Cacciate da Ischia, le navi (piccole) da crociera hanno trovato tappeti rossi a Pozzuoli

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La Deutschland a Pozzuoli

Fino a tre anni fa la sua sagoma bianca e snella si stagliava con inconfondibile eleganza sul panorama che si ammira da Ischia Ponte. E la sua presenza aggiungeva un dettaglio ulteriore alla magnificenza dello spettacolo dominato dal Castello Aragonese e da Vivara e Procida con lo sfondo, in lontananza, della costa flegrea a dividere cielo e mare. La bella “DEUTSCHLAND” era allora un’habitué del mare ischitano, dove faceva regolarmente tappa più volte nel corso della bella stagione, insieme ad altre navi da crociera che si fermavano a Ischia per consentire ai loro ospiti da fare un’escursione sull’Isola Verde. Tutte navi di dimensioni ridotte rispetto ai mastodonti che solcano i mari come città galleggianti, con “solo” qualche centinaio di viaggiatori a bordo, di varie provenienze sia dall’Europa che dal Nord America, e con standard di qualità molto alti e un livello di ospitalità dalle “cinque stelle” in su. Poi, la rinuncia obbligata allo scalo isolano e il trasferimento proprio sull’altra sponda del Golfo, dove hanno aperto alla “Deutschland” e ad altre sue simili il porto di Pozzuoli, stendendo tappeti rossi ai croceristi stranieri. Come già era accaduto a Sorrento, la prima destinazione a giovarsi dell’improvvisa uscita di scena di Ischia, con conseguente impennata della percentuale del turismo da crociera: decisamente un bel salto in pieno periodo di crisi.

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L’approdo al Molo Caligoliano

A Pozzuoli fanno sul serio. E lo hanno dimostrato organizzando uno scalo attrezzato per le crociere al Molo Caligoliano, di cui è responsabile per la sicurezza Fausto Silvestro, che già lo era per gli approdi turistici di Ischia. Lì ormeggiano le navi come la “Deutschland”, che per la stagione appena conclusa hanno garantito un interessante afflusso turistico alla cittadina flegrea, ben disposta a fare il massimo per fidelizzare le società di navigazione che l’hanno inserita quest’anno nei loro viaggi. E che proseguiranno questa collaborazione. D’altra parte, l’accoglienza si è rivelata all’altezza. E il territorio è indubbiamente ricco di attrattive per i croceristi stranieri che vi approdano. A parte le consuete escursioni a Pompei e a Napoli, sempre molto gettonate e favorite dalla vicinanza, è la stessa cittadina flegrea ad essere una destinazione interessante con il suo patrimonio storico-archeologico, a partire dal Rione Terra. E poi ci sono i Campi Flegrei del mito, con i tanti richiami geologici, archeologici, le bellezze naturali e le testimonianze storiche. Un territorio che punta molto sul turismo, dove negli ultimi anni si sono moltiplicate iniziative per valorizzare le tante potenzialità esistenti e strutturare un’offerta credibile e attraente. E il turismo da crociera è un’opportunità straordinaria che si è presentata in questa fase e a Pozzuoli l’amministrazione e le forze economiche locali sono intenzionate a sviluppare la presenza in questo settore turistico e a presentare il loro prodotto in tutte le occasioni utili per lanciarlo soprattutto all’estero. Insomma, la “Deutschland” e gli accosti di quest’anno sono stati solo l’inizio di un percorso.

Quello che a Ischia si è interrotto (o concluso?) due anni fa, quando già c’era un programma di accosti piuttosto ricco per la stagione 2012 da aprile ad ottobre. E la “Deutschland” era inserita in quel calendario con le navi della stessa compagnia tedesca e di altre che operano nel settore delle crociere lusso. Ma la tragedia della “Concordia” e il successivo decreto restrittivo circa gli accosti delle navi da crociera resero impossibile continuare ad utilizzare la RADA DI ISCHIA PONTE, in assenza di un punto ormeggio attrezzato come prescritto dal regolamento dell’Area Marina Protetta. A quel punto, disdette gioco forza le soste già programmate per quell’anno, si cominciò a parlare di come si sarebbe potuto recuperare per la stagione successiva o per quelle dopo. Si iniziò a studiare la questione nelle sue varie sfaccettature e implicazioni, per identificare le soluzioni. Fu insediata anche un’apposita commissione di esperti, designati da tutti i Comuni, che si dicevano molto interessati a salvare il turismo da crociera a Ischia. Poi, conclusa l’attività della commissione, l’Assemblea dell’ente interisolano di gestione dell’Area Marina incaricò di (ri)studiare il problema il direttore Strada. Che, dopo un lungo silenzio, nel luglio scorso convocò una conferenza stampa per comunicare le sue conclusioni. In sostanza, non dissimili da quelle cui si era giunti nei precedenti “pensatoi” sull’argomento: l’ormeggio per le navi da crociera con stazza non superiore alle 30mila tonnellate (la tipologia della “Deutschland” per intenderci) si può fare, ovviamente ci vogliono un progetto, dei permessi e dei fondi. La cifra è stata quantificata in 300mila euro, che non dovrebbe essere un investimento impossibile, specialmente se paragonato alla finalità da raggiungere, ovvero riportare Ischia tra le destinazioni di un turismo da crociera lusso, che è un segmento su cui stanno fortemente puntando e investendo i porti di vari località italiane interessate a inserirsi su quel florido mercato.

E’ possibile che, in questo contesto, Ischia sia l’eccezione che conferma la “regola”? A quanto pare sì, visto che dopo l’esternazione pubblica del direttore dell’Amp, che rinviò la questione all’Assemblea dei Sindaci, dopodichè la questione è finita di nuovo nel dimenticatoio. Eppure, le società di navigazione che frequentavano Ischia con regolarità dal 2004, non hanno nascosto in questi anni di blocco di essere interessate a reinserire l’isola nei loro programmi e hanno continuato a chiedere a che punto si fosse e a sollecitare una soluzione. Ma senza alcuna risposta. Mentre a Pozzuoli e a Sorrento si danno da fare per consolidare le loro rispettive posizioni, a Ischia tutto è fermo, tutto tace. Non si rinuncia definitivamente nè esplicitamente al turismo da crociera, che era in pieno sviluppo, ma neppure si fa nulla di utile per recuperarlo. Della serie: come farsi del male da soli…Un’altra occasione persa.

 

 

 

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