Solo poche ore fa, chiudevo la mia cronaca-riflessione sugli ultimi sviluppi della vicenda di “Villa Orizzonte” con queste due domande riferite ai vertici dell’Asl: Come pensano di uscire dal cul de sac in cui si sono cacciati, a Monteruscello? Trasferendo ad horas i dieci residenti di “Villa Orizzonte” a Casamicciola con la scusa che il contratto a Barano è scaduto e non c’è alternativa? Questo secondo interrogativo era sostanzialmente retorico, sulla base di una semplice ricostruzione logica: se la dirigenza dell’Asl, nonostante la fortissima opposizione manifestata a Ischia, a tutti i livelli, per il trasferimento della Sir da Barano a Casamicciola, finora non ha ritenuto nè di accennare un ripensamento – anzi, l’opposto per dichiarazioni mai smentite rilasciate dal direttore generale – nè di riaprire un discorso con il proprietario di “Villa Orizzonte”, quanto meno per un prolungamento del contratto di affitto scaduto (per la rescissione decisa dall’Asl stessa), ponendosi ora il problema di una sistemazione dei residenti della Sir, è probabile che utilizzi l’occasione (non casuale) per procedere al paventato spostamento in quel di Casamicciola. Non si tratta dello “sfratto” di cui aveva parlato Ferraro in una recente intervista, perchè sfratto non c’è mai stato a “Villa Orizzonte”, visto che l’Asl ha scelto deliberatamente e unilateralmente di rescindere con largo anticipo il contratto in essere. Ma, allo stato, la residenza baranese non sarebbe più sotto contratto e quindi c’è la motivazione burocratica e cavillosa per procedere secondo il progetto originario su cui l’Asl non ha arretrato di un millimetro.
Perciò non stupiscono le “voci” che hanno iniziato a diffondersi in queste ore circa l’imminenza, addirittura questione di pochi giorni, del trasferimento della Sir presso l’ex Hotel Stefania. Dove, peraltro, nessun lavoro di adeguamento è stato mai effettuato, il che rende ancora più inappropriata quella sede, in aggiunta alle già numerose e pesanti controindicazioni di ordine amministrativo e strutturale, che a Monteruscello continuano a voler ignorare.
D’altra parte, c’è il precedente, e pure recente, dello spostamento del Centro di Salute Mentale di via Michele Mazzella dove, un bel mattino, si sono presentati degli addetti incaricati dall’Asl con camioncino al seguito, per dare inizio al trasferimento in via Nizzola, portato a compimento in pochi giorni. Giusto il tempo di riempire gli scatoloni e spedirli nella nuova sede. Dove il Centro non ha trovato locali attrezzati per le sue necessità. Tanto che, a distanza di diverse settimane, non può disporre ancora di utenze telefoniche e di servizi indispensabili per continuare a svolgere con un minimo di efficacia la propria funzione e per poter garantire alcune prestazioni importanti all’utenza.
Quest’ultima poi – come era stato fin troppo facile prevedere – si è drasticamente ridotta, ma non perchè per un miracolo gli assistiti siano tutti guariti fino a non aver più bisogno di essere seguiti da personale specializzato neppure nelle 12 ore rimaste a loro disposizione dopo i drastici tagli decisi dall’Asl 2 anni fa. Semplicemente, molti degli utenti che prima frequentavano regolarmente il Centro e vi prendevano anche i pasti, adesso non sono più in grado di raggiungerlo nella nuova ubicazione, non servita da mezzi pubblici (e si tratta perlopiù di persone che non possono guidare, anche per i farmaci che assumono) e quindi diventata irraggiungibile. Con il risultato che nei fatti l’assistenza psichiatrica per quelle persone è venuta completamente meno, lasciando da soli sia i pazienti che i loro familiari. Bel risparmio sulla pelle dei cittadini!
L’esperienza già fallimentare del primo trasferimento dovrebbe suggerire una netta inversione di rotta alla dirigenza dell’Asl Na2Nord. Ma i segnali vanno in tutt’altra direzione e non fanno presagire nulla di positivo, semmai un aggravamento della situazione che si è venuta a creare con lo spostamento del Centro presso l’ex Hotel Stefania. E per la Salute mentale sull’isola, dove ci sarebbe bisogno piuttosto di un potenziamento serio, si prepara il colpo di grazia. Ma la spending review non doveva salvare i servizi sanitari e i livelli essenziali di assistenza? E come mai la regola generale per l’Asl Na2 Nord non sembra valere?