena, percorsi tra tradizione, arte e cultura”, che vede il Comune di Acerra come capofila e tra Comuni partner anche quello di Ischia. Che è stato l’artefice, con tanto di delibera e di ampia documentazione su carta intestata, di questa accoppiata tra la festa del 26 luglio e quella del 26 agosto, non a caso le due manifestazioni più conosciute e di maggior richiamo turistico dell’estate ischitana.
Ma è possibile che in via Iasolino la mano destra non sappia quello che fa la sinistra? Il “caso” della Sant’Alessandro ne è l’ennesima dimostrazione. Una dimostrazione clamorosa e proprio in virtù di quella richiesta di finanziamento alla Regione, con la quale il Comune d’Ischia ha attestato ufficialmente l’esistenza in vita della Sant’Alessandro e il suo sicuro svolgimento i prossimi 25 e 26 agosto 2014. Come da questo riconoscimento ufficiale si sia passati a trascurare completamente il corteo storico e le iniziative correlate dalla programmazione turistico-culturale del Comuune per l’anno in corso appartiene alla serie dei soliti “misteri” ischitani. Un altro esempio perfetto di “made in Ischia” nella sua peggiore accezione.
Peraltro, se la memoria delle cose fatte avesse potuto far “dimenticare” quel precedente della partecipazione al progetto sui borghi e i castelli, solo pochi giorni fa, perfino in anticipo sui termini stabiliti, l’Associazione Pro-Sant’Alessandro, organizzatrice degli appuntamenti di fine agosto, aveva regolarmente presentato la consueta documentazione che ogni anno si presenta al Comune per formalizzare lo svolgimento di pubbliche manifestazioni. Ma neppure quello è servito a far evitare una clamorosa svista, che rappresenta anche una diminutio evidente per il programma che domani i rappresentanti del Comune si accingono ad andare a presentare direttamente a Mosca, con tanto di conferenza stampa targata Enit.
Sfogliando la famosa brochure che appena ieri mattina mezza giunta comunale aveva presentato alla stampa parlando orgogliosamente di svolta (non epocale di certo, perchè le località turistiche normali questo tipo di programmazione la fanno non con un mese, ma un anno di anticipo), gli interrogativi sull’esclusione della Sant’Alessandro si moltiplicano. Ma possibile che tra coloro che hanno messo nero su bianco il programma prima di stamparlo, tutti siano stati colti da amnesia rispetto ad una manifestazione che si è ripetuta per oltre trent’anni con straordinaria continuità, fatta eccezione per l’anno scorso? Possibile che a nessuno sia sembrato assurdo che nella scansione del programma mese per mese proprio ad agosto, il clou dell’estate (tra l’altro il periodo preferito dai russi), non avesse da proporre nulla? E possibile che nessuno in giro per il palazzetto (e mica siamo al Campidoglio e a Palazzo Chigi o peggio al Parlamento di Strasburgo, le stanze e le persone quelle sono…) si sia ricordato dei documenti spediti ad Acerra, della domanda di pochi giorni prima o di fare una semplice telefonata al dottor Napoleone per sapere se la Sant’Alessandro 2014 si farà? Eppure, per quanto appaia incredibile, è andata proprio così. Evidentemente, il nome di Città anteposto a quello di Ischia fa perdere a molti l’esatta visione della realtà e le dimensioni tutto sommato “micro” del contesto in cui si opera e che, per questo, dovrebbe essere conosciuto in tutti i particolari da chi ha la responsabilità di gestirlo.
Per dirla tutta, era sembrata strana l’assenza della Festa di Sant’Alessandro dalla brochure e dalle dichiarazioni a raffica della conferenza di ieri. Anche se chi scrive, là per là ha attribuito la dimenticanza ad una selezione delle sole manifestazioni organizzate direttamente dal Comune. Che però, cita anche iniziativa come la Festa della Vendemmia e altre di Natale realizzate da gruppi e associazioni. Come la Sant’Alessandro. E ci era sfuggito il particolare decisivo del partenariato di Ischia con Acerra su Sant’Alessandro e Sant’Anna. A proposito, ma se quel finanziamento sarà accordato, il Comune lo utilizzerà solo per Sant’Anna, dopo aver messo nel “calderone” anche l’altra festa? A quanto pare, in via Iasolino hanno trascurato parecchi aspetti per nulla secondari di una seria e completa programmazione turistica. Quella che Ischia non conosce da sempre, ma meriterebbe con la massima urgenza.