Il braccio di ferro che i vertici dell’Asl hanno deciso di innescare sulla vicenda di Villa Orizzonte con le amministrazioni e l’opinione pubblica isolane rischia di provocare tensioni, man mano che procede senza rallentamenti nè tanto meno ripensamenti, il trasloco verso la “nuova” sede priva di agibilità e di autorizzazioni dell’ex Hotel Stefania. Quella di stamattina è stata una mattinata davvero difficile a Barano, dove prosegue il presidio di cittadini di buona volontà contro una scelta sbagliata e priva di giustificazioni su cui l’Asl si sta incaponendo in modo sorprendente e inusuale, con conseguenze pesantissime per i residenti della Sir. Che stanno vivendo con comprensibile preoccupazione, apprensione e disagio la situazione in cui sono stati catapultati, protagonisti inascoltati e non considerati da chi avrebbe il dovere di mettere il loro interesse e i loro diritti davanti ad ogni altra considerazione e valutazione.
Anche in queste ore prosegue il via vai dei furgoni carichi di scatoloni, mobili e oggetti vari diretti nei locali dell’edificio di Casamicciola dove mancano tutti i presupposti, amministrativi e strutturali, per accogliere la residenza sanitaria assistita. Mentre a “Villa Orizzonte” i residenti osservano i loro spazi sempre più spogli, vedono le loro cose portate via una dopo l’altra, si ritrovano in uno stato di precarietà che destabilizza l’equilibrio a cui sono abituati e che, in questi anni, ha rappresentato una delle componenti del loro positivo percorso di riabilitazione.
E davanti allo smantellamento della struttura fiore all’occhiello per anni della sanità isolana e dell’assistenza psichiatrica dell’Azienda Na2 prima e Na2Nord dopo, stamattina i componenti del presidio hanno cercato di evitare la prosecuzione del trasloco, sistemandosi davanti al cancello della Sir con un atto di “resistenza” passiva e pacifica. Ma, d’altra parte, il conducente del furgone ha reagito con decisione, cercando a sua volta di impedire l’ingresso all’interno della Sir, ma dovendo poi recedere dall’intento quando si è avvicinato al cancello il minibus che ogni mattina porta fuori i residenti per le passeggiate e le attività ricreative all’esterno. L’addetto al trasloco ha fatto anche intervenire la Polizia, al cui arrivo il presidio ha subito interrotto la protesta, lasciando che riprendesse il trasferimento dei materiali verso Casamicciola.
Più ore passano e più questa storia diventa brutta, cattiva, ingiusta. Un’offesa alla dignità dei dieci residenti la cui sorte sembra segnata, nonostante le ordinanze del Comune di Casamicciola, le iniziative dei Sindaci, la mobilitazione di tante persone e della Chiesa ischitana, con il vescovo Lagnese in prima fila nel dare voce ai più deboli e indifesi, come già aveva sempre fatto il suo predecessore Padre Filippo.
Ma a Monteruscello non ascoltano, procedono imperterriti su una strada disastrosa per le ripercussioni che avrà sul livello di assistenza a Ischia e sulla difesa del diritto alla salute degli isolani. E con motivazioni di “risparmio” che non reggono alla prova dei fatti…o meglio dei numeri. Qualcuno contesterà questo errore e fermerà il programma dell’Asl prima che sia completato questo assurdo trasloco o si arriverà, come tanto spesso accade in Italia, troppo tardi, aggiungendo al danno la beffa?