La soluzione era a portata di mano, tanto semplice quanto efficace. Ma se non se ne fosse occupata e preoccupata una cittadina stufa di ascoltare le rimostranze dei turisti e di raccogliere anche qualche loro sfogo, complice la sua buona conoscenza delle lingue, non l’avremmo vista realizzata. E invece, dopo l’ennesima segnalazione di qualche giorno fa, sempre sulla scia di una imbarazzante protesta di un gruppo di turisti del nord che aspettavano un autobus che non sarebbe mai passato, in corrispondenza delle fermate “strategiche” di via Antonio Sogliuzzo sono comparsi ieri dei provvidenziali cartelli informativi.
Scritti in quattro lingue – italiano, inglese, tedesco e francese – plastificati e attaccati ai segnali delle fermate, i cartelli comunicano, con precisi riferimenti alle fasce orarie in cui il 7 al ritorno verso il Porto segue un percorso alternativo (quando Ischia Ponte è chiusa), che bisogna attendere l’autobus sul marciapiede di fronte. In fondo, bastavano poche parole, quattro righe, per evitare tanti disagi agli utenti del mezzo pubblico e una lampante dimostrazione di disorganizzazione da parte di Ischia. Nello specifico, Eav e Comune sullo stesso piano quanto a deficit di informazione e di capacità (minima) di accoglienza. Se fosse dipeso da loro, sai quante altre figure di niente avremmo collezionato fino alla fine non della stagione turistica, ma della ztl estiva a Ischia Ponte!
Per fortuna, i cittadini volenterosi cercano di metterci qualche pezza. E non per sollevare chi dovrebbe provvedere dalle sue responsabilità e dai suoi oneri, semplicemente per rispetto di quanti scelgono Ischia per le loro vacanze e meriterebbero qualche attenzione in più. A maggior ragione ora che si paga pure la TASSA DI SOGGIORNO. Che, a quanto pare, non mette il Comune d’Ischia neppure nella condizione di spendere qualche centesimo di euro per pochi avvisi su semplici fogli A4 stampati al computer!!!
GRAZIE A GINA MENEGAZZI.