Assente il manager della Na2Nord Ferraro, a Napoli di Villa Orizzonte hanno parlato i Sindaci

hotelstefaniaNon ha risposto neppure alla convocazione presso la sede regionale per discutere della questione “Villa Orizzonte”. All’incontro a Napoli di oggi pomeriggio il manager GIUSEPPE FERRARO non si è presentato, nè ha ritenuto di dover inviare alcun rappresentante dall’Asl Na2 Nord. Che così ancora una volta si è sottratta ad una interlocuzione diretta con i Sindaci isolani, tutti presenti o adeguatamente rappresentati (unica eccezione Lacco Ameno) alla riunione, in cui a fare da padrone di casa è stato il subcommissario alla sanità CINQUE. Un’altra conferma della posizione di incomprensibile intransigenza e chiusura che i vertici dell’Asl hanno adottato ormai da mesi, come se la vicenda fosse solo cosa loro e non dovessero rendere conto o neppure spiegare e motivare le loro decisioni ai massimi tutori della salute pubblica sul territorio, ovvero i Sindaci, e, a questo punto, allo stesso ente regionale, da cui l’Asl dipende. Presa di posizione ancora più significativa alla luce dell’improvvisata che stamattina lo stesso Ferraro, accompagnato dal responsabile tecnico dell’Azienda e dall’ex dirigente del Dipartimento di Salute mentale (è andato in pensione, ma pare che continui a collaborare come consulente) Perrino, aveva fatto nei locali dell’ex Hotel Villa Stefania in cui sono stati trasferiti un paio di settimane fa i dieci residenti di “Villa Orizzonte”.

In assenza dell’Asl, non era immaginabile che la riunione napoletana potesse approdare alla pur auspicata svolta. Che si sarebbe materializzata probabilmente anche solo se si fosse riusciti a mettere intorno allo stesso tavolo i Sindaci e Ferraro. Colui che in questi mesi, ma anche prima che scoppiasse il “caso Villa Orizzonte”, aveva sempre lasciato cadere le richieste di incontro, spesso sotto forma di sollecitazioni urgenti, inviategli dai primi cittadini isolani. I quali, essendo esclusi anche dal Comitato dei Sindaci dell’Asl, sono da anni completamente tagliati fuori da ogni iniziativa, indirizzo, politica dell’Azienda sanitaria, presso la quale ormai le isole sono completamente prive di voce e marginalizzate. Un’esclusione che è stata indirettamente ribadita dall’assenza odierna di Ferraro al tavolo convocato in Regione.

Da parte loro, i rappresentanti dei Comuni, dopo aver lamentato il ritardo della convocazione della Regione, hanno illustrato al subcommissario i motivi del dissenso espresso nei confronti del trasloco a Villa Stefania, fin da quando si delineò questa decisione dell’Asl. Motivazioni già messe nero su bianco nei documenti inviati dapprima al manager di Monteruscello e poi al presidente della Regione, che è ancora commissario alla sanità, CALDORO, nonchè ai vertici della struttura commissariale. Che poi sono anche le stesse confluite nelle denunce e esposti presentati alla Magistratura nelle ultime settimane da associazioni e singoli cittadini. Questioni ben note a tutti gli isolani, a cominciare dagli ostacoli di natura amministrativa che rendono improponibile il cambio di destinazione d’uso dell’ex albergo casamicciolese in residenza sanitaria assistita. Per non parlare del problema della collocazione in piena zona rossa.

Ciò su cui si è concentrata la riunione di oggi pomeriggio, però, è stato l’aspetto economico del trasferimento. Com’era prevedibile, dato che il subcommissario Cinque si occupa nello specifico proprio dei temi economico-finanziari relativi alla sanità campana. E da parte ischitana sono state fornite tutte le delucidazioni richieste così come sono stati sottolineate le incongruenze economiche dell’operazione Villa Stefania. Come annunciato stamattina dal sindaco Buono, è stata presentata la controproposta di tornare a Villa Orizzonte, allocandovi anche il Centro di salute mentale, con un significativo taglio dell’affitto per rioccupare la struttura baranese. Il subcommssario ha raccolto tutti i contributi portati dai Comuni, riservandosi di far conoscere una risposta-

Insomma, in concreto nulla di fatto, ma almeno i Sindaci hanno potuto esporre la loro posizione comune ed evidenziare i punti deboli della scelta compiuta dalla dirigenza dell’Asl, ormai sempre più in solitario. Come se fosse arbitro unico e incontestabile del presente  e del futuro della sanità pubblica. Ma il manager Ferraro ricorda che il suo mandato scadrà ad ottobre, tra appena un paio di mesi?

 

 

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