La stagione balneare è ormai archiviata, ma la preoccupazione già si proietta su quella prossima. Negli anni, gli abitanti di Sant’Alessandro e dei dintorni hanno assistito al progressivo restringimento del loro lido di “casa”. Che poi è anche uno dei più famosi e celebrati dell’isola, la splendida Spiaggia degli Inglesi, ridotta ormai ad una stretta striscia di sabbia, in cui il mare continua inesorabilmente ad avanzare. Come i ciottoli, che stanno rendendo impraticabile anche quel po’ di arenile rimasto. E davanti a questo scempio, che quest’anno si è ulteriormente aggravato, compatti i residenti del borgo e altri appassionati della caletta si sono riuniti in assemblea nell’”agorà” del borgo, la piccola piazza antistante la storica chiesetta dedicata a Sant’Alessandro. E hanno deciso di costituire un Comitato ad hoc, con la specifica finalità di trovare una soluzione al depauperamento della Spiaggia degli Inglesi, che date le dimensioni raggiunte e il ritmo dell’erosione, rischia seriamente di scomparire entro pochi anni.
All’assemblea hanno partecipato il delegato dell’amministrazione comunale LUCA SPIGNESE e il presidente del Sib balneari, FULCERI CAMERINI. La discussione è stata improntata fin dall’inizio alla massima concretezza, perchè i cittadini erano interessati a individuare, insieme ai loro ospiti, le strade da seguire e gli interlocutori a cui rapportarsi per cercare di raggiungere l’obiettivo individuato come priorità comune, ovvero la salvezza della Spiaggia degli Inglesi. Operazione tutt’altro che semplice e a portata di mano, tanto più nel quadro sconfortante dell’erosione che sta colpendo duro lungo tutte le coste isolane, come conseguenza sia delle trasformazioni subite dal territorio, a cominciare dalla cementificazione, che hanno compromesso i meccanismi di ripascimento naturale delle spiagge, sia degli interventi fatti a mare, spesso risultati deleteri, mentre avrebbero dovuto svolgere la funzione opposta. Che è anche il caso della Spiaggia degli Inglesi.
La questione è stata sollevata e ampiamente trattata dall’assemblea. Sotto accusa è la scogliera realizzata qualche anno fa davanti alla caratteristica caletta che si raggiunge via terra dal borgo di Sant’Alessandro. La sua funzione sarebbe dovuta essere, dichiaratamente, quella di preservare la costa dalla furia del mare. E, invece, ha avuto come effetto principale, ormai addirittura macroscopico, l’erosione progressiva della spiaggia, che non guadagna più sabbia grazie al gioco naturale delle correnti, ma ne viene sistematicamente privata. Con il risultato che è sotto gli occhi di tutti. E che, per tutta l’estate appena passata, ha relegato i bagnanti “storici” e i turisti che pure lì continuano ad andare in un fazzoletto di sabbia sempre più piccolo, mentre avanzano il mare e i ciottoli. Non che non ci sia la sabbia, perchè alcune correnti continuano a portarla verso la costa. Ma non raggiunge più la spiaggia, semplicemente si ferma all’esterno della scogliera e là si accumula inutilmente. E sempre a causa della scogliera, il gioco delle correnti sottrae sabbia alla spiaggetta, allontanandola verso il porto. E così la scogliera che doveva proteggere, si è rivelata doppiamente nemica: perchè impedisce alla sabbia di depositarsi sulla spiaggia e perchè, riducendosi la striscia sabbiosa, il mare si accosta maggiormente e con accresciuta violenza alla costa che si sarebbe dovuta tutelare.
Da quella scogliera distruttiva i cittadini vorrebbero essere liberati. “Se servono scogli da altre parti, perchè non si riprendono questi?”, sono arrivati a chiedere, quasi ad invocare. Si è parlato anche di una eventuale modifica della scogliera, di ripascimento, magari per tamponare l’erosione in attesa di interventi più strutturali. Ma sia i chiarimenti del delegato del Comune sulle procedure che gli esempi, anche personali, portati da Camerini hanno illustrato la complessità tecnica di ogni opzione, la difficoltà di reperire i fondi necessari e anche i tempi lunghi per ottenere permessi e autorizzazioni. Un quadro grigio scuro, insomma. E comunque l’istanza dell’assemblea, affinchè tra le emergenze da affrontare lungo le coste isolane si tenga ben presente anche quella della Spiaggia degli Inglesi, che ormai è diventata un’urgenza, è stata accolta da Spignese, che si è impegnato a farla presente all’amministrazione.
I cittadini hanno anche insistito nella richiesta, sacrosanta, di poter parlare direttamente con i tecnici che si stanno occupando della progettazione di interventi da effettuarsi a tutela delle zone costiere più a rischio. Conoscendo approfonditamente le caratteristiche del loro pezzo di territorio, a terra e a mare, pensano di poter fornire dati, esperienza e indicazioni utili per arrivare a soluzioni efficaci ed evitare altri lavori inutili, se non dannosi come quelli di qualche anno fa. Per questo si è deciso di costituirsi in COMITATO: per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità di salvaguardare la Spiaggia degli Inglesi, per seguire e stimolare interventi correttivi della situazione attuale, per dare un contributo attivo alla salvaguardia di un angolo dell’isola a loro particolarmente caro, ma che è patrimonio prezioso dell’intera comunità isolana per il suo valore ambientale e turistico. Un capolavoro della natura al cui stravolgimento e forse scomparsa (andando di questo passo…) non si può rimanere indifferenti. E da Sant’Alessandro parte forte e chiaro l’appello-invito: “SALVIAMO LA SPIAGGIA DEGLI INGLESI!”.