Dall’isola d’Ischia a Monteruscello stasera è partito un gigantesco NO collettivo all’improvvida scelta dell’Asl di trasferire la Sir Villa Orizzonte nella nuova (si fa per dire) struttura “multifunzionale” di Casamicciola. In tanti, da ogni parte dell’isola, si sono ritrovati in piazza San Rocco, al tramonto, in risposta all’appello lanciato qualche giorno fa dal vescovo Pietro Lagnese per una grande fiaccolata di vicinanza e solidarietà nei confronti dei residenti di Villa Orizzonte e delle loro famiglie, affinchè non restino soli e senza voce in un momento in cui si assumono decisioni in grado di stravolgere il loro futuro. Una risposta ferma, forte, decisa, inequivocabile, quella che stasera Ischia ha dato alla sempre più lontana ( e non solo per la distanza in chilometri e miglia di mare) dirigenza dell’Asl Na2 Nord, che da un paio d’anni sta progressivamente smantellando l’assistenza psichiatrica sulla nostra isola, sacrificando ad una assai discutibile operazione di “risparmio” – tutto da dimostrare – i livelli di assistenza conquistati negli ultimi vent’anni e servizi essenziali per dare risposte adeguate, efficaci e giustamente diversificate ai numerosi pazienti psichiatrici isolani.
L’invito del Vescovo e della Diocesi è stato raccolto da un folto gruppo di amministratori isolani, a cominciare dai Sindaci di Barano, Lacco Ameno e Serrara Fontana e dal vicesindaco di Forio, dai rappresentanti di varie associazioni operanti sul territorio (Associazione Isole d’Amore, Associazione Disabili, Forum Terzo settore, Avo, Associazione Forense, Garfi e Protezione civile), da numerosi parroci e sacerdoti, da tanti cittadini, intenzionati a non restare passivi e silenti davanti ad un regresso pesante della sanità pubblica isolana. Un patrimonio delicato e prezioso dell’intera comunità, che anche negli anni passati non aveva mai avallato retromarce rispetto ai servizi sanitari faticosamente ottenuti, mobilitandosi ogni volta che dalla terraferma erano state tentate manovre penalizzanti e riduttive se non distruttive dell’offerta di cure e assistenza garantita in ospedale e sul territorio.
La prima parte della manifestazione si è svolta in piazza, mentre continuavano ad arrivare nuovi partecipanti intorno al vescovo Lagnese, ed è stata caratterizzata da interventi che hanno focalizzato i motivi di una così ampia e variegata presenza. Introdotti dal parroco don Pasquale Trani, che ha ricordato le parole di Papa Francesco contro l’”economia dell’esclusione e la cultura dello scarto”, insistendo sul concetto che l’intera comunità isolana è famiglia per residenti di Villa Orizzonte, sono intervenuti Rosa Di Iorio per Isole d’amore e Antonio Pisani per l’Ufficio di Pastorale sociale della Diocesi e tre signore residenti di Barano, che hanno portato la loro testimonianza a proposito del processo di integrazione che in questi anni si è felicemente concretizzato tra gli abitanti del centro di Barano e gli ospiti della Sir, sostituendo ai pregiudizi e alle riserve emersi all’apertura della casa famiglia rapporti solidi e costanti di frequentazione e di amicizia. Che il ventilato trasferimento a Casamicciola inevitabilmente spezzerebbe, privando i residenti di un elemento fondamentale per il loro recupero e la qualità della loro vita. Perfetta la sintesi che Elena, una residente di Villa Orizzonte dall’origine, ha fatto dello stato d’animo suo e dei suoi compagni di vita in questo periodo: “Siamo pullicini sperduti”.
In rappresentanza delle amministrazioni isolane ha preso la parola il sindaco di Barano, Paolino Buono, che ha ringraziato il Vescovo per “questa opportuna manifestazione di affetto” verso la realtà di Villa Orizzonte. Di cui ha ricordato il difficile momento iniziale, per l’opposizione pregiudiziale di tanti baranesi e dello stesso Comune, per concludere “che dopo 18 anni si può dire che mai integrazione fu più riuscita e ci teniamo a che questa convivenza duri ancora a lungo”. Il Sindaco ha comunicato che con gli altri cinque colleghi isolani, compreso il nuovo primo cittadino di Casamicciola, ha firmato una lettera, inviata oggi al manager dell’Asl Ferraro e per conoscenza al presidente della Regione Caldoro, con la quale hanno comunicato di non essere d’accordo con la nuova sede del Centro di Salute mentale (già trasferito) e della Sir in una struttura “non idonea nè dal punto di vista funzionale nè tecnico-amministrativo, perchè non ci sono le condizioni per creare lì una struttura sanitaria”. Buono ha ricordato che è stato chiesto un incontro a Ferraro e che, comunque, c’è l’intenzione di assumere tutte le possibili iniziative di contrasto della scelta dell’Asl, “fino a notiziare la magistratura”.
Il vescovo Lagnese ha illustrato ai presenti il suo profondo “dispiacere” per la ventilata chiusura di Villa Orizzonte , dove egli stesso ha potuto verificare la bella integrazione creatasi con la gente del paese, con la comunità parrocchiale di San Sebastiano, con tanti isolani. E ha poi chiarito il suo pensiero che non si può “risparmiare sui poveri nè su chi ha sperimentato il disagio sulla sua propria carne”. Una società che non si prende cura dei più deboli è una società in crisi. Per uscire da questa crisi “deve ripartire dagli uomini” e ha invitato a far sentire la “nostra solidarietà per persone che non possono ribellarsi nè gridare il loro disagio”. Dalla notevole partecipazione all’invito della Chiesa di Ischia, il presule ha tratto invece “la speranza per una rinascita nostra comunità e dell’isola d’Ischia”. Da parte sua, ha sottolineato di voler dare il suo contributo per far continuare ad esistere Villa Orizzonte dove sta, a cominciare da una richiesta di “confronto” che indirizzerà al manager Asl Ferraro, per verificare tutte le soluzioni ad evitare il trasferimento.
Poi dalla piazza è partito il lungo e affollato corteo, illuminato da tante fiaccole, lungo il centro di Barano e poi sulla Statale, verso la meta finale, la Villa Orizzonte che dal ’97 ospita una residenza sanitaria per molti anni all’avanguardia in Campania e in Italia. Davanti al cancello chiuso della casa, dopo un accorato intervento di Rosa Iacono, il Vescovo ha invitato tutti alla preghiera perchè Villa Orizzonte continui a vivere e perchè cresca “una cultura dell’incontro e non dello scarto”. E nel chiudere la riunione con la benedizione, ha evidenziato di impartirla anche agli amministratori affinchè si impegnino a “difendere i diritti dei poveri e degli ultimi”.