I due nuovi esemplari di yucca, donati da un gruppo di volenterosi cittadini, svettano già nell’aiola passato l’angolo. L’ordine di piantarli lì è venuto direttamente dal Comune, con tanto di trasferimento in seconda battuta dal parcheggio antistante il cimitero, perchè bisognava abbellire gli spazi verdi del Polifunzionale. Che, in effetti, versano in condizioni non proprio ottimali. Specialmente quelli collocati nell’area retrostante l’enorme struttura di via Morgioni, nell’ampio parcheggio su cui si affacciano gli spazi occupati dal liceo “Scotti”. Più che un parcheggio, uno sterpaio. Che assume in vari punti anche le caratteristiche di una discarica a cielo aperto. Di quelle che ti aspetti di trovare, piuttosto, nelle periferie metropolitane più degradate. Dunque, indegna di una realtà come Ischia.
“Adesso è perfino presentabile, qualche mese fa stava molto peggio”, è il commento di chi ha frequentato negli ultimi mesi con una certa assiduità quell’area di sosta del Polifunzionale, su cui insistono la scalinata posteriore del liceo, con l’entrata secondaria, e l’ingresso della palestra della scuola che, però, è utilizzata anche da società sportive di giovani e giovanissimi (quella abbandonata temporaneamente a causa delle deiezioni “sorcesche”, per intenderci). Davanti ai tanti sconci ammirati un paio di giorni fa, francamente si fatica a credere che potesse essere ridotto ancora peggio di adesso. Doveva essere roba da accapponare la pelle, se la situazione attuale può essere considerata un progresso. Perchè, guardandosi intorno, non c’è niente di decente nè di rassicurante, si percepiscono solo uno stato di abbandono e un livello di trascuratezza che risultano intollerabili, pensando che si tratta di Ischia. E le foto parlano chiaro.
Le aiole, che allo stato non c’è motivo di definire tali, sono in realtà pezzi di terra incolti e lasciati alle erbacce, pure secche di questi tempi. E tra le erbe gialle e isterilite giacciono rifiuti sparsi qua e là o anche raccolti in veri e propri cumuli. Sacchetti ammucchiati uno sull’altro e pieni di ogni schifezza, rigorosamente indifferenziata. Sembra che soprattutto di domenica vengano parcheggiate lì auto di “forestieri”, che quando ripartono lasciano sul “prato” il loro carico di rifiuti. Tanto là vicino, a pochi passi, sono allocati i cassoni compattatori di Ischiambiente coperti di ruggine, a completare lo spettacolo di una sorta di succursale “monnezzara”, con tutte le caratteristiche di degrado e sporcizia che quel ruolo richiede.
E se il degrado è padrone degli spazi aperti, anche quelli al chiuso (o quasi) non stonano, anzi confermano e rafforzano l’impressione iniziale. Che dire del sottoscala dell’ala utilizzata da liceo? Trovare le parole giuste per descrivere lo stato indecente di quel luogo è obiettivamente difficile. Ci sono cumuli di “monnezza”, che sembrano da collegare anche a qualche accampamento temporaneo, ma abbastanza recente. E poi scritte di ogni tipo, perlopiù a sporcare i muri, che a tratti appaiono anche abbastanza malridotti. E al di là di cancellate grigie, dei depositi o altri parcheggi coperti chiusi e abbandonati, inno allo spreco di pubblico denaro.
L’impressione complessiva è la stessa che si ricava osservando le immagini dei corridoi e delle scale delle famigerate “Vele” di Scampia o di altri quartieri cittadini allo stesso livello di degrado. E si fa fatica a immaginare che la Città d’Ischia, stazione di cura e soggiorno, è riuscita a dotarsi di un luogo del genere, perdipiù nello stesso complesso dove è stato allocato il Liceo classico, il teatro e da poco anche la sede della Genesis. Una vergogna che non dovrebbe esistere da nessuna parte, ma che con Ischia è – o dovrebbe essere – assolutamente incompatibile. E, invece, eccola servita in tutto il suo imbarazzante accumulo di vergogne!
Da quanto ci mancano gli attuali “inquilini” del Comune da via Morgioni, se hanno pensato di spedire là le yucche per abbellire un posto che avrebbe bisogno di ben altri interventi, cure, attenzioni per riconquistare un minimo di decoro che dovrebbe essere d’obbligo a Ischia? E cosa hanno intenzione di fare, da subito, per combattere quell’indegno degrado, destinato altrimenti solo a peggiorare? Si aspettano risposte sul campo. Intanto, non resta che prendere atto che anche quella è Ischia…pazzesco!