Sarà stata la forza della speranza e il forte desiderio di normalità, ma perfino la “novità” diffusasi qualche giorno fa, seppur mai confermata, che fossero sul punto di arrivare a Ischia una ventina di autobus di rinforzo, era stata presa per buona. E, invece, non solo non si è vista neppure l’ombra di altri mezzi, ma adesso sono spariti pure i biglietti. E così gli utenti hanno raddoppiato: alla caccia all’autobus si è aggiunta quella al ticket, che complica all’origine la possibilità di servirsi del trasporto pubblico. Di male in peggio, insomma, e nel bel mezzo di un periodo ad alta densità turistica, tra la Pasqua e il ponte del 25 aprile, con tanti forestieri che dipendono dal mezzo pubblico per spostarsi da una parte all’altra dell’isola.
Ormai le lunghe attese alle fermate e gli orari ballerini, le corse saltate e i mezzi stracolmi su cui si fatica a salire sono pane quotidiano e non sono più neppure motivo di stupore. Semmai solo di forti attacchi di bile. Da parte dei residenti, che subiscono disagi da mesi e che hanno dovuto affrontare di recente una crisi profondissima, superata dopo settimane. E da parte dei turisti, che arrivati sull’isola hanno scoperto la difficoltà di muoversi con gli autobus, facendo direttamente esperienza delle numerose defaillance del servizio, legate alla scarsità e vetustà dei mezzi disponibili. Che sono rimasti quelli di sempre, pieni di “toppe” e sempre a rischio di fermarsi per l’ennesimo guasto. E visti i precedenti anche recenti, c’è anche poco da lamentarsi: tutto sommato, gli autobus in questi giorni hanno funzionato nel modo migliore possibile alle condizioni attuali. Che comunque restano ben lontane da ciò su cui si dovrebbe poter contare in un paese civile, diciamo europeo, nel 2014.
Però, che a questo quadro d’insieme, già ben poco confortante, si debba aggiungere ora anche l’ulteriore problema della carenza di biglietti, è davvero il colmo. Perchè non si può pretendere che il turista – e l’isolano senza abbonamento – si debba pure mettere alla ricerca dei ticket, facendo il giro dei rivenditori per riuscire ad utilizzare il servizio da cui non può prescindere per i suoi spostamenti. Ma in questi giorni trovare i biglietti, di tutti i tipi, compresi quelli per i residenti, si sta dimostrando un’impresa. E gli stessi rivenditori si trovano nell’imbarazzo di non poter soddisfare le richieste e di dover sopportare le lamentele di chi s’imbatte in quest’altro fuori programma. Che rende ancora più difficile muoversi, visto che non sempre sull’autobus vi è la possibilità di acquistare il ticket, a parte il prezzo più alto. E senza biglietto, non si può viaggiare, anche perchè giustamente fioccano le multe. Ma quando il problema è a monte e non dipende dalla volontà dell’utente, perchè quest’ultimo deve essere comunque penalizzato?
Sarà stata colpa della festività infrasettimanale a ridosso della Pasqua, ma pare che nella settimana appena chiusa i rivenditori non siano stati riforniti e quindi, finite le scorte, anche per la presenza dei numerosi turisti, sono rimasti a secco. Dovremo aspettarci altri problemi anche la prossima settimana, con il 1° Maggio di mezzo? Di certo, adesso che si è aperta la stagione turistica,la distribuzione dei ticket dovrebbe essere perfino potenziata, oltre a garantirne la regolarità. Certo che con questo sistema di trasporto pubblico perfino Giobbe avrebbe esaurito tutte le riserve di pazienza. E i poveri utenti, isolani e turisti, camminano…e smoccolano.