Poco fa una nube di fumo nero e puzzolente di plastica ha avvolto la collina di San Pietro

IMG_0467IMG_0302Una nube nera, enorme, proprio nelle vicinanze dello scheletro di cemento del depuratore bloccato. E un odore fortissimo di materiali plastici bruciati che si è diffuso velocemente in tutta la zona, suscitando preoccupazione e stupore. E’ accaduto poche decine di minuti fa, sulla collina di San Pietro. E in pochissimo tempo la vista, ma soprattutto la puzza del fumo sprigionato dal rogo, hanno attirato l’attenzione dei residenti della popolatissima zona circostante e i turisti che a quest’ora sono a passeggio per le strade dello shopping vicine al porto o che sono ancora sulla spiaggia. Uno spettacolo inquietante, durato più di mezz’ora, che poi ha lentamente lasciato il posto ad un fumo più chiaro.

“Pensavamo che qualcosa stesse bruciando sulla spiaggia – la testimonianza di una bagnante – All’improvviso si è sentito un odore inconfondibile di plastica bruciata, che sembrava molto vicino. Ci siamo guardati tutti intorno e abbiamo visto il fumo sulla collina, per fortuna più lontano di quanto la puzza ci aveva fatto pensare, anche con un certo timore. Di sicuro è bruciata roba che non dovrebbe bruciare, non comunque in mezzo alla gente. Ci hanno detto che quella  una zona quasi abbandonata, ma questo non giustifica la gravità di quanto è successo. Sa, con tutto quello che si sente sui roghi tossici, ci ha fatto una certa impressione…E poi sembra strano qui a Ischia, in un posto di vacanza non ti aspetti queste cose”.

IMG_0314IMG_0309In effetti, non ce li si aspetta e sarebbe meglio che non si verificassero in nessun posto…a maggior ragione a poca distanza in linea d’aria dal centro di Ischia e da un lido affollatissimo in piena stagione turistica. Di sicuro, lo stato in cui versa buona parte della collina di San Pietro, a causa dello stato di abbandono del cantiere del depuratore, non è degno di Ischia e, in generale, di un paese civile. E non c’è neppure da stupirsi di certe situazioni, considerati i materiali abbandonati e l’erba secca in quantità che sono alla mercè di qualunque atto sconsiderato o vandalico. Basta una cicca, in quelle condizioni, per scatenare un rogo che poi può facilmente diventare tossico. E non sarebbe neppure la prima volta, visto che già il fuoco ha “lavorato” sulla collina dal apssato tanto illustre, fin dall’epoca della colonizzazione greca. Per esempio, all’interno del cantiere, dove sono stati distrutti tempo fa tutti gli automezzi utilizzati per i lavori: incendio che è stato posto sotto la lente d’ingrandimento dalla magistratura.

E comunque i residenti raccontano di fumo puzzolente che di quando in quando raggiunge le loro case, proveniente dalla collina, creando fastidio e disagio. Roghi, ma non dell’evidenza e violenza di quello appena divampato. E tutti chiedono maggiori misure di prevenzione nell’area del cantiere, alla mercè di cattive frequentazioni (in aprile, trovammo tracce di presenze fresche, dalle bottiglie di birra a pacchetti di sigarette vuoti e cicche a qualche siringa usata, tra la tanta “monnezza” lì accumulata, come dimostrano le foto di Qui Ischia)e negli immediati dintorni. Perchè Ischia, che già non si potrebbe permettere quello scempio, tanto meno può permettersi pure dei roghi tossici.

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