Manca solo un mese. Il 14 agosto prossimo cadrà il centenario della nascita di Giorgio Buchner e Ischia sta facendo – per l’ennesima volta – la figura della grande smemorata. Considerato il valore dell’uomo e della sua opera, ci si poteva aspettare un gran fervore organizzativo, e non da ora, per rendere omaggio allo scopritore di Pithecusa. E invece nulla. La situazione è rimasta invariata da quando, alcuni mesi fa, “Qui Ischia” segnalò per la prima volta l’incredibile carenza di iniziative per ricordare una delle personalità che hanno maggiormente illustrato l’isola nel secolo scorso. E che gode della massima considerazione e di grande rispetto a livello internazionale, perchè le sue scoperte hanno una rilevanza che travalica abbondantemente gli angusti confini isolani. Da intendersi, nel caso specifico, non solo in termini geografici, come dimostra anche questa pigrizia nel ricordo.
Allo stato, l’unica manifestazione dedicata a Buchner in programma è quella organizzata dalla Pro-Sant’Alessandro, come sempre negli ultimi nove anni. Ovvero, fin dall’estate successiva alla scomparsa dell’archeologo di origine tedesca, avvenuta nel febbraio del 2005. Una dimostrazione di quanto l’associazione e la comunità di Sant’Alessandro ci tenesse a rendere omaggio al suo illustre concittadino, perdipiù nell’ambito dell’annuale Festa di fine agosto. Nella quale, da allora, la Serata per Giorgio Buchner si è incastonata stabilmente, con un appuntamento che si svolge nella piazza del borgo e che si caratterizza proprio per un ricordo che vuole essere anche l’occasione per far conoscere agli isolani, ma soprattutto ai forestieri, la figura dell’archeologo e la sua attività di disvelamento del passato di Ischia, che di identifica con pagine decisive della storia europea e del Mediterraneo.
Quest’anno, la Serata per Giorgio Buchner si svolgerà il 23 agosto, di sabato, nell’”agorà” del borgo vestito a festa. E tornerà alla sua versione iniziale, senza il Premio intitolato a Buchner che la Pro-Sant’Alessandro aveva istituito qualche anno fa e che era riuscita a concretizzare nel 2012, con una seconda edizione lo scorso anno. Un premio destinato alle tesi di laurea o alle monografie per i dottorati di ricerca sull’archeologia del Mediterraneo prodotte sia nelle Università italiane che all’estero. Un’ottima idea, che puntava a valorizzare sia i nuovi studi su Pithecusa e dintorni che l’importante ruolo svolto da Buchner nell’innovare e diffondere nuove tecniche di ricerca, che hanno formato generazioni di archeologi. Ma, come tante ottime idee che debbono fare i conti con la realtà, quest’anno la Pro-Sant’Alessandro non è riuscita ad ottenere il necessario supporto di esperti per la diffusione del bando nelle università e così il premio è saltato. E proprio nell’anno in cui per il centenario sarebbe stato più interessante che si svolgesse. Ma tant’è. E comunque, siccome l’associazione ha molto a cuore il recupero di questa specifica iniziativa, è decisa a riproporla negli anni a venire con una diversa organizzazione.
A parte la sicurezza dell’omaggio a Sant’Alessandro, non vi è alcuna certezza riguardo ad altre possibili iniziative nel centenario della nascita di Buchner, che verrebbe poi a saldarsi con il decennale della morte, che cadrà l’anno prossimo, nel febbraio 2015. Pochi giorni fa, in occasione dell’incontro a Villa Arbusto per la presentazione del libro su Ischia patrimonio dell’umanità, la funzionaria della Sovrintendenza che ne è stata allieva, collaboratrice e che è succeduta a Buchner nella direzione dell’ufficio di Ischia e Campi Flegrei, Costanza Gialanella, ha fatto anche cenno al centenario. E ha aggiunto che “forse la Sovrintendenza riuscirà ad organizzare una mostra”. Poche parole, precedute da quel “forse” che giustifica la mancanza di qualche informazione o dettaglio in più. Il che lascia pensare che l’idea c’è, ma che la sua concretizzazione è ancora in alto mare. Per cui, ora come ora, non c’è nulla in programma e la Sovrintendenza si appresta, nei fatti, a passare sotto silenzio un anniversario come quello del 14 agosto prossimo.
Una “dimenticanza” nel peggiore dei casi o un mero ritardo nel migliore. Comunque sia, un brutto segnale da parte dell’ente che avrebbe dovuto farsi promotore, seppur con altri partner, di un sacrosanto ricordo e omaggio ad un suo grande dirigente. Ma soprattutto al ricercatore che ci ha restituito la Coppa di Nestore, e che con i frutti dei suoi scavi ha cambiato la storia antica d’Italia e d’Europa, vista l’importanza che Pithecusa, l’alba della Magna Grecia, ha avuto nel passato dell’una e dell’altra. Un’altra (per ora, si spera) occasione perduta…