Dopo la magia del corteo storico, l’inferno del caos impazzito e Ischia mostra il peggio di sè

IMG_1221IMG_1223Un’ora, forse neppure, di armonia e poi, in un attimo, l’inferno. E’ quello che è accaduto ieri sera, man mano che il corteo di Sant’Alessandro lasciava il passo alla “normalità” di un traffico caotico, puzzolente e rumoroso, neanche fosse l’ora di punta in un contesto metropolitano. Una vera metamorfosi, da lasciare senza parole. E chissà cosa avranno pensato i turisti nell’osservarla mentre si verificava tanto repentinamente. Il meglio e il peggio della Città? Già, con una sproporzione evidente tra le due dimensioni. E non a favore di quella migliore, purtroppo.

Si sono fatti un cuore così, ieri, vigili e i volontari della Protezione civile impegnati a mantenere libere da auto e traffico le strade attraversate dal corteo storico. Nonostante ormai si sappia in giro che a Ischia il pomeriggio del 26 agosto si svolge da più di trent’anni una manifestazione che attraversa il paese dal Ponte al Porto, peraltro seguendo un percorso che è sempre lo stesso da almeno quindici anni. Senza contare che da diversi giorni c’erano manifesti affissi un po’ dovunque e che lungo le strade interessate dal giorno prima erano stati sistemati sugli alberi volantini per invitare a non parcheggiare (neppure sulle strisce blu) a partire dalle 18.oo del 26 agosto. Eppure, ieri, sembrava che nessuno di quelli che viaggiavano in auto ne sapesse nulla! Tanto che anche un bel po’ dopo le 18.00, approfittando del ritardo fisiologico della partenza della sfilata e del tempo impiegato dai figuranti per attraversare Ischia Ponte, c’erano ancora decine di automobilisti che si scaraventavano in via Antonio Sogliuzzo, pretendendo di salire per Cartaromana e alzando addirittura la voce con gli addetti a far rispettare l’ordinanza comunale e il relativo blocco. Senza trascurare gli scooter rombanti che continuavano a infilarsi ovunque, come se il divieto non li riguardasse, benchè ai lati della strada principale vi fosse già una folla e si sentissero i tamburi che si avvicinavano. E anche qualche taxi che ci ha messo del suo. Così si è andati avanti fino a una manciata di minuti dal passaggio del corteo e c’è voluta tutta la grinta dei volontari per respingere l’ondata di invasori motorizzati, che strepitavano a tutto spiano.

IMG_1224Per fortuna,  da qualche anno le macchine dei vigili aprono e chiudono il corteo, garantendo che non vi siano almeno intrusioni motorizzate al suo interno, come pure era capitato che si verificasse in precedenza. Ma, subito dietro l’ultimo figurante e l’auto di scorta, man mano che il corteo avanzava lasciava il passo ad un caos indescrivibile. Che non ha lasciato neppure il tempo minimo per un deflusso tranquillo del pubblico, diventato improvvisamente un aggregato di pedoni che, com’è di prammatica a Ischia, sono considerati e tutelati meno di zero e debbono guardarsi la pelle ad ogni passo. Su via Antonio Sogliuzzo, in processione, si sono scaricate centinaia di automobili da via Pontano, compresa una enorme betoniera che chiedeva strada, altrettante dalla traversina di via Miarabella e una colonna lunghissima in discesa da Cartaromana. Flussi da metropoli impazzita, che hanno dato vita ad un maxi ingorgo all’incrocio tra via Sogliuzzo e via Nuova Cartaromana, con clacson che suonavano per fare più casino possibile, un’aria irrespirabile e scooter rombanti che s’intrufolavano in ogni millimetro libero. Un casino totale.

Di fronte al quale ci si rende conto di quanto ormai sia enorme e congestionato il traffico sulle strade dell’isola che, per quanto grande, non è la California, anche se tutti guidano come se stessero sulle immense motorways americane. Con l’aggravante della fretta, della scarsa attenzione alle regole, della rissosità immotivata e della vera e propria prepotenza che caratterizza i comportamenti di  non pochi automobilisti e scooteristi, per i quali non ci sono diritti e esigenze al di fuori dei loro. Un’immagine di Ischia sconfortante, la sintesi di tutto quello che l’isola non dovrebbe mostrare: inquinamento acustico e atmosferico a livelli di guardia, incompatibile con una realtà che vive di turismo e che dovrebbe darsi una regolata, almeno in queste circostanze particolari, che poi sono una vetrina per Ischia.

A parte l’impegno e lo sforzo degli addetti alla gestione del traffico, è l’autocontrollo di tanti cittadini che sembra…fuori controllo. E ci stupiamo che tra le critiche più diffuse dei nostri ospiti forestieri, spesso motivo per compiere scelte alternative, è stabilmente al primo posto da anni il problema traffico? E basta una mezza giornata di “Enjoy Ischia” una volta all’anno (ed è grasso che cola) a salvarci l’anima e l’immagine turistica che è pane per tanti denti? Al di là del corteo, la Sant’Alessandro ci offre un altro spunto di riflessione collettiva. Tra un ingorgo e l’altro.

 

What Next?

Recent Articles