L’apertura evento del Castello il 25 maggio, per superare la distanza con l’Insula Maior

IMG_0592La novità sta suscitando grande interesse e un buon numero di adesioni. Come se quell’invito a visitare il Castello Aragonese, che la famiglia Mattera ha rivolto agli ischitani per domenica 25 maggio, avesse dato risposta ad un desiderio abbastanza diffuso, ancorchè inespresso, tra i residenti sull’Insula Maior. E l’imprevedibilità dell’appuntamento sembra averlo reso ancora più gradito, insieme alla sua eccezionalità, che ne fa obiettivamente un evento. Almeno rispetto a ciò che è stato fino ad ora. Perchè si punta a dare un seguito a questa prima esperienza di ritorno degli ischitani sull’isolotto divenuto simbolo dell’isola, dopo essersi identificato per secoli con la Città d’Ischia, con tutti i suoi poteri e i suoi privilegi.

L’idea covava da tempo e aveva trovato una prima applicazione pratica qualche anno fa nella decisione di aprire le porte gratuitamente alle scuole, in particolare quelle elementari. Con l’obiettivo di avvicinare i giovanissimi al monumento più importante dell’isola e di far loro conoscere uno dei luoghi più belli e rappresentativi della loro terra, “perchè è vedendo il bel posto in cui vivono che può nascere la consapevolezza del suo valore e poi il desiderio di amarlo e di prendersene cura. E i bambini ascoltano, chiedono, si emozionano, si appassionano e trasmettono anche agli adulti, a cominciare dalla famiglia”, dice Nicola Mattera, a proposito di un progetto cresciuto nel tempo. All’inizio, infatti, non c’erano state molte adesioni, per il primo anno erano state ben poche le scolaresche salite sulla rocca. Poi, invece, le cose sono velocemente cambiate e adesso sono tanti i bambini, ma anche gli alunni di istituti superiori che visitano il Castello, spesso per la prima volta.

Già, perchè gli ischitani il Castello frequentano – e molto anche – con la vista, ma sempre dal di fuori, a distanza, rimanendo sull’isola grande o passeggiando sul ponte, per poi fermarsi davanti all’ingresso, come se ci fosse ancora un ponte levatoio e quella realtà fosse altra cosa, perfino estranea, rispetto alla loro. “A parte quelli che partecipano alle mostre o alle iniziative che ospitiamo nel corso dell’anno – spiega Nicola Mattera – gli isolani vengono al Castello quando c’è da accompagnare qualche turista o qualche parente o amico venuto da lontano e in quelle occasioni mi è capitato che soprattutto i più anziani raccontassero di esserci stati da piccoli, d’estate, e poi di non esserci più tornati e di ricordarlo com’era allora. In qualche modo lo riconoscono come simbolo, ne parlano agli estranei anche con orgoglio, ma poi si fermano sempre sott’u castiell e lo guardano con distacco e anche con una certa diffidenza”.

E’ da questa analisi del rapporto complesso che intercorre tra il Castello e i suoi abitanti e la popolazione dell’isola maggiore che è scaturita l’idea di colmare una distanza consolidata, più mentale che fisica. “Questa  apertura di domenica – continua Mattera – vuole essere un primo timido segno della nostra volontà di superare questo distacco, di abbattere questa diffidenza. Il Castello è parte dell’isola, di questa nostra terra, noi ne siamo i custodi, perchè di una meraviglia del genere non si può essere proprietari. E ci piacerebbe che gli ischitani lo sentissero parte della loro realtà. E poi ci teniamo a far vedere come lo custodiamo, i tanti restauri che abbiamo fatto in questi anni per preservare le testimonianze della storia comune, e vorremmo trasmettere la nostra idea di come vada tutelato e valorizzato uno dei grandi attrattori della nostra isola, che ha anche un ruolo nella società. Credo che nel discorso turistico generale dobbiamo mettere in evidenza le bellezze della nostra isola. E’ dalla bellezza di tanti luoghi e dall’accoglienza che dobbiamo ricostruire anche la nostra offerta turistica”.

Intanto, per questa giornata speciale l’accoglienza prevede anche la presenza, discreta e non assillante, di guide molto preparate, tra cui alcune studentesse dell‘Istituto per il Turismo “Cristofaro Mennella”, che potranno illustrare la storia e le particolarità artistiche dei luoghi più significativi dell’antico Castrum Gironis. E’ stato anche per garantire una visita il più possibile piacevole, rilassata, con questi momenti di approfondimento, che si è pensato di prevedere l’accredito per gli interessati. Infatti, chi vorrà salire sul Castello e passarvi anche tutta la giornata, dovrà telefonare prima per comunicare la sua presenza. “Non abbiamo voluto creare nè un filtro nè un fastidio ai visitatori – chiarisce Nicola Mattera – Ad un certo punto ci siamo posti un problema di sicurezza e anche di capienza, perchè se si fossero presentate troppe persone, avremmo avuto difficoltà a far godere al meglio a tutti la visita. C’è anche da considerare che essendo la prima volta, ci saranno aspetti organizzativi da verificare e da migliorare e per questo contiamo sul contributo e i suggerimenti dei nostri ospiti”.

Dunque, quello che per quest’anno è un evento, è nelle intenzioni della famiglia Mattera che possa diventare un appuntamento fisso, annuale. Una giornata di primavera da dedicare alla scoperta del maniero aragonese da parte degli ischitani.

Intanto, per l’estate si annuncia un’altra novità. Il Castello potrà essere visitato (con biglietto, in quel caso) anche di sera, fino a mezzanotte, dal 28 luglio al 24 agosto. Così, potranno scoprirne un’altra versione, non meno bella e affascinante, anche quanti già lo conoscono alla luce del sole.

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