Il trasloco dei servizi sanitari a Casamicciola, se non intervengono ora i Sindaci, quando?

IMG_0047E’ davvero incredibile come a Ischia si riesca a rimanere sempre sorpresi, perfino a cadere dalle nuvole di fronte a situazioni largamente annunciate, rispetto alle quali si è evitato o quanto meno ritardato ogni intervento utile a prevenirle o magari a contrastarle. Ed è ancora più difficile da capire – e digerire – come questo si verifichi spesso e volentieri per situazioni che riguardano la sanità, dunque un ambito fondamentale e prioritario per la collettività isolana. Eppure, anche stavolta, è andata così. Davanti all’inizio del trasloco di alcuni servizi territoriali di primaria importanza e della Sir Villa Orizzonte (fino a quando si chiamerà così, almeno) presso l’ex Hotel Stefania a Casamicciola, in tanti si sono mostrati stupiti e spiazzati, come se le intenzioni dell’Asl non fossero note da mesi, pur non essendo state mai oggetto di un confronto nè di una qualche forma di interlocuzione, quanto meno con gli amministratori locali. Che, d’altra parte, sono proprio loro i primi a farsi sorprendere da vicende che li dovrebbero vedere ben altrimenti vigili e attenti, per cercare di capirne la portata per la comunità e agire di conseguenza. Ma tant’è, i Sindaci, che pure sono i principali tutori della salute pubblica, non sono in prima linea, dove ci si aspetterebbe che fossero sempre, nella salvaguardia dei livelli di assistenza sulla nostra isola. Che cosa hanno fatto nelle ultime settimane i Sindaci isolani, ben sei, per cercare di far recedere l’Asl da scelte che di certo non vanno nella direzione di una migliore qualità dell’assistenza ai cittadini? Sono stati zitti e fermi. Fin quando non è scoppiata la “bomba” e loro sono caduti dalle nuvole…

Intanto, il trasloco del Centro di Salute Mentale è ancora in corso, rallentato gioco forza rispetto alla precipitazione con cui si era iniziato, ieri mattina. Partiti i primi camion con materiali e suppellettili da via Michele Mazzella, l’arrivo in via Nizzola ha riservato un imprevisto: i locali destinati al Centro, al terzo piano dello stabile, si sono presentati in condizioni…impresentabili. Che rendevano impossibile un immediato trasferimento delle attività, come era stato stabilito evidentemente a tavolino, senza tener conto della realtà del luogo. E senza neppure preoccuparsi di renderlo almeno minimamente accogliente e adeguato al suo nuovo utilizzo. Che non è certo quello di un deposito, ma di uno spazio attrezzato per un centro diurno di ascolto, cura e assistenza per persone con patologie psichiatriche. Ma, a quanto pare, questo a Monteruscello non lo debbono avere ben presente, sennò avrebbero trovato altre soluzioni al posto di quella che hanno tirato fuori dal cilindro.

Così, per completare il trasferimento bisognerà aspettare che i locali vengano ripuliti e sistemati, in qualche modo. Questione di giorni, insomma, e lo spostamento di quanto resta da trasferire sarà completato. E poi bisognerà spostare anche gli utenti, con non poche difficoltà vista la localizzazione non proprio centrale della nuova struttura.

Intanto, incombe anche il trasferimento a Casamicciola della Sir Villa Orizzonte. Questione ancora più controversa e delicata rispetto a quella del Centro di Salute Mentale. Perchè, un conto è frequentare una struttura per qualche ora al giorno o solo in alcuni periodi, altra storia è quella di chi ci dovrà vivere per 365 giorni all’anno, in condizioni molto diverse – e non in meglio -rispetto a quelle che sono state garantite dal ’97 fino ad oggi nell’edificio affacciato sull’orizzonte. Già l’idea che si intenda trasferire i dieci utenti della Sir da una residenza dotata di spazi aperti e di un giardino al piano di un palazzo precedentemente adibito ad albergo, senza terrazzi nè balconi nè spazi aperti e alla vigilia dell’estate, sembra una scelta fortemente penalizzante. E poi nella nuova realtà non ci sono gli ampi locali da adibire ad attività comuni come a Villa Orizzonte, ma solo una sala più grande delle camere da letto, ricavata sopra l’ex piscina coperta dell’hotel, dove dovrebbero concentrarsi la mensa, la sala tv, la sala per le attività di riabilitazione e di animazione. E anche i momenti di incontro con parenti e amici.  Cancellata la cucina, come un qualcosa di superfluo, forse con l’idea di aggregare anche gli ospiti della Sir alla fornitura di pasti al Centro di Salute Mentale da parte del servizio pasti del “Rizzoli”. Ma c’è una bella differenza tra chi prende il pranzo al centro diurno e chi vive nella residenza assistita e ha bisogno anche della libertà e della possibilità di di disporre di pasti preparati in casa o anche un the, una camomilla, un latte caldo di notte o in altre ore della giornata al di fuori delle forniture standard di un catering esterno. Perfino nelle celle troppo piccole delle carceri italiane sotto procedura d’infrazione da parte dell’Europa per la loro inadeguatezza è consentito un fornello o un angolo attrezzato per la preparazione dei pasti. Ma questo semplice diritto sarà negato ai residenti della Sir trasferita a Casamicciola?

Tra l’altro, non è stato ancora effettuato nessuno dei lavori di minimo adeguamento del secondo piano dell’edificio di via Nizzola dove sarebbe destinata la Sir. Non c’è un impianto di riscaldamento vero, ma gli split ereditati dell’hotel aperto solo d’estate. Non sono stati fatti gli interventi di messa in sicurezza delle finestre. Aspettano prima di portarci i residenti della Sir, per poi fare i lavori con loro dentro? E chi si prende la responsabilità di effettuare il trasloco di una realtà così particolare in una struttura con tante carenze rispetto alla nuova destinazione d’uso decisa a tavolino a Monteruscello?

Su questo si aspetta una presa di posizione unitaria e univoca, ancorchè tardiva, dei distratti Sindaci isolani. Se non intervengono adesso, per difendere e salvaguardare i diritti dei cittadini più deboli della comunità, anche dal punto di vista sanitario, quando?

 

 

 

 

 

 

 

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