Il Tar Campania ha bocciato la gara per la privatizzazione della Caremar, e adesso?

Dopo aver rinviato al prossimo autunno la propria decisione sul ricorso presentato dall’Autmare nell’ottobre 2012, oggi il Tar Campania è tornato ad occuparsi della privatizzazione della Caremar. Stavolta, il giudice amministrativo si è pronunciato sul ricorso della società Marworld contro la gara che l’aveva vista tra i partecipanti (e che ha aggiudicato la compagnia pubblica (ex?) all’associazione temporanea di imprese – ATI – formata da Snav e Rifim. La società del raggruppamento Thomasos Transport& Tourism ha contestato la Commissione per la possibilità accordata alle altre concorrenti  (Snav-Rifim e Alilauro-Gruson) di poter sanare le loro garanzie con nuove valide fideiussioni, oltre alla mancanza del versamento all’AVCP (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici) che, come da bando, era inserita tra i motivi di esclusione. E il Tribunale amministrativo della Campania ha accolto il ricorso, seppure in parte, e, di conseguenza, bocciato la contestata gara.

Una pronuncia che apre un nuovo capitolo nella lunga e controversa storia della trasformazione della Caremar da compagnia di navigazione pubblica in società a capitale completamente privato, in base ad una controversa decisione assunta dalla Giunta regionale presieduta da Caldoro, in controtendenza rispetto a quanto era stato in precedenza deciso e programmato in sede di conferenza Stato-Regioni e anche da parte del Consiglio regionale antecedente a quello attualmente in carica. Di sicuro, l’epilogo di questa già lunga e complessa vicenda alla luce di quanto accaduto oggi si allontana, considerata la possibilità che la Regione possa fare ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione odierna del Tar. Con conseguenze pratiche, sulla tenuta della compagnia e sulla sua capacità di svolgere la sua attività, davvero difficili da valutare, alla luce dello stato comatoso in cui la Caremar versa ormai da mesi. Come ben sanno i suoi lavoratori, ma anche i fruitori dei suoi sempre meno efficienti servizi.

In merito alla decisione del Tar, l’Autmare, ossia l’associazione che riunisce gli utenti del mare, è prontamente intervenuta con il seguente comunicato: “L’Autmare fa appello alla politica regionale perché essa prevalga sulle decisioni di una Giunta e di un Assessorato che oggi, con la sentenza del Tar, escono perdenti; che il Consiglio regionale superi il mutismo in cui si è rinchiuso e si riappropri del suo diritto-dovere di definire l’indirizzo politico-programmatico nel settore, chiedendo la revoca degli atti relativi alla privatizzazione, rilanciando la legge 1/ 2009 e sviluppando un impegno, anche economico, per il potenziamento della Caremar, del cui attuale stato di abbandono ha precise responsabilità l’assessore Vetrella ed il Management che Egli ha voluto in un compito così delicato qual è la rivitalizzazione di una società ridotta alla fase terminale. L’Autmare condanna l’atteggiamento succube dei Sindaci e fa appello alle forze politiche, sindacali ed associative, perché difendano il diritto alla continuità territoriale, alla mobilità degli isolani e dei pendolari ed agli approvvigionamenti minimi che non siano legati al profitto degli armatori”.

 

Nicola Lamonica

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