Dopo la prima” tra Capri e Ischia il convegno sulla storia delle isole minori avrà un seguito

IMG_1524Nei tre giorni  dei lavori sono state citate e rievocate la figura e l’opera di Giorgio Buchner, tuttora punto di riferimento per generazioni di archeologi

E’ stato il primo convegno internazionale interamente dedicato alla storia antica delle Isole minori. Un vero e proprio summit di archeologi di varie università, sovrintendenze e istituti di ricerca italiani e stranieri per fare il punto sulle conoscenze finora acquisite relativamente ai periodi storici più remoti, che segnarono l’inizio del popolamento degli arcipelaghi del  Mediterraneo centrale, fino ai primi contatti con i colonizzatori provenienti da Oriente. E anche il contesto più appropriato per un ricordo di Giorgio Buchner nel centenario della nascita, considerato  il contributo fondamentale dato  dal grande archeologo di origine tedesca alla ricostruzione della storia antica della Campania, culminata nella scoperta di Pithecusa, che ha fatto luce sul passato fino ad allora pressochè sconosciuto di Ischia e dell’area flegrea e contemporaneamente sugli albori della Magna Grecia. Quattro giorni di lavori per “UBI MINOR. LE ISOLE MINORI DEL MEDITERRANEO CENTRALE DAL NEOLITICO AI PRIMI CONTATTI COLONIALI”, promossa dall’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA E DALLA SOVRINTENDENZA ARCHEOLOGICA SPECIALE DI NAPOLI E POMPEI. Lavori iniziati ad Anacapri, proseguiti a Capri e conclusi a Ischia, con una visita finale a Procida e Vivara. Tutte protagoniste – le isole dell’Arcipelago campano – delle importanti relazioni illustrate dai numerosi partecipanti, insieme alle isole siciliane, sarde, toscane, alle vicine Isole Pontine e alle Tremiti in Puglia e poi a Malta, evocando gli arcipelaghi greci, in particolare le vicine Isole Ionie, Cipro e Creta, con le loro civiltà che si irradiarono fino in occidente.

Ad Anacapri e a Capri, nei primi due giorni, i ricercatori avevano portato le comunicazioni sui risultati degli studi più recenti compiuti nelle isole minori e riferiti alla lunga fase temporale, migliaia di anni, argomento del convegno. Diverse le relazioni riguardanti le Isole Partenopee, tutte concentrate nella prima giornata anacaprese. E in quel contesto si erano registrate già numerose citazioni di Giorgio Buchner, non solo com’è naturale rispetto alla scoperta di Pithecusa, quanto anche in riferimento ai suoi studi sull’insediamento pre-greco del Castiglione e alle sue tecniche di scavo, rigorosamente stratigrafiche e decisamente all’avanguardia per quando cominciò ad utilizzarle, senza dimenticare il valore del suo approccio multidisciplinare, che è un’altra acquisizione della ricerca attuale di cui egli fu un precursore. Tutti aspetti messi bene in evidenza nella TERZA GIORNATA DI STUDIO CHE SI E’ SVOLTA A ISCHIA, presso il Grand Hotel Re Ferdinando, e che prevedeva proprio il RICORDO DI GIORGIO BUCHNER. Dopo un ricordo personale portato dal vicesindaco d’Ischia CARMINE BARILE (il Sindaco, come di prammatica, aveva altri impegni…nonostante il patrocinio del Comune all’iniziativa) e il saluto dell’assessore alla Cultura ISIDORO DI MEGLIO (, è stata la sua principale collaboratrice,  funzionario della Sovrintendenza archeologica per le isole e la zona flegrea- incarico che fu già di Buchner - COSTANZA GIALANELLA a tracciare un sintetico ma efficace e affettuoso profilo biografico del maestro. Riconosciuto come tale da buona parte degli studiosi presenti al convegno.

nestoreDa parte di qualcuno di loro, al fine di sottolineare il valore dell’archeologo ischitano di adozione al di là di Pithecusa, è stata attribuita proprio alla grande scoperta, su cui dagli anni ’50 egli concentrò tutte le sue energie e la sua attenzione, la “colpa” di averlo sottratto alle ricerche avviate sui siti preistorici in terraferma. “E’ stato un peccato che Buchner si sia fermato a Ischia - ha detto il professor TALAMO – per 30 anni non si sono fatte più ricerche sulla Preistoria in Campania”. E i risultati delle ricerche fatte prima di Pithecusa come il prezioso lavoro di catalogazione e sistemazione delle infinite collezioni di reperti preistorici custodite nei depositi del Museo Nazionale di Napoli restano un altro tassello importante e prestigioso dell’opera di Buchner e dell’eredità che ha lasciato alle generazioni successive di ricercatori, ancora oggi prezioso punto di riferimento. Come è emerso con dovizia di riferimenti anche nel corso della sessione ischitana, che dopo l’omaggio a Buchner è stata riservata ad un confronto a tutto campo tra i relatori, per delineare lo stato dell’arte della ricerca sulle origini preistoriche degli insediamenti umani nelle Isole minori e individuare le questioni da approfondire e le direttrici delle prossime indagini. Alla fine, c’è ancora molto da scoprire e da scavare, anche sulla nostra isola, che potrebbe riservare altre importanti scoperte, riconducibili anche al periodo pre-greco.

Comunque, se era nato come convegno una tantum, “Ubi minor” non resterà tale. Diventerà  un appuntamento fisso annuale o biennale, non è stato ancora deciso, da tenersi a rotazione sulle diverse isole minori italiane. La prossima potrebbe essere Panarea, che si è  già candidata. E potrebbe non essere l’unica. C’è grande interesse intorno a questo convegno. Che a Ischia è stato forse sottovalutato…

 

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