Una grande fiaccolata a Barano, l’invito a tutti del Vescovo Lagnese per Villa Orizzonte

IMG_0047A Natale non era voluto mancare al tradizionale pranzo con la famiglia di Villa Orizzonte, rinnovando una consuetudine iniziata da monsignor Filippo Strofaldi fin dal suo arrivo a Ischia. Nel suo primo anno da pastore della Chiesa di Ischia, il vescovo Pietro Lagnese ha scelto di essere subito partecipe della straordinaria esperienza di vita, speranza e rinascita che la Sir di Barano ha rappresentato e rappresenta nel tessuto sociale dell’isola fin dalla sua istituzione nel 1997. E adesso che sull’Orizzonte si addensa una coltre fittissima di nuvole nere, il presule ha deciso di offrire una testimonianza forte di vicinanza a quella realtà, invitando i fedeli e la comunità isolana nel suo complesso a partecipare giovedì prossimo ad una grande fiaccolata a Barano, in segno di solidarietà verso gli ospiti della Sir e i loro familiari.

La casa famiglia assistita di Villa Orizzonte ha offerto fino ad oggi una seria e imprescindibile opportunità di recupero e di salute per quanti vi hanno trascorso parte della loro vita. Con la sua nascita prima e il suo successivo consolidamento nel tempo si è configurata  e confermata come un  indiscutibile fattore di progresso e di qualificazione nel trattamento delle patologie psichiatriche sulla nostra isola, con modalità all’avanguardia rispetto agli standard non solo dell’Asl di riferimento ma dell’intera regione. Ed è questo microcosmo prezioso di umanità che il Vescovo propone in questo momento cruciale all’attenzione e alla cura di tutti, invitando i fedeli e la comunità isolana nel suo complesso a non rimanere lontani e indifferenti rispetto all’annunciato trasferimento della struttura nella sede individuata a Casamicciola. Una novità regressiva, che porterebbe inevitabilmente a disperdere e annullare il meglio di quanto si era riusciti a costruire, non senza fatica, nella residenza affacciata sul sole. Un passo indietro gigantesco e un macigno sul futuro della salute mentale sull’isola d’Ischia che sono un problema dell’intera collettività ischitana. Che, dopo aver conquistato tra mille difficoltà livelli di assistenza finalmente civili in vari settori della sanità pubblica, non può permettersi ora di arretrare neppure di un millimetro nella tutela del suo diritto costituzionale alla salute, oltre quanto è stato già sacrificato negli ultimi anni.

E la storia di Villa Orizzonte rischia di essere esemplare di una parabola discendente che sarebbe una iattura non solo per gli ospiti attuali, deboli e indifesi, senza il sostegno di tutta la comunità, rispetto alla mannaia di un cieco risparmio (peraltro, tutto da verificare) sulla vita delle persone. Non anonimi individui senza legami nè relazioni, ma uomini e donne con nomi e cognomi, che in questi anni, grazie all’esperienza cresciuta a Villa Orizzonte, hanno creato una fitta rete di rapporti, amicizie, conoscenze a Barano e in giro per l’isola. Mentre la Sir diventava punto di riferimento e anche di aggregazione, in occasione delle tante iniziative organizzate aprendo le porte agli isolani, per facilitare e rafforzare la reciproca conoscenza, interazione e integrazione. Come i pranzi di Natale (e per molti anni di Pasqua) a cui è stato sempre presente il Vescovo d’Ischia, Strofaldi prima e ora Lagnese, che si è avvicinato alla casa famiglia con grande affetto e disponibilità fin dall’inizio della sua missione sull’isola. Momenti vitali, fondamentali per connotare un percorso di recupero che verrebbe svilito, immiserito, negato in una struttura priva degli spazi indispensabili per l’incontro e la socializzazione. E priva anche dei requisiti minimi, come degli spazi esterni, anche qualche balcone, necessari perchè possa essere davvero casa e non riassumere le caratteristiche da incubo del vecchio manicomio. Abolito da una legge dello Stato ancora pienamente vigente e di cui va ricordata  a gran voce l’esistenza ai vertici dell’Asl Na2 Nord, che vi sono anch’essi vincolati, come tutti i cittadini della Repubblica.

Comprendendo l’importanza della realtà di Villa Orizzonte, la Chiesa isolana, su iniziativa del suo pastore e delle avarie articolazioni della Diocesi, ha scelto di non restare lontana, estranea, ma di stringersi intorno agli ospiti e ai loro familiari, in un momento di incertezza, di ansia, di paura. E l’abbraccio non solo ideale, ma fattivo della comunità dei fedeli e di chiunque vorrà partecipare, prenderà la forma di una fiaccolata, che giovedì prossimo partirà da piazza San Rocco, nel cuore di Barano, alle ore 20.00. Una testimonianza forte a cui sono chiamati tutti gli isolani di buona volontà. Perchè il futuro dei residenti di Villa Orizzonte è lo specchio del futuro comune.

 

 

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