Servizio 118, difficoltà di comunicazione e perdite di tempo con il centralino di Pozzuoli

IMG_0364Può essere questione di minuti, perfino di attimi. Una questione da cui può dipendere una vita. E tante volte ad essere decisiva può essere la telefonata fatta al 118 per chiederne l’intervento con la massima urgenza. Oltre che con un livello di assistenza adeguato alla gravità del caso da seguire. Ma non sempre la risposta è quella che era stata sollecitata, con il rischio serio di perdere quel tempo prezioso che può fare la differenza. Resta attuale, insomma, la storia, peraltro annosa, delle difficoltà di comunicazione che i cittadini continuano a incontrare con il centralino del servizio di emergenza, che da Pozzuoli smista anche tutte le telefonate che arrivano dalla nostra isola.

Telefonate che hanno già una durata abbastanza lunga, di solito. Innanzitutto, per arrivare a una indicazione precisa del posto in cui è richiesto l’intervento, visto che i centralinisti che debbono indirizzare gli equipaggi delle ambulanze non conoscono, ovviamente, il territorio isolano, per cui anche gli indirizzi che appaiono più semplici a volte sono oggetto di domande e risposte in serie, per raggiungere la precisione sollecitata dalla sala operativa puteolana. E a volte, perfino il tentativo del cittadini di ottimizzare i tempi, specificando magari che la zona dell’intervento è prossima all’autoparco dove stazionano regolarmente i mezzi di soccorso, finisce con l’ottenere l’effetto opposto, perchè dall’altra parte del filo non si coglie l’utilità del suggerimento.

Ancora più complicato, a volte, può risultare il tentativo di far comprendere all’operatore la gravità del caso. Specialmente ove si tratti di persone che hanno già patologie croniche piuttosto serie, soprattutto cardiache, ma non solo, oltre che sintomi di particolare rilevanza e gravità. Certo, l’operatore deve cercare di capire al meglio la reale dimensione del problema, senza lasciarsi fuorviare dalla concitazione e preoccupazione che sono naturali da parte di parenti, conoscenti o soccorritori dei pazienti. Ma dovrebbe anche prendere in maggiore considerazione le indicazioni che riceve, che non sono necessariamente eccessive  e esagerate, quando arrivano da chi conosce approfonditamente le problematiche del malato e i rischi che ne conseguono. E quando ci sono condizioni generali di particolare gravità, a maggior ragione dinnanzi ad un’urgenza, la prima scelta dovrebbe essere sempre quella dell’ambulanza con il medico a bordo. Mentre non sembra che sia così.

Anche in casi molto seri, infatti, e nonostante comunicazioni molto precise, a volte formulate pure da parte di medici, è capitato che si presentasse sul posto l’ambulanza senza medico, per poi essere costretti a richiederne una con medico a bordo, allungando in questo modo i tempi dell’intervento. E, a cascata, quelli del trasferimento in ospedale, con un conseguente aumento dei rischi per il paziente, visto che per certe patologie acute il tempo entro il quale si interviene è fattore decisivo ai fini di un epilogo positivo.

Ma perchè a Pozzuoli fanno tanta fatica a prendere per buono, a volte, il giusto allarme di chi ha il paziente sotto gli occhi e quindi maggiore consapevolezza dal vivo delle sue condizioni? Non è più opportuno correre il rischio eventuale di abbondare, piuttosto che quello, che potrebbe essere devastante, di optare per la risposta meno appropriata e utile, con tutti i possibili effetti e controindicazioni? E anche sui tempi di intervento dei mezzi di soccorso, perchè non si fa in modo di comunicarli sia pur approssimativamente (perchè bisogna fare sempre i conti con il traffico e qualche imprevisto) all’autore della chiamata di soccorso, facilmente rintracciabile giacchè l’operatore ha il suo numero di telefono per i dovuti controlli e per ogni evenienza?

Ma di tutto questo non si parla, mentre sarebbe utile ne opportuna una riflessione complessiva sul funzionamento del servizio di emergenza sull’isola, anche sfruttando i mezzi di verifica del livello di soddisfazione dell’utenza, da cui emergono le criticità su cui è necessario intervenire per migliorare nell’organizzazione e nell’efficienza. Perchè da quel servizio dipendono vite umane e non si può lasciare nulla al caso.

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