Autobus strapieni e folla alle fermate, ancora tante critiche dai turisti per il servizio Eav

IMG_1116Sabato di agosto, tanti i turisti che arrivano in porto e subito si dirigono, trolley e borse al seguito, al capolinea dei bus. Là  si mescolano ad altre centinaia di persone in attesa. Altri turisti, perlopiù, che si spostano da una parte all’altra dell’isola, con equipaggiamento da spiaggia per godersi il loro sabato di vacanza. Piazzale Trieste è il principale stazionamento di autobus dell’isola, ma in questo periodo è soprattutto uno stazionamento caotico di persone. Accalcate sopra e intorno a ogni panchina, vaso, sedile disponibile, sopra e sotto il marciapiede che contorna metà della piazza. Una folla in attesa, che si sposta come una muraglia umana a seconda degli arrivi e delle partenze degli autobus. Numerosi, ma comunque insufficienti a smaltire quell’assembramento di persone che cresce assai più di quanto i singoli mezzi in partenza, stracarichi, riescano ad assottigliarlo. E nell’attesa crescono e si esplicitano i malumori dei viaggiatori, in tante lingue e inflessioni dialettali diverse. Unica la sintesi: nonostante gli sforzi degli ultimi mesi il trasporto pubblico resta un punto debole della qualità dell’accoglienza turistica sulla nostra isola. Un servizio che crea ancora problemi e imbarazzi all’immagine di Ischia e che, nel bilancio finale della vacanza, pesa e non tra le voci positive.

IMG_1117Che l’Eav stia mettendo in campo tutto il parco autobus in questo momento disponibile è di tutta evidenza. Basta vedere l’assortimento di colori, modelli e “annate” dei veicoli immessi su strada per rendersi conto che si sta davvero raschiando il fondo del fondo del deposito. Grossi mezzi, che hanno all’attivo decine di estati di traffico extra, collocati sulle linee più calde, che non sono poche tra quelle che collegano i centri principali dell’isola, alle circolari, al 5 che raggiunge i Maronti. E poi i Pollicini sempre più delicati, che a volte danno l’impressione di muoversi per miracolo e di essere sul punto di bloccarsi su ogni salita e ad ogni fermata intermedia, costretti a girare al massimo della capienza perchè Ischia Ponte e Cartaromana di questi tempi sono destinazioni di massa. Ma perfino i mezzi che coprono le linee apparentemente più “periferiche”, alcune riattivate proprio per l’estate dopo una lunga assenza legata ai disservizi invernali, in questo periodo sono chiamati a fagocitare centinaia di passeggeri e di bagagli, perchè a Ischia ci sono strutture ricettive ovunque e il mezzo pubblico, per tanti motivi, rappresenta l’unica possibilità per raggiungerle. Senza trascurare l’impegno e il lavoro degli autisti, che fungono anche da guide turistiche, nonostante le loro note difficoltà.

IMG_1118D’altra parte, l’Eav a Ischia sta guadagnando fior di quattrini. E non solo in queste settimane di agosto. Considerato il prezzo maggiorato praticato ai non residenti, che si identificano con la folla che viaggia sui suoi datati mezzi, l’azienda di via Volturno sta mettendo parecchio fieno in cascina, il contributo speciale (l’ennesimo) che l’isola dà al suo bilancio disastrato. Per riceverne in cambio – l’isola – “recensioni” tutt’altro che tranquillizzanti da parte degli ospiti “forestieri”. Che non sembrano gradire le lunghe attese al capolinea, ma ancor più nelle fermate intermedie, quasi tutte superaffollate e spesso disagevoli, perchè gli autobus strapieni non si fermano e si perdono le corse. Che non apprezzano di viaggiare in mezzi strapieni, dove manca perfino lo spazio vitale minimo, dove si rischia di non riuscire a scendere per la difficoltà di raggiungere le uscite, dove portare bagagli e bambini è un’impresa. Dove il caldo è asfissiante, i finestrini spesso sono bloccati e le indicazioni “bus climatizzato” solleticano commenti a iosa, ironici e critici.

Basta essere identificati come isolani per sentirsene dire di tutti i colori sul servizio inadeguato, non all’altezza, tropo costoso rispetto alla sua qualità. “Ma vi pare questo il servizio di trasporto pubblico di un’isola turistica?”. Domanda imbarazzante…E non di rado la chiosa più fastidiosa: “Non si può venire qua, con i mezzi pubblici che non funzionano…”. Che dire? Cosa obiettare? Che adesso ci sono tanti mezzi su strada, che tutte le linee sono attive e coperte, che tutte le destinazioni sono raggiungibili e che, sia pur con disagi e in condizioni non ottimali, tutto questo pare un miracolo a chi, solo pochi mesi fa, ha dovuto combattere con un servizio ridotto al lumicino, quasi inesistente? E’ la verità purtroppo, ma a provarci, a usare questa “pezza a colore”, si viene fulminati da occhiate eloquenti, che sintetizzano uno sconcerto ancora più profondo. E accentuano il senso dii disagio di chi si è dovuto adattare a un servizio da quinto mondo e adesso che è solo da terzo, gli pare di aver raggiunto chissà che conquista.

Si lamentano, i turisti. E hanno anche ragione. E non sanno che quando a Napoli, in via Volturno, riterranno che la stagione turistica a Ischia sia finita e che non ci sarà ancora da guadagnare a mani basse come ora, potrebbero decidere di “richiamare” in terraferma gli autobus di “rinforzo”, ancorchè vecchi e rattoppati, per restituire agli isolani il servizio “formato invernale” che ci ha afflitto nei mesi passati. Quello che ha reso la vita impossibile per mesi a studenti, lavoratori, pendolari, cittadini dell’isola privati di un servizio essenziale come se fosse la normalità. Cosa accadrà a settembre? La domanda inquieta. E la risposta potrebbe farci rimpiangere perfino il servizio incasinato di oggi…

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