Quanto è ridotto male, basta uno sguardo sul prospetto delle Antiche Terme Comunali su via Iasolino per capirlo al volo. In alcuni punti, saltato l’intonaco, ci sono perfino i mattoni a vista e i segni di “sgarrupatezza” sono addirittura sfacciati. E l’interno degli uffici mostra chiaramente le conseguenze di una mancanza di cura annosa e perdurante. Neppure il palazzo municipale, insomma, sfugge alla regola aurea del “made in Ischia”: lasciare andare in malora strutture e beni pubblici, senza mai provvedere nel tempo ad interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria, a lavori di mantenimento.
Oggi sullo stato del Municipio ha diramato un comunicato il consigliere comunale Ciro Ferrandino, capogruppo di Ischia Nuova, che tuttavia ha focalizzato l’attenzione su un problema specifico, quello della radioattività, tutto da valutare. E che, comunque, è comune ad una percentuale certamente alta, a due cifre, degli edifici in cui gli ischitani vivono o lavorano, non certo limitata al palazzo municipale. Ma ecco cosa ha scritto il consigliere Ferrandino: “Per prima cosa esprimo solidarietà ai dipendenti del Comune di Ischia che vivono in un ambiente malsano e senza certezze per la questione radioattività. Un’idea per lo sviluppo di Ischia dovrebbe essere quella di trasferire gli uffici comunali in parte del Polifunzionale (evitando di venderlo interamente …), liberare il comune per dar vita al Waterfront utilizzando il vecchio municipio e puntando ad un miglioramento paesaggistico e ambientale dell’area portuale (in modo complessivo e non frammentato come sta avvenendo attualmente con la complicità del comune e della regione). È impensabile pensare di far stare ancora i dipendenti comunali in quello stabile ed è vergognoso far praticare agli utenti tale struttura ormai fatiscente con impianti obsoleti ed umidità di risalita che ha ormai impregnato tutto. La cosa più giusta spostare sarebbe gli uffici al polifunzionale e creare all’interno del vecchio municipio una serie di iniziative che sfruttando il porto turistico fanno nascere una serie di attività che in pochi anni possono creare occupazione reale. Il Waterfront del Porto di Ischia nelle sue piccole dimensioni, sarebbe molto apprezzabile per il bassissimo impatto che ha sul territorio, per la praticità e funzionalità. Questo significa pensare all’occupazione e ai giovani e non andare in Europa per il tornaconto personale. La ristrutturazione della sala consiliare e della stanza del sindaco fu un vero e proprio atto di arroganza nei confronti dei dipendenti comunali che hanno continuato a vivere per anni in ambienti nocivi.
Purtroppo questo sindaco è cieco rispetto ai problemi reali e inoltre non ha una visione chiara dello sviluppo economico e sociale del comune di Ischia”.



