Slalom tra sacchetti della “monnezza” verso La Mortella, ma ci vogliamo vergognare?

Posto che vai “monnezza” che trovi…Oggi è stato il turno di una sciorinata incredibile di sacchi e sacchetti strapieni lungo la strada che che conduce alla “Mortella” e più avanti a un altro posto da favola come Zaro. Guardi tutta quella roba esposta fin dal pomeriggio a fare bella (?!) mostra di sé, neanche si trattasse di abbellimenti o di elementi di arredo urbano, e ti chiedi quale impressione ne potranno ricavare i turisti che sull’autobus chiedevano informazioni tutti entusiasti di andare a vedere il giardino di cui tanto avevano sentito parlare o i musicisti che stanno arrivando a Ischia per esibirsi giovedì sera nel grande concerto in programma al Teatro Greco. E ti poni il problema di una fondazione che fa una fior di promozione a Ischia in Europa, che offre qualcosa di unico, che invita italiani e stranieri a visitare la sua prestigiose sede, ubicata in una strada dove sei costretto a camminare facendo lo slalom fra la “monnezza”.  E che dire della disinvoltura con cui anche fuori di belle case, ville di valore sono depositati i sacchetti per ore, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Imbarazzo? Vergogna? Stupore negativo? Indignazione? Tutto questo messo insieme può essere l’unica reazione possibile davanti a quello scempio. Del decoro, della vivibilità, della civiltà. E dell’immagine di Ischia, che finisce anche quella nella “monnezza” con tutto il resto, perchè non c’è alternativa. In quale posto normale, civile, rispettoso di sè stesso e dei suoi ospiti si tollererebbe uno schifo del genere lungo la strada e fin quasi davanti alla porta di uno dei maggiori attrattori turistici e culturali dell’isola e anche oltre? A Forio, sull’isola d’Ischia, tutto questo non solo è possibile e avviene, ma è considerato – a quanto pare – anche la normalità. Nisciun se mett scuorn? Ogni parola è superflua…

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