Sarà una festa rispettosa della sua storia e tradizione. Il principio guida della programmazione dell’edizione 2014 della Festa a Mare agli Scogli di Sant’Anna era stato anticipato già a marzo, quando in Comune era stata presentata la squadra incaricata di organizzare la manifestazione, con la direzione artistica di Salvatore Ronga. Sembrava strano, allora, sentir parlare della festa, dopo tante edizioni organizzate all’ultimo momento, giusto perchè nessuno voleva prendersi la responsabilità – leggi: fare la figura barbina – di interrompere una storia prestigiosa iniziata nel 1932. E sembrava ancora più strano che la gestazione dell’evento fosse partita dall’inizio, ovvero da un idea da trasformare in progetto e poi da realizzare. Da quanto tempo durava il pessimo andazzo di iniziare il percorso a pochi giorni dal 26 luglio, con le zattere già a mare e l’impellenza di doverci tirare su qualcosa? Di contorno, l’entusiasmo che continuava a scemare, la qualità delle barche sempre più “optional”, lo spettacolo che arrancava stancamente. E le solite polemiche del prima e del dopo unico sale di una manifestazione ormai priva di mordente, che non riusciva a trovare più linfa vitale neppure nella formula del Palio tra Comuni, ridotto ad un’abitudine sempre meno coinvolgente e convincente. Unica eccezione al piattume del contesto, la genuinità del rito della vigilia, con la processione di barche fino alla “chiesiella” di Sant’Anna, a ricordare gli albori della festa e a tenerne comunque viva l’ispirazione originaria.
Poteva essere un altro dei tanti annunci più o meno a vuoto che si dispensano in Comune, quello di marzo. Quando mai, d’altra parte, anche nei momenti più bui, qualche amministrazione aveva risparmiato assicurazioni e rassicurazioni sull’edizione da realizzare? E poteva anche essere un azzardo rilanciare come possibile una programmazione e progettazione seria della festa del 26 luglio. Con il rischio di ricadere in una nuova versione del peggio del già visto prima. Pericoli che oggi sembrano schivati, scorrendo il programma della prossima Festa di Sant’Anna presentato ufficialmente poche ore fa, nella sala congressi del Palazzo Vescovile di Ischia Ponte. Presenti il direttore artistico Salvatore Ronga, l’assessore al Turismo Giosuè Mazzella, i consiglieri Luigi Di Vaia e Enzo Ferrandino, moderatore il giornalista Pasquale Raicaldo, e un folto gruppo di quanti stanno collaborando attivamente alla preparazione della festa. Soprattutto giovani che, oltre a portare un contributo personale e professionale importante, segnano un recupero di capacità di aggregazione di forze vive e nuove, che è l’unico presupposto per dare un futuro alla manifestazione. Peraltro, ideata e portata avanti già da un gruppo di giovani amici negli anni Trenta del secolo scorso.
L’idea di recuperare e valorizzare appieno la storia di Sant’Anna, con tutti i suoi luoghi e i suoi simboli, non è rimasta un mero proposito, ma innerva l’intero programma, che copre quattro giorni a partire da domani, con una “coda” di non secondaria importanza nella mattinata di domenica.
LE BARCHE ALLEGORICHE
Punto di forza della manifestazione sono le barche, sulle quali è tornata a concentrarsi la parte preponderante dello sforzo creativo e organizzativo in tutte le fasi. A cominciare dalla scelta di far tratteggiare i temi delle barche a quattro personalità di spicco della cultura, legate a Ischia oltre a godere di notorietà internazionale: ERRI DE LUCA, VINICIO CAPOSSELA, ELIO MARCHEGIANI e ANDREJ LONGO. Poi, la novità di un gruppo di tutor (Luca Mazzella, Maria Grazia Nicotra, Giuseppe Iacono, Marco Cecchi, Laura Iacobbi, Michele d’Ambra, Francesca Verde) chiamati a supportare i gruppi di costruttori a livello tecnico, e a fare da filtro tra le esigenze pratiche quotidiane emerse nei vari “cantieri” e il comitato organizzativo. Che ha deciso anche di dedicare una quota significativa del budget complessivo (104mila euro dei Fondi Por messi a disposizione dalla Regione) proprio alla costruzione delle barche. I quattro gruppi di costruttori – LA MONTAGNA, LA MARINA DELLA MANDRA,L’ALTRA ISOLA, IL BORGO DI CELSA – hanno avuto un anticipo di 4500 euro ciascuno, per avviare la costruzione, che quest’anno è comprensiva anche delle zattere (3mila euro a parte sono serviti per i fusti) . E poi ci saranno premi in denaro, “come una volta” ha specificato Ronga, per tutti i partecipanti: 6mila alla barca che si classificherà prima, 4mila alla seconda, 3mila alla terza e 2mila alla quarta. Quanto agli altri premi, ai migliori effetti speciali andrà il PREMIO NERONE, il PREMIO DOMENICO DI MEGLIO alla barca più applaudita, mentre il PREMIO FUNICIELLO non sarà più per il miglior bozzetto, ma per la migliore scenografia. Altra novità è il PREMIO ANDREA DI MASSA, destinato alla barca più innovativa.
I LUOGHI
“Il libro di Andrea Di Massa sulla storia della Festa di Sant’Anna è il nostro riferimento”, ha sottolineato Ronga nel ricordare lo straordinario autore di barche e storico per eccellenza della Festa, ma anche nel ribadire che in questa edizione si è scelto di recuperare tutti gli aspetti caratteristici e originali che hanno fatto di Sant’Anna un unicum, espressione dell’identità ischitana. A cominciare dai luoghi che si identificano con la manifestazione clou dell’estate. Tutti affacciati sulla baia che sarà il teatro dello spettacolo del 26, quando l’azione – e l’attenzione generale - si trasferirà sul mare, coinvolgendo da coprotagonisti il Castello Aragonese, la Torre di Sant’Anna, il borgo di Ischia Ponte. La narrazione della festa tornerà a dare significato a ciascuno di essi, anche nelle serate precedenti, con alcune conferenze a scopo divulgativo sul piazzale delle Alghe. Individuato il leit motiv della Festa 2014 nella città sommersa di Aenaria, si inizierà con una conferenza sul passato della baia, che si identifica con Aenaria, e sul suo futuro, attraverso lo studio mondiale sull’acidificazione del mare sotto il Castello. Mentre giovedì saranno in primo piano gli affreschi che raccontano la storia della Torre. E venerdì sarà al centro dell’attenzione la chiesetta di Sant’Anna, meta del pellegrinaggio delle partorienti da cui tutto ebbe inizio.
Ai luoghi e ai loro specifici ruoli nella Festa e nella tradizione è dedicata la videoinstallazione “Odis-sea”, a cui ha lavorato un altro gruppo di giovani creativi, THE MOTHER FACTORY, che sarà proposta ogni sera sul piazzale, alle 21.30. E poi, altra ottima idea, sono le visite guidate che per tutti i giorni della festa si svolgeranno nel sito sommerso di Aenaria, alla Torre, sui fondali della baia. Una valorizzazione a 360 gradi del microcosmo di Sant’Anna con la sua incredibile concentrazione e varietà di motivi di interesse storici, artistici, naturalistici e scientifici. E con il coinvolgimento di vari gruppi e associazioni: CIRCOLO SADOUL, ASSOCIAZIONE NEMO, ARCHEOLOGICA. Senza dimenticare la partecipazione della SCUOLA DEL FOLKLORE da Barano o della BANDA CITTA’ DI FORIO con i suoi 150 anni di vita.
L’INCENDIO DEL CASTELLO
La sera del 26, dopo la sfilata e la premiazione delle barche, sarà riservata una particolare enfasi ad un altro elemento fondante della festa dalle origini, l’incendio del Castello. In una versione molto più spettacolare, con qualche effetto speciale, e anche di durata maggiore. “Rimetteremo i falò dove stavano alle origini della Festa”, ha spiegato Ronga. Sarà uno spettacolo piromusicale, con Simone Carotenuto, un grande interprete della tradizione musicale napoletana contadina, che proporrà un inedito composto per la festa. E sarà quella la conclusione di Sant’Anna, a mezzanotte. Nel rispetto della tradizione, ma senza i fuochi d’artificio. Una scelta condivisa dalla direzione artistica e dal Comune, dopo aver preso atto che le nuove normative avrebbero reso poco visibili e godibili i fuochi, ancorchè supercostosi per la spesa proibitiva del pontone omologato. “Non si è trattato di una soluzione di ripiego – ha precisato l’assessore Mazzella – piuttosto della prima scelta”. E su questo ci vuol poco a scommettere che non mancheranno discussioni. Fino al 26 e magari anche dopo. Ma non sarebbe Sant’Anna, se non ci fosse questo “accompagnamento” polemico.