Meno venti. Nel tempo sempre più ristretto che resta dall’appuntamento del 26 agosto, la macchina organizzativa della Festa di Sant’Alessandro è in piena attività. E l’indicatore principale ne è l’apertura quotidiana dell’atelier nel quale si svolge la tradizionale operazione dell’assegnazione degli abiti ai figuranti che parteciperanno al corteo storico. Centinaia di costumi, di accessori, di calzature in fogge che coprono un arco temporale di ventisei secoli, una vera e propria sintesi di storia del costume, che vanno distribuiti tenendo conto delle caratteristiche fisiche dei personaggi storici da rappresentare e di coloro che li impersoneranno nell’attesa festa di fine agosto. Uomini, donne, bambini, persone di tutte le età, habitué del corteo e nuovi partecipanti, che cominceranno a calarsi nei loro ruoli già ricevendo il costume, curato in tutti i particolari. Che è una delle caratteristiche e dei punti di forza, da sempre, della manifestazione isolana.
“L’assegnazione dei vestiti andrà avanti tutti i giorni, dalle 18 alle 20 – spiega il presidente della Pro-Sant’Alessandro, Franco Napoleone – Come sempre, c’è la massima disponibilità ad affidare i costumi, perchè la nostra è una manifestazione popolare che si fonda dall’origine sulla partecipazione degli ischitani, della comunità. Chi è interessato, venga e troveremo l’abito giusto da fargli indossare. E mi auguro che vengano più uomini di quanti non siano venuti fino ad oggi, perchè non abbiamo problemi a distribuire abiti a donne e bambini, ne vengono tanti, ma invece restano molti costumi e ruoli maschili da coprire”.
Intanto, procede anche l’operazione più complicata e delicata, il cui esito è decisivo per l’edizione del 2014, come anche per quelle future, ovvero la raccolta fondi. Che si sta cercando di fare in modo abbastanza capillare sul territorio, con uno sforzo che va accentuandosi in questa fase quasi di stretta finale, in cui si cominciano a tirare le somme e anche a pagare i primi conti o ad impegnarsi per saldare le altre spese man mano che matureranno. Finora, in linea con ciò che era stato anticipato lo scorso anno in occasione della sospensione dell’edizione 2013, la Pro-Sant’Alessandro ha fatto appello soprattutto agli imprenditori del commercio e del turismo, non a caso trattandosi delle categorie economiche che dovrebbero essere più interessate allo svolgimento della Festa, nei suoi vari appuntamenti, perchè portano pubblico, attraggono i turisti, muovono le persone da una parte all’altra dell’isola, si riflettono positivamente sull’immagine di Ischia e contribuiscono anche alla sua promozione. Finora una risposta c’è stata, ma ancora abbastanza fiacca rispetto alle manifestazioni di interesse e alle assicurazioni di sostegno che erano fioccate l’anno passato, quando si era saputo che per mancanza di fondi la Sant’Alessandro non si sarebbe tenuta.
E così nelle prossime settimane sarà necessario intensificare la “questua”, per consentire il migliore svolgimento dell’edizione ormai imminente. Perciò dalla Pro-Sant’Alessandro lanciano un nuovo appello al sostegno e al contributo pratico delle categorie economiche e dei singoli cittadini, perchè c’è bisogno di un apporto corale. Tanto più che la strada del finanziamento europeo da ottenere tramite il progetto approvato dalla Regione sui “Borghi e castelli in scena, percorsi tra tradizione, arte e cultura” si è rivelata, alla prova dei fatti, impossibile da percorrere per un’associazione di quartiere, quale è sostanzialmente l’associazione santalessandrina. Troppo numerosi e complessi gli adempimenti burocratici richiesti, per ottemperare ai quali sarebbe stata necessaria un’organizzazione apposita con personale dedicato, e anche le modalità dell’erogazione dei fondi, legate alla prestazione di servizi assegnati con bandi gestiti in terraferma, non si sono rivelate compatibili con le caratteristiche peculiari della manifestazione isolana. Che, quindi, si è trovata ancora a dipendere dal contributo volontario dei cittadini. Senza il quale neppure la Sant’Alessandro di quest’anno si potrebbe tenere. E per Ischia non sarebbe un passo avanti,