Anche questa domenica da Ischia è arrivato un contributo importante al banca del sangue del “Cardarelli”, da dove era partito nei giorni scorsi l’allarme su una serissima carenza di sangue del gruppo zero, sia positivo che negativo, in tutta la Campania. La mobilitazione dei donatori da parte dell’Advs-Fidas ischitana ha prodotto un ottimo risultato, con ben 50 donatori, di cui oltre una trentina di gruppo zero. Peraltro, con uno svolgimento ottimale della serie di donazioni, che nonostante la notevole affluenza al presidio “San Giovan Giuseppe”, si era conclusa regolarmente alle ore 11, nei tempi programmati. A dimostrazione di come sia efficace ed efficiente l’organizzazione messa in piedi, nonostante le difficoltà e la quasi battuta d’arresto risalenti solo a pochi mesi fa.
“Sono soddisfatto di quanto i donatori hanno realizzato oggi – è stato il commento del presidente dell’Advs Luigi Trani – Il radicamento sul territorio ha confermato di essere la chiave più giusta per raggiungere obiettivi utili come quello di oggi. E se la risposta dei volontari è stata così anche al di fuori di Ischia, come spero, non ci sarà spazio per altre emergenze sangue. Un plauso voglio farlo all’équipe che ci ha seguito anche questa volta, un gruppo molto motivato, guidato dal dottor Caruso, che sta lavorando benissimo e un grazie va anche ai dottori Trani e Barile che non fanno mancare il loro sostegno attivo alle nostra giornate”.
Ischia, dunque, ha fatto la sua parte e continuerà a farla, grazie all’impegno dell’associazione, dei volontari e dei medici e infermieri che credono in ciò che fanno. Certo che se non fosse stato per la tenacia di chi si impegnato a tenere in vista questa realtà, anche quando tutto sembrava remare nella direzione opposta, a quest’ora probabilmente la raccolta di sangue a Ischia sarebbe potuta essere solo un bel ricordo del passato. D’altra parte, vale la pena ricordare che quello di Ischia è ancora l’unico centro di raccolta sangue esistente nell’Asl Na2 Nord. La mega Azienda dell’area a nord di Napoli, che conta nel suo territorio cinque ospedali e un milione di abitanti non ha altre strutture organizzate nei suoi presidi. Un enorme spreco di potenzialità e un grave deficit organizzativo, che certamente pesa in un momento di carenza e di perdita dell’autosufficienza di produzione di sangue in Campania. Ma a Monteruscello, dove sono mobilitati a tagliare con l’accetta servizi essenziali, di questo non si occupano e tanto meno preoccupano…