Spiagge ischitane in emergenza, mentre i lavori sulle scogliere sono ancora in alto mare

IMG_0465IMG_0466In altre circostanze, il maltempo di questi giorni sarebbe stato considerato e sofferto come una iattura per la sua coincidenza e interferenza con il periodo pasquale che, arrivando a fine aprile, avrebbe potuto coincidere anche con l’inizio dell’attività balneare. Ma quest’anno le cose stanno andando assai diversamente sulle spiagge ischitane, dove la tendenza è piuttosto di prendere tempo e di posticipare l’apertura degli stabilimenti, forse anche oltre la fatidica data del Primo Maggio, che segna da sempre l’avvio ufficiale della nuova stagione balneare. Il fatto è che mancano ancora le condizioni essenziali (e non per le piogge di questi giorni) per la riapertura degli ombrelloni su buona parte degli arenili ischitani. E un’altra mazzata è stata inferta dalla grecalata dei giorni scorsi, che ha aggravato la già disastrosa situazione provocata dalle tempeste dello scorso inverno.  Con il risultato di rallentare ulteriormente la difficile ripresa che iniziava a concretizzarsi, nonostante il forte ridimensionamento subito dalle spiagge dal Porto alla Mandra. A cui si sono aggiunti ora gli effetti della nuova erosione proprio alla vigilia del periodo pasquale, quando tutti gli addetti ai lavori speravano piuttosto in forti venti da ponente per poter sanare le ferite delle sciroccate di fine gennaio e febbraio. Ma al posto del ponente si è presentato, invece, il grecale, più gagliardo che mai, che si è mangiato altra sabbia. E i venti di questi giorni non sono adatti ad invertire una tendenza che sembra ipotecare pesantemente la stagione 2014, almeno nella sua fase iniziale.

D’altra parte, oltre i venti ci si sono messi pure i tempi dell’intervento di protezione delle coste a complicare le cose. Se, infatti, i lavori promossi e finanziati dalla Provincia fossero partiti qualche mese fa, invece che poche settimane or sono, l’ultima grecalata non avrebbe fatto ulteriore scempio della linea di costa. Ma tant’è, la burocrazia non tiene conto delle esigenze reali. Tanto è vero che è cominciato a mettere mano alle scogliere a pochi giorni dall’avvio (largamente prevedibile e noto) della stagione balneare e la realizzazione del progetto è ancora in alto mare, praticamente all’inizio. Anzi, nella settimana appena chiusa non si è quasi lavorato, anche nei giorni in cui il tempo lo avrebbe consentito.

Dopo aver cominciato le operazioni dal tratto di mare antistante Cafieri, nonostante la priorità fosse probabilmente di mettere in sicurezza il prima possibile le spiagge Lido-San Pietro, che sono il nucleo dell’offerta balneare ischitana, finora è stata completata solo l’operazione sulla scogliera antistante il ristorante “Alberto”. Si dovrà proseguire davanti al “Dai Tu”, “Ricciulillo” e “Michele a mare”, per completare la prima tranche dell’intervento di rifioritura delle scogliere. Che sarebbe dovuta già terminare, secondo il cronoprogramma iniziale dei lavori, che trova poi riscontro nelle ordinanze del Circomare con riferimento ai vari specchi acquei e antistanti tratti di spiaggia. Anche perchè da martedì prossimo dovrebbe partire la seconda tranche dei lavori, che poi sarebbe la più impegnativa, trattandosi non di una semplice “rifioritura” delle piccole scogliere esistenti, ma della realizzazione di due altri due pennelli davanti alla spiaggia di San Pietro, al posto di quelli eliminati qualche anno fa con un pessimo risultato, che ora bisogna correggere. Ma se non si finirà prima l’opera di restyling davanti al Lido, non si potrà passare a San Pietro,  per cui l’impressione è che i tempi potrebbero allungarsi oltre il previsto. E comunque, la scadenza inizialmente fissata per i lavori è intorno alla metà di maggio.

L’ultima grecalata, peraltro, non ha solo eroso il litorale, ma ha anche spostato una notevole quantità di sabbia dal Lido a San Pietro, modificando  notevolmente la linea di costa. La Fiba Confesercenti ha chiesto al Comune che si proceda ad un redistribuzione della sabbia, spostandola con le pale meccaniche da dove è in eccesso alle zone più sguarnite, come già si era fatto in qualche occasione negli anni scorsi.

Ma se per il tratto Lido-San Pietro qualcosa si muove, sia pur con ritardi e rallentamenti, non altrettanto si può dire per la Spiaggia dei Pescatori alla Mandra, per la quale non è previsto alcun intervento, mentre l’arenile è ridotto letteralmente ai minimi termini. Peggio dell’anno scorso, che pure fu segnato da un’erosione profonda per effetto delle tempeste invernali. Ai cui effetti si sono aggiunti quelli dell’ultimo inverno e dei giorni passati.

Così, a maggior ragione in zona Mandra, ma anche lungo il restante litorale ischitano, le speranze residue di recuperare la spiaggia “desaparecida”, e dunque  uno dei principali attrattori turistici di Ischia e dell’isola tutta, è ora appuntata tutta su una forte ponentata, unica possibilità per uscire dall’emergenza e far partire la stagione balneare meno peggio di quanto non appaia ora. Ma per adesso si annunciano ancora venti ostili. La “guerra dei venti”, che ha contrappuntato tutto l’inverno e che decide ormai le sorti del turismo balneare ischitano, continua…

 

 

 

 

What Next?

Recent Articles