Ordine di trasloco immediato a Casamicciola per il Centro di Salute Mentale e Villa Orizzonte!

IMG_0047Non se n’era più parlato. Dopo tanto (giusto) clamore, era stata sufficiente una semplice voce, ancorchè rassicurante, per far piombare un improvviso e totale silenzio sulla vicenda del contestato trasferimento del Centro di Salute Mentale di Ischia e della Sir Villa Orizzonte di Barano presso la struttura dell’ex Hotel Stefania a Casamicciola. Come se tutto fosse a posto, superato, archiviato e si potessero finalmente seppellire le preoccupazioni e le inquietudini su un cambiamento in grado di far compiere un passo indietro di qualche decennio all’assistenza psichiatrica sulla nostra isola, in aggiunta ai pesanti ridimensionamenti che, per motivi esclusivamente (e opinabilmente) risparmiosi, aveva già subito negli ultimi due anni. E invece, mentre a Ischia ci si convinceva che il peggio era alle spalle, in terraferma il progetto è andato avanti come se nulla fosse, forse finanche più velocemente, anche grazie al venir meno delle proteste e delle resistenze che inizialmente aveva suscitato.

E così stamattina è arrivata la novità che nessuno ormai si aspettava. Come il classico fulmine a ciel sereno, alla riapertura mattutina del Centro di Salute Mentale è arrivato l’ordine di procedere al trasferimento a Casamicciola. Non il preavviso di un’operazione da effettuare nei prossimi giorni, come sarebbe perfino scontato immaginare in considerazione dell’importanza e della delicatezza del servizio da spostare. Troppa grazia…A Ischia il trasferimento va fatto di gran carriera, in giornata, con la massima urgenza. Tanto che da Monteruscello si sono premurati pure di mandare un paio di manutentori per supportare le operazioni e assicurare che non si perdesse neppure un minuto di tempo in più nel palazzetto di via Michele Mazzella.

Una fretta che già sarebbe discutibile se ci si dovesse limitare ad impacchettare e a spedire altrove mobili e suppellettili, ma che in questo caso ha dell’incredibile visto che in ballo ci sono le esigenze, le necessità e anche le abitudini del gruppo, anche numeroso, degli utenti del Centro. Persone con problematiche particolari, i cui delicati e complessi equilibri rischiano seriamente di restare travolti dall’onda di piena del trasferimento tout court, per la lontananza e le caratteristiche della nuova destinazione, con l’aggiunta (e l’aggravante) di questo cambiamento improvviso e imprevisto. Che somiglia più ad uno sgombero davanti ad una calamità naturale impellente – ma non è certamente questo il caso – che ad un normale e tranquillo trasloco. Come sarebbe stato giusto e naturale che avvenisse.

Senonchè, al trasferimento in velocità del Centro si dovrebbe accompagnare anche quello della Sir “Villa Orizzonte”, con la medesima destinazione: l’ex albergo di Casamicciola sulla cui idoneità ad accogliere i servizi psichiatrici (e gli altri che da varie altre parti dell’isola sono anche lì destinati) erano stati sollevati nei mesi scorsi numerosi dubbi di ordine logistico, organizzativo e  (ultimo ma non ultimo) idro-geologico, per il livello di rischio che connota la zona in cui insiste l’edificio. Dubbi che non sono stati mai chiariti e, dunque, tanto meno fugati e smontati  in modo ufficiale da nessun ente o autorità pubblica e men che meno dall’Asl Na2 Nord. Che, anzi, ha mantenuto sulla vicenda il più completo e assordante silenzio, nonostante il numero, l’importanza e la fondatezza delle obiezioni avanzate a Ischia da più parti. Compresa quell’opinione pubblica a cui spesso chi svolge ruoli decisionali pensa di non essere tenuto a dare risposte, dimenticando che essa si identifica con i cittadini che sono, non solo passivi destinatari, ma attivi committenti di ogni progetto. Non foss’altro perché, alla fine, sono loro a pagare il conto, compresi gli stipendi dei dipendenti e dei dirigenti dell’Azienda sanitaria locale stessa.

Perciò visto che nulla è stato chiarito, tutte le riserve e i rilievi evidenziati sull’appropriatezza del trasloco della Sir a Casamicciola restano, oggi più che mai, di strettissima attualità e meritevoli di risposte, quelle sì si spera finalmente appropriate, da parte dei soggetti chiamati a decidere la sorte dei dieci abitanti della residenza assistita. Persone che hanno alle spalle storie di grande sofferenza e che meritano di continuare a ricevere un’assistenza dello stesso livello qualitativo di quella di cui finora hanno usufruito. Qualità che è tutto da dimostrare possa essere assicurata ancora se dovesse diventare realtà la nuova sistemazione.

Perchè, una volta usciti dalla casa protetta oggi affacciata sull’orizzonte, nell’altro stabile non potrebbero più godere dell’attuale disponibilità di spazi autonomi, visto che sarebbero collocati al primo piano di un edificio sede di diversi altri servizi e uffici aperti al pubblico. Inoltre, l’indicata nuova sede è completamente priva di spazi esterni, altro che quelli di Barano con vista sul mare, con il giardino che, per quanto minuscolo, era importantissimo nella riabilitazione dei pazienti. A Casamicciola, forse – da sottolineare forse – potranno aprire le finestre, peraltro ancora prive delle protezioni e delle tutele necessarie per la nuova destinazione d’uso. E non c’è neppure un terrazzino in cui potersi sedere a prendere un po’ d’aria d’estate. Vi immaginate con il nostro clima, con il modo di vivere da sempre degli isolani, una casa senza il minimo sfogo esterno, che sia un terrazzo, un giardino, perfino un cortile? E che in queste condizioni debbano vivere persone che, più delle altre, hanno bisogno di quel tipo di spazi e di libertà nella propria casa?

Senza contare che la nuova (che poi nuova non è affatto) struttura non ha sale grandi per la socializzazione, le attività di animazione e di incontro con vicini, parenti, ospiti, ovvero i locali che sono stati finora il fulcro della vita e dei progetti di assistenza e recupero a Villa Orizzonte, compresa la “storica” cucina? Non potranno neppure dedicarsi più, con gli operatori, alla preparazione dei pasti, perchè a Casamicciola la cucina in dotazione non ci sarà, potranno contare solo su stanze delle dimensioni di quelle degli alberghi e su corridoi. Davvero un grande progresso! Per non parlare dell’ascensore troppo piccole per le carrozzine, della mancanza di un impianto di riscaldamento. Peraltro, non sembra che siano ancora stati fatti i lavori di adeguamento e messa in sicurezza nella nuova destinazione, il che rende ancora più assurda la fretta del trasloco. Insomma, ncop ‘a cuott acqua volluta…

Dall’esperienza fiore all’occhiello della psichiatria dell’Asl e della Campania si sta per passare ad un “modello” antecedente la legge 180? Si sta per garantire ai malati psichiatrici sull’isola un arretramento storico, per risparmiare (ed è tutto da vedere) sulla loro pelle? Il rischio era altissimo fino a ieri e dopo la novità di questa mattina lo è ancora di più. E si tratta di un regresso che colpisce tutti i cittadini dell’isola, non solo i diretti interessati, i più deboli e soli in questa vicenda. Che potrebbe stravolgere le loro vite e mettere la parola fine sulla bella storia di valore nazionale scritta dal 1997 a “Villa Orizzonte”.

 

 

 

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