Il trasloco frettoloso da Villa Orizzonte, così una casa si è trasformata in dormitorio

IMG_0967Hanno spinto il piede sull’acceleratore, pur senza dover rispettare una scadenza improrogabile e tassativa, perchè non c’era nessuno sfratto immediatamente esecutivo a cui dover ottemperare. E per giorni utenti e operatori erano stati sotto pressione per quel trasloco prospettato come imminente, quasi fosse sempre questione di ore. Ciò nonostante, in concreto, il trasferimento a Casamicciola della Sir isolana si è tradotto in un clamoroso esempio di disorganizzazione e inefficienza da parte dell’Asl, che pure al riguardo aveva continuato a ostentare tanta determinazione e sicurezza. Difficile perfino immaginare un’operazione più raffazzonata, improvvisata, malgestita di come realmente è stato. Con l’aggravante che in ballo non c’era lo spostamento di qualche mobile o di alcuni pacchi da un appartamento a un altro, ma si doveva trasferire la residenza di un gruppo neppure troppo ristretto di persone, perdipiù con situazioni ed esigenze molto particolari che, per come sono andate le cose, non sono state tenute nella minima considerazione dagli anonimi strateghi del passaggio da “Villa Orizzonte” all’ex Hotel Villa Stefania.

Indicativa dell’incredibile approssimazione con cui si è proceduto in questa vicenda –  pessima da qualunque lato la si consideri – è stata la preparazione della nuova (si fa per dire) sede della Sir. Basti pensare alle pulizie fatte il giorno prima con i locali già ingombrati da mobili e scatoloni alla rinfusa, tanto in fretta e furia da non aver neppure provveduto a buttare la “monnezza”. Fatta trovare negli eleganti sacchi neri d’ordinanza in bella mostra all’ingresso dell’edificio, tanto per dare il benvenuto ai nuovi inquilini. Che per fortuna erano arrivati quasi tutti a Casamicciola dopo aver consumato anche la cena nei piatti di carta e con le sedie contate a Villa Orizzonte, perchè altrimenti avrebbero dovuto digiunare. Già, perchè la “nuova” è una casa senza cucina, come quella della deliziosa canzone di Sergio Endrigo, ubicata  in Via dei Matti numero Zero, ricordate? Un prototipo di dimora minimalista da “spending review”, un vero affarone, che, se fosse esistita realmente sull’isola – o anche in mezzo al mare, perchè no? - sarebbe stata da affittare al volo. L’ideale per un”‘Asl in deficit”, come l’ha definita testualmente il direttore generale.

Tornando ai pasti, compiuto il trasloco venerdì,  non era stato ancora organizzato neppure il servizio sostitutivo di fornitura dei pasti dal “Rizzoli”. Preparazione inappuntabile, insomma, davvero senza lasciare nulla al caso…Comunque, da sabato è iniziato anche il trasloco, tre volte al giorno, dei pasti dalla cucina del “Rizzoli” ai locali occupati dalla Sir nell’edificio di Casamicciola alta. Da via Fundera a via Nizzola,  come accadeva da qualche settimana per il pranzo servito agli utenti del Centro di Salute mentale. Con la differenza che per gli abitanti della Sir si comincia a prima mattina, con la fornitura del latte con il caffè d’orzo trasportato nei thermos e fette biscottate e marmellata, per poi proseguire nel corso della giornata con la consegna del pranzo e della cena. Nella preparazione dei pasti si terrà conto delle esigenze dietetiche della nuova utenza, ma anche del fatto che a “Villa Orizzonte” si era abituati ad una cucina casalinga, con piatti semplici che però non rientrano normalmente nelle diete ospedaliere. E dunque per la Sir si prepareranno pasti più consoni all’alimentazione di una famiglia con qualche persona anziana e con qualche necessità particolare.

Resta il fatto, per quanta disponibilità ci possa essere nell’adeguare il menu dell’ospedale ad un struttura residenziale, che in quest’ultima non esiste neppure la possibilità di scaldare un bricco d’acqua per preparare qualcosa al di fuori della fornitura fissa quotidiana che riguarda i pasti principali. Ma in una casa dove si vive, ci può essere bisogno di prendere una camomilla, un po’ di latte caldo…Perfino ai carcerati, che in Italia notoriamente non godono di celle a livello “europeo”, è consentito di prepararsi qualcosa di caldo e magari pure di cucinarsi qualcosa. Ma questo è un “lusso” che non è previsto nè consentito nella nuova sistemazione della Sir isolana, che il manager ha definito “un affare”. Un dormitorio e nulla più, altro che casa…

A proposito, visto che l’Asl oltre al canone d’affitto per la nuova sede, ha messo in bilancio anche 250mila euro per i lavori di adeguamento della struttura, sarebbe interessante sapere in cosa siano consistiti tali lavori. E sarebbe il caso che da Monteruscello si adoperassero per renderne debitamente conto, visto che siamo noi tutti che paghiamo… E data la cifra, per nulla trascurabile, non si tratta di un optional, ma di una comunicazione doverosa. Da non rimandare alle calende greche.

 

 

 

 

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