Sette perle di storia e di bellezza, il primo passo verso un itinerario culturale dell’isola

IMG_0241IMG_0474Da tempo è una delle domande ricorrenti che ci si sente rivolgere dai turisti. E che sono capaci di suscitare un notevole imbarazzo, per la difficoltà, se non l’impossibilità, della risposta. Perchè in una realtà tanto ricca di attrattori e di così consolidata fama come meta turistica, quale è da decenni la nostra isola, chi arriva da fuori si aspetta di trovare un itinerario che segnali e faciliti la visita dei luoghi più interessanti e significativi dal punto di vista turistico-culturale. Un’aspettativa legittima, ma destinata a rimanere purtroppo delusa a Ischia, dove tale circuito non era mai andato al di là di un’idea. O meglio, di un abbozzo di idea. Fino ad ora. Perchè la novità di questa stagione turistica 2004 sta proprio nell’aver creato una rete tra i principali attrattori dell’Isola Verde. Un primo circuito, già molto ricco per la qualità delle proposte, che rappresenta un passo avanti notevole rispetto al passato e il segnale di una evoluzione in atto nell’offerta turistica isolana che non va sottovalutato. Semmai incoraggiato, sostenuto, potenziato.

Il primo atto della svolta si presenta sotto forma di una brochure dalla semplicissima copertina blu con scritte in bianco. E un titolo che è anche una promessa: “7 perle di storia e bellezza”. In basso, si legge “Isola d’Ischia- Italia”, con le bandierine che indicano le quattro lingue della traduzione: italiano, inglese tedesco e russo. Dunque, quanto basta a identificarla con una pubblicazione promozionale. E la conferma è la  frase di Augustine e Sybil Fitzgerald riportata sul retro: “L’isola d’Ischia è completamente ed eccezionalmente bella, un posto per fermarsi con delizia e andare via con rammarico”. Parole che trovano un senso all’interno, pagina dopo pagina, osservando le immagini che sintetizzano una parte del meglio di Ischia. Una parte importante, di straordinario fascino, anche se non esaustiva dell’ancora maggiore bellezza dell’isola. Ma, comunque, una selezione dei luoghi assolutamente imperdibili per dare sostanza ad una qualunque vacanza a Ischia.

IMG_0438La raccolta è perfetta, anche per l’equilibrio tra il valore naturalistico e quello culturale dei singoli siti, che spesso riuniscono i due aspetti. Come il Castello Aragonese, dove l’opera della natura compone un tutt’uno mirabile con quella compiuta dall’uomo attraverso i secoli; indiscutibilmente il monumento più  famoso dell’isola, apertura ideale del percorso. Che prosegue sull’altro versante dell’isola ai Giardini La Mortella, con la loro lussureggiante vegetazione che si accompagna al ricordo dell’opera di William Walton e alle stagioni concertistiche. A non grande distanza, ecco La Colombaia, la residenza museo dedicata a Luchino Visconti. Altra tappa a Lacco Ameno, per  conoscere Villa Arbusto e il suo complesso museale, in particolare il Museo Archeologico di Pithecusae. Che trova il suo naturale complemento-completamento nella vicina Sezione archeologica del Museo diocesano che ingloba gli Scavi di Santa Restituta. E dell’itinerario è ovviamente parte integrante anche la Sezione Arte Sacra del Museo diocesano che si trova a Ischia Ponte. Non mancano poi i Giardini Ravino, con una collezione di piante grasse provenienti dai più diversi areali del pianeta. Per concludere degnamente con un altro monumento simbolo come il Torrione.

Di ogni luogo sono forniti cenni storici e una descrizione sintetica, tutte le indicazioni per raggiungerlo, giorni e orari di apertura, costo del biglietto e un corredo di fotografie all’altezza del valore del singolo sito e del livello di promozione che si persegue. Un livello alto e finalmente qualificante per il cosiddetto “prodotto Ischia”, che può soltanto trarre nuova, necessaria linfa dalla valorizzazione dei suoi gioielli. Un’operazione sacrosanta di (ri)lancio ancora a livello embrionale, ma che, se nutrita con convinzione e determinazione negli anni a venire, potrà concretizzare davvero un cambio di rotta nella gestione, finora frammentata e del tutto scoordinata del patrimonio naturalistico-culturale della nostra isola. E’ la prima volta, infatti, che si crea un minimo coordinamento tra realtà diverse, peraltro alcune pubbliche e altre private con obiettive difficoltà di collegamento, il che rende ancora più rimarchevole l’operazione. Che sarebbe stata  impensabile ancora fino a pochi anni fa, anche se era già del tutto evidente la sua utilità e perfino urgenza, visto che Ischia cominciava a soffrire pesantemente la concorrenza delle altre destinazioni, la veste vecchia e logora della sua offerta tradizionale, la perdita di interesse della clientela soprattutto internazionale. Attirata da nuovi attrattori ben valorizzati in altre località, mentre a Ischia ci permettevamo ancora il lusso di sottovalutare e misconoscere il meglio dell’esistente sul territorio.

Proprio quelle “perle” che ora si è riusciti a mettere insieme, grazie all’impegno e alla saggia determinazione dei rappresentanti degli enti pubblici e dei proprietari privati coinvolti , in una brochure multilingue da diffondere il più capillarmente possibile tra gli ospiti italiani e stranieri della nostra isola. Un abbozzo di itinerario turistico, a cui è auspicabile che seguano altri passi di cooperazione-integrazione tra le tappe già identificate e altre che potrebbero aggiungersi nel prossimo futuro. Per arrivare magari ad una forte promozione congiunta in giro per l’Europa e anche oltre. Finalmente, una novità forte che rompe l’immobilismo suicida degli ultimi anni.

 

What Next?

Related Articles