“All’opposto di ogni posto”, incontro a tutto tondo con il poeta Lambert Schlechter

IMG_0508IMG_0509In questi giorni è ospite della 27a edizione del Salone Internazionale del Libro a Torino. Con il suo primo libro tradotto in italiano e pubblicato solo pochi mesi fa, “All’opposto di ogni posto”, titolo originale “L’envers de tous les endroits”, una raccolta di poesie inedite uscita nel 2010. L’opera che Lambert Schlechter, lussemburghese, uno dei maggiori esponenti della letteratura francofona contemporanea, era venuto a presentare a Ischia proprio alla vigilia dell’importante trasferta all’ombra della Mole. La sua prima volta sulla nostra isola, che sembra non averlo lasciato indifferente con la sua bellezza. Non un soggiorno turistico, nè tanto meno casuale. A portarlo sull’Isola Verde è stato un ischitano di nascita, Gigi Di Meglio, fondatore del prestigioso Festival internazionale di poesia civile di Vercelli, che nella scorsa edizione del 2013 ha conferito a Schlechter un premio alla carriera. Ed è stato proprio il Festival (di cui si prepara il decennale) che ha promosso, con la casa editrice Interlinea, questa prima traduzione italiana del filosofo, oltre che poeta, romanziere e saggista che, pur essendo di madrelingua tedesca, ha scelto da tempo di esprimersi in francese.

L’incontro con Schlechter presso il Calise di Ischia, moderato da Nunzia Mattera Sena,  ha rappresentato una rara occasione di conoscenza a tutto tondo dell’opera e di scambio diretto, senza filtri, con l’autore. A parte la “mediazione” di Clemente Condello, poliglotta, italiano ma residente anch’egli in Lussemburgo, che ha curato la traduzione e anche l’articolata prefazione de “All’opposto di ogni posto”. Con il pieno consenso di Schlechter, che ci ha tenuto a sottolineare la sua piena condivisione del lavoro di Condello -”il mio traduttore ideale” lo ha definito –  il quale, grazie alla sua perfetta padronanza sia del tedesco che del francese, è stato in grado di entrare nella profondità del testo originale e di restituirne fedelmente in italiano tutte le sfumature, i giochi di parole, l’armonia, senza interpretazioni nè stravolgimenti.

Amico personale di Schlechter, che ha definito “poeta universale”, Condello ne ha evidenziato la solida e vasta cultura, alimentata da una biblioteca “domestica” di circa duemila libri e da una frequentazione quotidiana con poeti di vari epoche, lingue e culture, il sostrato da cui attinge la sua poesia, per poi assumere connotazioni autonome e peculiari. Così Schlechter riesce ad essere in continuo dialogo con la grande poesia preesistente, anche italiana, e consente ai suoi lettori di diventarne essi stessi partecipi. Tanti gli autori di riferimento per il poeta del Lussemburgo, europei, americani, cinesi, arabi, dal Medio Evo all’età contemporanea. Alcuni versi di altri autori offrono l’incipit su cui Schlechter sviluppa la propria personale riflessione e composizione poetica. Tra questi “padri”, il Montale in particolare di “Ossi di seppia” è dichiaratamente l’autore del Novecento italiano preferito dal lussemburghese, che ha raccontato di essere da anni un assiduo lettore dello “Zibaldone” di Leopardi, che porta sempre con sè, mentre tra i contemporanei la massima ammirazione è per Alda Merini, per la sua forza espressiva scevra da condizionamenti estetici  e accademici, “che non sono poesia”.

Forte e vitale è anche la poesia di Schlechter, che  ai grandi temi senza tempo della letteratura e della poesia universali, fatti propri attraverso riflessioni e approfondimenti personali, accompagna elementi semplici, quotidiani, apparentemente perfino ingenui. Di grande fascino è stata la lettura, nelle lingue originali,  che l’autore ha offerto di diverse poesie tratte da “All’opposto di ogni posto” , con la traduzione italiana e il corollario del racconto del percorso personale da cui erano via via scaturite. Così, Schlechter ha rivelato i motivi più profondi della sua opera, la sua esplorazione delle lingue che di volta in volta sceglie come mezzo espressivo, adeguandone le specificità e le caratteristiche ai suoi contenuti, lo spirito e le finalità della sua personale ricerca come poeta e scrittore. Una full immersion  nell’universo dell’autore, che ha creato l’atmosfera giusta pure per la lettura di alcuni versi del suo nuovo volume in preparazione, “Frammenti del diario intimo di dio”.  Anteprima preziosa, degno completamento di un incontro di inusuale forza e intensità comunicativa.

L’AUTORE

Lambert Schlechter è nato in Lussemburgo nel 1941. Ha scritto inizialmente sia in tedesco che in francese, per poi scegliere il francese come lingua per le sue opere. La sua vasta produzione letteraria comprende poesia, romanzi, saggi e articoli per giornali e riviste. Schlechter ha studiato filosofia e letteratura in Francia, a Parigi e a Nancy, prima di dedicarsi all’insegnamento presso il liceo classico di Echternacht. La sua prima opera, Das große Rasenstück (1981), è una raccolta di poesie, il successivo Buntspecht im Hirn (1982), in prose, fu seguito da articoli, racconti  (Partances, 2003) e romanzi (Le silence inutile, 1991) in francese. E’ stato vice-prsidente della sezione lussemburghese di Amnesty International, rappresentante del suo Paese presso l’International Service for Human Rights a Genevra, membro della Société des écrivains luxembourgeois de langue française (SELF), vice-presidente e presidente del Conseil national du livre. Per la sua attività di scrittore ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il Servais Prize nel 2007, per il romanzo Le murmure du monde et autre fragments. Quest’anno, ha ottenuto il Batty Weber Prize.

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