Alla fine, è arrivata la fumata bianca! Ci sono voluti tempi biblici, richiami del Ministero dell’Ambiente, il rischio incombente di commissariamento, ma finalmente l’Assemblea dei Sindaci delle isole di Ischia e Procida è riuscita a liquidare la pratica dall’approvazione dei bilanci pregressi del Regno di Nettuno. Il presupposto per rilanciare (ammesso che sia mai stata lanciata, almeno negli ultimi anni) l’attività dell’Area Marina Protetta, che ormai era completamente ferma , anche per l’impossibilità di spendere un euro, con tutti i bilanci pregressi ancora in sospeso. E così, meglio tardi che mai, adesso che l’estate è archiviata, bisognerà cominciare a fare sul serio, a mettere a punto una programmazione seria ed efficace, a dare un senso ad un’Amp che avrebbe tutte le caratteristiche per poter diventare un valore aggiunto per le nostre isole, così come si sta verificando negli altri territori che comprendono altre aree marine protette. Dove i risultati sono stati talmente positivi da “convertire” anche coloro che all’inizio erano contrari a sottoporre il mare ad una particolare tutela. Tutto il contrario di Ischia, dove la pessima conduzione del “Regno di Nettuno” ha fatto perdere la speranza proprio a coloro che in questo progetto avevano creduto fin dall’inizio, garantendogli tutto il loro sostegno. Primi fra tutti i pescatori ischitani.
Ce n’erano di bilanci in giacenza da approvare: il consuntivo del 2012, il preventivo e il consuntivo del 2013 e il preventivo del 2014. Oggi sono stati approvati tutti, in una seduta dell’Assemblea dei Sindaci convocata ad hoc, per liberare la strada dell’Amp da questo macigno che da troppo tempo la bloccava. Tra l’altro, essendo di turno in questo semestre alla presidenza dell’Assemblea Lacco Ameno, alla luce della crisi che ha investito il Comune del Fungo, si deciso che, per consentire il normale svolgimento dei lavori dell’Assemblea dei Sindaci dell’Amp, la funzione di presidente sarà svolta dal vicesindaco di Forio. Che ha presieduto anche la riunione odierna.
Ottemperato all’incombenza più importante e impellente, di sua specifica competenza, l’Assemblea ha discusso anche di altre questioni rilevanti, anch’esse rimaste in stand by in tutto questo periodo. Senza l’approvazione dei bilanci, non si sono potuti fare nè spese nè investimenti necessari. Così, si sono accumulati fondi non utilizzati, nell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro, che adesso bisognerà cercare di utilizzare nel modo più efficiente ed efficace possibile. Tra le cose da fare la più presto, i Sindaci hanno raccomandato il completamento dell’installazione delle boe che segnalano e delimitano le diverse zone dell’Amp e la realizzazione dei parchi boe per le grandi barche. Altra priorità che è stata individuata è quella del supporto e di valorizzazione della pesca, anche – finalmente – coinvolgendo istituiti di ricerca come l’Università Parthenope e la Stazione Zoologica di Napoli. Che vive una fase di notevole criticità, come ha denunciato poche settimane fa anche “Qui Ischia”, raccogliendo testimonianze sfiduciate dei pescatori locali, sempre più ai margini di un sistema che avrebbe dovuto valorizzare il loro ruolo, anche in un’ottica di compatibilità ambientale dell’attività peschereccia, mentre invece li ha sempre più penalizzati. Perfino a vantaggio dei pescatori “forestieri”, che i regolamenti dell’Amp avevano lasciato fuori dall’Area Marina, come avviene peraltro in tutte le altre realtà similari.
Non c’è dubbio che dopo l’immobilismo dell’ultimo anno, che si è aggiunto ai rallentamenti degli anni precedenti, nei quali l’Area Marina non era stata messa in condizioni di funzionare, se non per l’ordinaria amministrazione, di tempo da recuperare, di cose da fare, di carenze da colmare ce ne sono a iosa. Il Regno di Nettuno è praticamente scomparso, non se ne trova traccia a mare e a terra, se non per quanto attiene alle incombenze burocratico-amministrative che si collegano alla sua esistenza. C’è stato e c’è un vuoto di programmazione e di progettazione a dir poco mortificante, anche in confronto a quanto realizzato e prodotto in altre Amp italiane. Basti dire che l’unico progetto scientifico finanziato a tutt’oggi dal “Regno di Nettuno” è stato il censimento dei cetacei affidato ad Oceanomare Delphis. Un’operazione sacrosanta, che rappresenta l’unico segnale di vita dell’Area Marina delle Isole Flegree almeno nell’ultimo anno. Ma è possibile che solo oggi, finalmente. sia stata presa in considerazione e raccomandata la possibilità di giovarsi della collaborazione di istituzioni scientifiche di valore presenti sul territorio, come l’Università Parthenope e la Stazione Zoologica che ha addirittura uno dei suoi Laboratori di punta proprio a Ischia, dove conduce ricerche di valore di riconosciuto valore mondiale. E’ possibile che finora dall’Area Marina non sia stata avviata nessuna attività in sinergia con questi riferimenti a disposizione e con le opportunità che rappresentano? Già questo è un sintomo di inconcludenza e inefficienza macroscopico.
Resta tutto da risolvere il problema della mancanza di personale amministrativo in dotazione al Regno di Nettuno, che è un altro motivo della (semi)paralisi della struttura. Una questione annosa, che i Comuni on sono in grado di risolvere con proprio personale, perchè non c’è la possibilità di distacchi. Il sindaco di Serrara Fontana Caruso ha proposto di verificare la possibilità di distaccare amministrativi di aziende partecipate da tutti i Comuni (come l’Evi). Un’ipotesi da vagliare, come altre, perchè comunque, senza una dotazione minima di personale, l’Area Marina funzionerà sempre a scartamento ridotto.