Le condizioni meteo dei giorni scorsi, unitamente alle varie festività e “ponti” collegati, hanno notevolmente rallentato le operazioni in corso davanti alla costa ischitana. Dunque, dal nostro precedente aggiornamento di un paio di settimane fa, non sono avanzati un granchè i lavori per il ripristino delle scogliere, chiamate a salvaguardare il litorale dalla furia dei venti e del mare, che anche negli scorsi mesi ha ridotto ai minimi storici le spiagge dalla Mandra a San Pietro. Così, arrivati allo scadere della prima metà di maggio, resta ancora un bel po’ da fare, prima di arrivare al completamento dell’intervento progettato e realizzato dalla Provincia, la cui conclusione è ancora prevista per la metà di questo mese, dunque intorno alla prossima settimana.
Il tratto di mare attualmente interessato dai lavori è quello del Lido, dove si è deciso di rinforzare le scogliere già esistenti, che nel tempo si erano notevolmente ridimensionate, per cui, per riprendere a svolgere la loro funzione, appariva necessaria (ormai da anni) l’immissione di nuovi scogli, quella che viene definita come “rifioritura”. Dopo un primo restyling alla scogliera antistante la costa a Cafieri, al confine tra Ischia e Casamicciola, i mezzi e la squadra impegnati nell’intervento si sono spostati subito dopo Pasqua nello specchio acqueo indicato come seconda tappa del programma dei lavori. Per adesso, sono state risistemate le due scogliere corrispondenti al ristorante “Alberto” e allo stabilimento balneare “Dai Tu”. Ne restano da rimpolpare altre due, in progressione, davanti agli stabilimenti “Ricciulillo” e “Michele a mare”. A quel punto, si potrà considerare finita la prima tranche dell’intervento di “rifioritura”. Che, peraltro, secondo il cronoprogramma iniziale e quanto stabilito dalle ordinanze emanate dal Circomare, al fine di consentire il tranquillo e sicuro svolgimento dei lavori, sarebbe dovuta essere già archiviata e avviata la fase successiva.
Questa, che appare più impegnativa, riguarda la realizzazione ex novo di altri due pennelli davanti alla spiaggia di San Pietro, al posto di quelli eliminati anni fa nonostante le proteste di chi, conoscendo bene quel tratto di costa e di mare e il gioco delle correnti che li interessano, aveva già ampiamente previsto che quella scelta non avrebbe portato nulla di buono. Come puntualmente si è verificato. Perciò era da tempo che si invocava il ripristino dei pennelli, per tutelare la spiaggia di San Pietro, esposta ad una devastante erosione, proseguita anche durante l’inverno scorso e con le grecalate d’inizio primavera. E dopo tanto lunga attesa, è arrivato finalmente il via libera dalla Provincia, che consentirà dare una risposta concreta alle istanze dei residenti, dei pescatori, dei frequentatori di quell’arenile, oltre che degli imprenditori balneari.
Secondo i “rumors” che si sono moltiplicati e diffusi negli ultimi giorni, però, sembra che l’attività davanti alla costa ischitana potrebbe proseguire, ad opera della stessa impresa che sta lavorando alla realizzazione del progetto della Provincia. Vi sarebbero, infatti, altri progetti per la creazione di altre scogliere in altri punti antistanti il litorale che sarebbero commissionati e finanziati da privati, probabilmente imprenditori alberghieri. Si tratterebbe di una novità non prevista e il passaparola in corso lascia intravedere anche qualche preoccupazione circa le caratteristiche e gli effetti di questi ulteriori interventi a mare. Del resto, anche le esperienze del passato hanno insegnato che quando si interviene su un ambiente molto particolare e delicato, non sempre i risultati vanno nella direzione sperata, se non vi sono stati, a monte, studi e valutazioni molto approfonditi e specializzati. Ciò che è sicuramente garantito per quanto riguarda i lavori che sta effettuando la Provincia, perchè il lungo iter prima di mettere gli scogli a mare è stato anche comprensivo di una progettazione molto accurata e di simulazioni con metodologie all’avanguardia del movimento delle correnti e del loro impatto sugli specifici tratti di litorale da proteggere. Gli eventuali progetti dei privati offriranno le stesse garanzie? Su questo resta sospeso il giudizio…