“Finalmente, la Festa è tornata a poter essere vista e condivisa dagli abitanti di Ischia Ponte e il borgo è stato valorizzato come non accadeva da tempo”. Non si è ancora spenta l’eco dell’ultima Sant’Anna e Massimo Ielasi, intento a smontare la bella mostra dedicata ai maestri dell’arte ischitana del Novecento che furono anche grandi protagonisti della manifestazione clou dell’estate ischitana, ci tiene stavolta ad esprimere il suo parere sull’edizione 2014, oggetto di inevitabili discussioni, polemiche, consensi e critiche. “Mi va di dire la mia, perchè questa è stata una edizione davvero diversa da quelle che l’avevano preceduta. E perchè non è stata una festa cafona, ma ha avuto un suo senso dall’inizio alla fine. Una grande festa popolare di nuovo degna di quelle messe in piedi dagli artisti straordinari che abbiamo voluto ricordare con questa mostra”. Una vera “chicca”, con opere particolari e rappresentative di Vincenzo e Edoardo Colucci, Luigi e Federico De Angelis, Vincenzo Funiciello, Aniellantonio Mascolo, Gabriele Mattera, Mario Mazzella, Federico Variopinto.
Dopo la buona impressione ricavata dalle iniziative in cartellone nei giorni immediatamente precedenti, il dottore appassionato d’arte aspettava di vedere come sarebbe andata il 26 luglio per farsi un’idea precisa, “perchè bastava poco per far saltare tutto quello che di buono si era visto nelle varie serate. Le barche sono sempre l’elemento decisivo, perchè sono loro le protagoniste, tutto il resto è solo di contorno. E le barche sono state tutte all’altezza, anche se poi è ovvio che ognuno ha le sue preferenze e dà la sua valutazione soggettiva. E poi ho trovato ottima la conduzione, Lucianna De Falco è stata molto professionale e brillante e gli altri che si sono succeduti al microfono non sono stati da meno. A dimostrazione che non c’è bisogno di una comicità cafona e sopra le righe, anzi, perchè Sant’Anna è un’altra cosa”.
E il finale senza “botti”, come gli è sembrato? “Dopo aver visto le barche sono andato a casa, per me quella è la Festa. Però da casa ho visto l’incendio del Castello e anche lo spettacolo di fuochi, che è stato magnifico e ha confermato l’impressione di tutto il resto. La squadra che ha lavorato alla Festa, per primo Salvatore Ronga, ha creato qualcosa di nuovo e iniziato una strada che spero non sarà abbandonata nei prossimi anni. Davvero complimenti a tutti loro”. E adesso, in un paese normale, già si dovrebbe cominciare a pensare alla prossima edizione…