Anche stavolta i volontari isolani non hanno tradito le aspettative. Nonostante i travagli e le incertezze che l’hanno preceduta, condizionandone l’esito fino all’ultimo e riducendone le possibilità di promozione, la raccolta di sangue di oggi è stata onorata da oltre venti persone. E alla fine delle verifiche di routine e dei prelievi effettuati presso il presidio San Giovan Giuseppe di Ischia, sono state ventidue le sacche di sangue inviate tempestivamente al Simt (Servizio immuno-trasfusionale) del “Cardarelli”. Un buon risultato, considerato che l’appuntamento di stamane era stato confermato solo un paio di giorni fa.
Già, alla fine sembra che il buon senso sia riuscito a prevalere, consentendo il regolare svolgimento della prima giornata di donazione del mese di maggio. Quella che il 27 aprile si era deciso di rinviare di una settimana, al fine di avere più tempo per risolvere l’intricata matassa che ha messo seriamente a rischio la donazione di sangue sulla nostra isola. Uno slittamento inevitabile, rivelatosi utile per salvare un appuntamento che sarebbe stato difficile, se non arduo, organizzare nella data inizialmente stabilita. E inserita nel programma annuale che, elaborato come sempre nell’autunno dell’anno precedente dalla Fidas-Advs, viene poi vagliato e approvato dal Simt del “Cardarelli” e concordato anche con il “Rizzoli”, visto che l’Unità di Raccolta Sangue di Ischia è costituita presso l’ospedale e si avvale del personale medico e paramedico garantito (o almeno che dovrebbe esserlo) dalla direzione sanitaria.
Secondo il programma 2014, il mese di maggio (come quasi tutti i mesi dell’anno) prevede due giornate di raccolta e la seconda è fissata da tempo per domenica prossima, 25 maggio. Il ritardo (obbligato) con cui si è svolta quella odierna ha finito, però, con l’annullare i canonici quindici giorni di distanza tra le donazioni dello stesso mese. Ciò che - si spera - non interferirà sui numeri delle adesioni e, dunque, sull’entità della raccolta che sarà effettuata tra sette giorni.
E c’è da sperare, soprattutto, che il normale svolgimento della donazione odierna sia il segnale di una svolta reale in questa triste e, per molti versi sconcertante, vicenda. Dunque, che si sia concretizzata la definitiva soluzione del problema annoso all’origine della comprensibile presa di posizione dei componenti dell’équipe specializzata. Che per il loro servizio non hanno percepito alcun emolumento aggiuntivo, contrariamente a ciò che sarebbe dovuto avvenire, a causa di uno stucchevole rimpallo di responsabilità su chi debba pagare chi in atto da almeno tre anni tra l’Azienda “Cardarelli” e l’Asl Na2 Nord.
D’altra parte, sarebbe davvero contrario ad ogni logica se quest’ultima non si facesse parte attiva nell’assicurare il prosieguo dell’importante esperienza di donazione e di tangibile solidarietà sociale che va avanti da decenni sulla nostra isola. E che, peraltro, è l’unica situazione, in tutto il suo enorme territorio, in grado di permettere alla grande Asl a nord di Napoli di contribuire in modo serio e organizzato alla raccolta di sangue della regione Campania, che solo da pochi anni è riuscita a conquistare (e a confermare anno dopo anno non senza fatica) il fondamentale obiettivo dell’autosufficienza nella produzione di sangue e emoderivati. Perciò auguriamoci che il peggio sia davvero alle spalle e che quello di oggi non sia stato un fuoco di paglia. Abbiamo appena una settimana per scoprirlo.