E’ la constatazione più frequente anche fra i suoi ospiti di lungo corso: Ischia è tanto ricca di bellezze e particolarità che non finisce mai di sorprendere. E ciò che vale per l’Isola Grande lo è anche per l’Isola Piccola, che stupisce con i suoi mille scorci, i suoi panorami, la vegetazione lussureggiante un po’ selvatica e un po’ coltivata, le testimonianze storiche e le opere d’arte, gli effetti di luce che variano in ogni attimo della giornata. Con quel suo essere incastonata tra cielo e mare e collegata visivamente a tutte le isole e ai “confini” terrestri del golfo. Una pietra preziosa dalle tante facce e identità. E pensare di conoscerla può essere un azzardo. La controprova la offre una opportunità nuova e stimolante: l’apertura notturna, appena inaugurata, che andrà avanti per buona parte di quel che resta dell’estate, fino al 24 agosto. Per questo periodo non sarà più il tramonto a fissare l’orario della chiusura al pubblico, ma le visite saranno possibili tutti i giorni fino alla mezzanotte. E vi si presenterà un altro Castello, come se non l’aveste mai visto prima.
I luoghi sono quelli che catturano l’attenzione e suscitano ammirazione anche di giorno, è ovvio. Ma l’effetto notte li rivela in modo del tutto inusuale, sottolineando ed evidenziando l’essenziale ed esaltandone una dimensione più severa e avvolgente, più delicata e affascinante, più intima e struggente. E per la prima volta l’incontro notturno non è limitato solo ad alcuni siti e percorsi della rocca, come avviene di solito in occasione dei vernissage, dei concerti o delle manifestazioni che caratterizzano la sostanziosa programmazione culturale nel monumento simbolo dell’Isola Verde. Stavolta è l’intero itinerario di visita, dal Levante al Ponente che è possibile seguire nella versione notturna come accade di giorno alla luce del sole. Si è compiuto in tal modo il passo successivo e consequenziale rispetto all’illuminazione serale del Castello, che è una realtà delle estati recenti e che ha rappresentato una svolta nella valorizzazione dell’isolotto come del borgo dirimpettaio e di tutta la baia. Che di sera diventa dorata, fin dove la superficie scura del mare riflette le luci calde che con discrezione vi si intrufolano dall’alto della rocca.
Una visita di grande impatto visivo ed emotivo. Accentuato quest’ultimo da una trovata che rappresenta un valore aggiunto. Perchè c’è la possibilità di prenotare delle visite teatralizzate, proposte dall’agenzia PLATYPUS ITINERARY in collaborazione con la COMPAGNIA ARTU’. Un modo per godere appieno di tutto ciò che il Castello ha da offrire in quanto a storia e storie, emozioni e suggestioni. Non delle “normali” visite guidate, insomma, peraltro fatte in modo molto professionale, interessante e rigoroso dal punto di vista storico. In corrispondenza di alcune delle tappe più significative del percorso, infatti, si incontrano dei personaggi che hanno fatto la storia del Castello e spesso non solo.
Davanti alla spettacolare veduta by night della baia di Cartaromana, in un angolo circondato da una splendida vegetazione su cui si staglia la sagoma inconfondibile, illuminata e vicinissima, della cupola della Chiesa dell’Immacolata, il primo incontro impossibile è con ALFONSO D’ARAGONA IL MAGNANIMO (interpretato da Aaron Insenga), che racconta come dalla conquista sofferta e decisiva della fortezza isolana riuscì ad aprirsi la strada a quella di Napoli e dell’intero mezzogiorno, scalzando il lungo dominio angioino e iniziando la non meno lunga presenza aragonese del Regno di Napoli. Nel carcere borbonico, invece, ci si imbatte in CARLO POERIO (Claudio Iacono), che rivendica la sua dignità di uomo e il diritto di coltivare i suoi ideali di libertà, conculcati e mortificati da una detenzione in condizioni proibitive e disumane. E’ poi BEATRICE DELLA QUADRA, la fondatrice del Convento delle Clarisse sulla Città d’Ischia, ad accogliere i visitatori nei caratteristici spazi dell’antico convento, dove spiega il suo mondo di clausura con le sue rigide regole di vita. E tra le mura che conservano i segni dell’antica magnificenza della Cattedrale dell’Assunta è VITTORIA COLONNA a ricordare i fasti delle sue nozze con Francesco Ferrante d’Avalos lì celebrate e il periodo in cui il Castello d’Ischia era punto di riferimento e luogo prediletto da poeti e uomini di lettere. Quattro monologhi (ben scritti da Aaron Insenga e Giuseppe Iacono, che è anche il regista ) per quattro incontri impossibili, che hanno il merito di far entrare in contatto in modo inconsueto, diretto e coinvolgente i visitatori con la storia del Castello. Quattro momenti di grande intensità che fanno parlare i luoghi, che ne fanno rivivere l’identità, che si sposano magnificamente con le atmosfere suggerite dall’oscurità e dal silenzio della notte, interrotto dal canto dei grilli e, solo per alcuni personaggi, anche da una lieve musica di sottofondo.
Davvero una sorpresa, la versione notturna del Castello Aragonese. Anche per chi non è nuovo, da isolano, alla frequentazione della rocca. Una novità da promuovere tra i turisti, perchè è di quelle che qualificano l’offerta ischitana. E un piacere da non perdere. Specie quando il cammino sarà accompagnato anche dal chiarore della luna.