Chissà se stamattina entrando nell’ex Hotel Stefania, nel piano toccato alla Sir, il manager dell’Asl FERRARO e l’ex capodipartimento della Salute mentale PERRINO avranno avvertito la temperatura tropicale che accompagna le giornate dei residenti da quando sono stati trasferiti in tutta fretta da Villa Orizzonte. E’ solo una delle “piacevolezze” della nuova sistemazione in una realtà che è lontana anni luce da quella di provenienza, dall’altra parte dell’isola. In una struttura, quella baranese, che era stata scelta nel ’96 in base alle esigenze delle persone che vi sarebbero andate a vivere e alle caratteristiche dell’assistenza – di qualità – che vi si sarebbe dovuta prestare. L’esatto contrario di quanto è accaduto con lo spostamento in via Nizzola, dove nella scelta giustificata esclusivamente con motivazioni da “spending review”, sono state le necessità degli abitanti ad essere piegate alle caratteristiche dell’ambiente. Ancora del tutto inadeguato ad ospitarli, nonostante siano passate ormai più di due settimane dal trasloco.
Finalmente, Il direttore generale dell’Azienda si è deciso ad andare a vedere a Casamicciola in quali condizioni è stata relegata la Sir isolana. Dopo mesi di discussioni, polemiche e proteste nei quali neppure la curiosità lo aveva spinto al grande passo, oggi ha fatto visita allo stabile casamicciolese sul quale, senza neppure vederlo, ha assunto e mantenuto una posizione irremovibile e chiusa ad ogni confronto. Quello che ci dovrebbe essere proprio oggi, nel primo pomeriggio a Napoli, dove il subcommissario alla sanità ha convocato Ferraro e i dirigenti dell’Asl unitamente ai Sindaci isolani, le cui richieste di incontro su Villa Orizzonte il manager aveva sempre rispedito senza risposta ai mittenti. E di certo non si può considerare una coincidenza che la dirigenza aziendale si sia presentata a Villa Stefania a prima mattina, a poche ore da un appuntamento importante come quello napoletano. A cui, peraltro, è da vedere se Ferraro parteciperà.
Di sicuro a Napoli ci saranno TUTTI I SINDACI ISOLANI o loro delegati (Ferrandino e Del Deo non sono in Campania), ben decisi ad ottenere finalmente risposte ai loro interrogativi e proposte che i vertici di Monteruscello finora hanno semplicemente ignorato. Insieme ai rilievi sulle condizioni inadeguate in cui si trovavano e si trovano i locali in uso alla residenza assistita al primo piano dell’ex albergo termale casamicciolese. Dove l’Asl, che pure avrebbe messo nel conto dell’operazione ben 250MILA EURO per lavori di ristrutturazione, non ha speso fino ad oggi nemmeno un euro. Già, perchè nonostante non vi fosse alcuna impellente necessità di trasferire i dieci residenti da Villa Orizzonte, nè i vertici e neppure i responsabili tecnici dell’Azienda si sono premurati e preoccupati di far effettuare almeno gli interventi più urgenti e essenziali per accogliere i nuovi abitanti. Non persone di passaggio, ma uomini e donne con esigenze particolari e un vissuto difficile sulle spalle che lì sono stati mandati a vivere stabilmente e che lì, fin dal primo giorno, avrebbero dovuto trovare una casa degna di questo nome.
Ciò che non è stato e che non è. Neppure una rinfrescata alle pareti delle stanze, ha fatto fare l’Asl. Nessun adeguamento, in termini di dispositivi di sicurezza necessari in una Sir per pazienti psichiatrici, è stato realizzato, tanto che si è costretti ad assicurare le finestre con i lucchetti (lasciati nei manicomi, chiusi 17 anni fa) e a prestare la massima attenzione alla delimitaziione bassa del terrazzino, che è un obiettivo fattore di rischio, oltre ovviamente a limitarne la fruizione da parte dei residenti. Che non possono neppure disporre dell’unica sala di grosse dimensioni del loro piano. Quel salone, infatti, è ancora ingombro di mobili appartenenti all’albergo e non più utilizzabili, ma che nessuno ha pensato di far rimuovere, prima di trasferire la Sir. Perciò non lo si può utilizzare, come sarebbe necessario, come sala da pranzo e spazio per il tempo libero e le attività di animazione, che poi sono parte essenziale del programma di recupero e riabilitazione. Senza contare che quello stanzone è in gran parte a veranda, con un lucernario che in questo periodo trasmette all’interno e negli spazi attigui un calore tropicale, per mitigare il quale ci vorrebbe un megaimpianto di condizionamento, mandato a palla 24 ore al giorno, con una spesa energetica che altro che “spending review”!
Sta di fatto che, in mancanza di quella sala, gli utenti hanno a disposizione, oltre le stanze da letto, solo un corridoio in cui mangiano e tentano di svolgere le altre attività durante la giornata e un terrazzino attiguo, che è poi quello con una delimitazione poco sicura. Tutte cose che stamattina Ferraro e i suoi accompagnatori, compreso il responsabile tecnico dell’Azienda, non hanno potuto non verificare personalmente. E delle quali dovrebbero rendere conto oggi, alla riunione pomeridiana, visto che l’ASL con tutte le sue strutture e articolazioni non è proprietà privata, ma è un ente pubblico, al SERVIZIO DEI CITTADINI, che sono quelli che PAGANO IL CONTO e ai quali BISOGNA DARE CONTO. Cittadini che oggi saranno rappresentati dai Sindaci, che sono per legge i primi tutori della salute pubblica, anche se il manager Ferraro evita di interloquire con loro.
“Sul tavolo, oggi pomeriggio, metterò di nuovo la proposta di un ritorno a Villa Orizzonte – ci anticipa il sindaco di Barano, Paolino Buono – a fronte di un canone di affitto ampiamente decurtato. Perchè la “spending review”, che vogliamo anche noi, si può fare anche in una struttura civile e all’altezza delle sue funzioni”. Speriamo che a Napoli si verifichi una svolta…