I sacchetti neri stanno sempre in prima fila, a presidiare l’ingresso in via Nizzola. La loro presenza davanti all’ex Hotel Villa Stefania ben sintetizza una realtà che con il passare dei giorni si fa sempre più inspiegabile. E di giorni ormai ne sono passati parecchi dalla seconda bocciatura arrivata nei confronti dell’Asl Na2 Nord addirittura dal Consiglio di Stato. E ancora di più ne sono trascorsi dalla precedente pronuncia del Tar, che pure aveva portato un contributo importante di chiarezza nella vicenda del trasferimento della Sir isolana da Barano a Casamicciola. Ma in concreto neppure la giustizia amministrativa è riuscita a sbloccarla e tutto si sta trascinando come se quei passaggi giudiziari essenziali non si fossero mai verificati. Con conseguenze pesanti sulla quotidianità degli abitanti di Villa Orizzonte, perchè il nome è l’unica cosa che non è cambiata nel passaggio da una parte all’altra dell’isola. Anche se l’orizzonte è completamente sparito dalla visuale.
Alla fine, il mancato prelievo dei rifiuti è l’unico elemento della storia conforme alle regole. E con una sua logica. Infatti, se la struttura casamicciolese non poteva essere utilizzata per servizi sanitari e assistenziali, motivo per il quale si sarebbe già dovuto procedere al suo sgombero, va da sè che non possa usufruire del servizio di nettezza urbana. Peccato, però, che nonostante le indicazioni chiarissime della giustizia amministrativa, quel luogo continui a svolgere una funzione residenziale, per quanto non legittima, con la conseguente produzione di rifiuti. che però non possono essere lasciati ad accumularsi in bella vista sulla strada, peggiorando ulteriormente le condizioni di vita dei residenti della Sir e dei frequentatori del Centro di Salute Mentale. E in barba ad ogni criterio di igiene e di decoro pubblici.
Dunque, il “fattore immondizia” rappresenta nel modo più eloquente l’ENORME CONTRADDIZIONE CHE ORMAI CONNOTA LA POSIZIONE – E SOPRATTUTTO LA (NON) AZIONE - DEL COMUNE DI CASAMICCIOLA. Quest’ultimo ha visto riconosciuta la legittimità delle ordinanze adottate nei confronti dell’occupazione dell’ex albergo della zona termale da parte dell’Asl e ha incassato anche il rigetto delle sospensive richieste dall’Azienda sanitaria stessa da parte del Tar prima e del Consiglio di Stato poi, e pure con una decisione urgente, ma non ha ritenuto di dover dare attuazione ai suoi stessi provvedimenti. Ci tenevano tanto, gli amministratori casamicciolesi, ad ottenere una valutazione positiva del loro operato, però a questo punto sembra che siano proprio loro a bocciarlo! E non si comprende, allora, neppure la “ratio” di aver scomodato la giustizia amministrativa, per ottenere pronunce che non hanno modificato di una virgola la situazione pregressa.
Dinnanzi a questo quadro, stupefacente nella sua irragionevolezza, viene naturale chiedersi se la “minaccia” dell’Asl di eliminare la Sir isolana e di privare l’isola dei servizi di salute mentale in caso di sfratto da via Nizzola non abbia colto nel segno. Ciò che rappresenterebbe una sconfitta enorme per la giustizia e per la civiltà. Che si aggiungerebbe a quelle già consumate l’estate scorsa, quando in fretta e furia e in aperto contrasto con le sollecitazioni, le richieste e perfino le preghiere della stragrande maggioranza della popolazione isolana, da Monteruscello arrivò l’ordine perentorio che i residenti di Villa Orizzonte dovevano essere sradicati dalla casa che aveva loro restituito negli anni serenità e sicurezza.
Così, mentre gli amministratori di Casamicciola aspettano qualche intervento da Marte per agire conseguenzialmente alle decisioni loro e dei giudici, gli abitanti della Sir sono condannati ad un limbo carico di disagi e di difficoltà quotidiane. Le opere abusive fatte dall’Asl nell’edificio di via Nizzola e che dovrebbero essere smantellate, non hanno interessato il piano assegnato alla residenza assistita. Dove NON ERA STATO FATTO NESSUN LAVORO NE’ DI MANUTENZIONE NE’DI ADEGUAMENTO prima di accogliervi i nuovi abitanti. E neppure dopo. Perciò non c’è una sala da pranzo, ma si prendono in pasti in uno spazio angusto e “arrepezzato”, dove dopo il caldo torrido estivo adesso fa già freddo e NON C’E’ TRACCIA DI RISCALDAMENTO. E sempre quello spazio è l’unico disponibile per le attività quotidiane, UNA “ZONA GIORNO” (si fa per dire) che dovendoci trascorrere le giornate appare sempre più INADEGUATA. E se d’estate si soffriva per la mancanza di spazi esterni, adesso si fanno i conti con l’INSUFFICIENZA DI SPAZI INTERNI VIVIBILI. E anche la MANCANZA DELLA CUCINA, che è il cuore di una casa vera, a lungo andare pesa. Come l’ASSENZA DI UN IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE adeguato ad una abitazione “quattro stagioni”, che non può essere confuso con i condizionatori in dotazione agli ospiti estivi dell’albergo che fu.
L’Asl i lavori là dentro non li può più fare. E allora come ce li teniamo i residenti della Sir, che per le loro condizioni avrebbero bisogno di un contesto abitativo ben più organizzato e confortevole? E chi richiama l’Asl alle sue responsabilità? Chi si prende cura davvero dei bisogni urgenti degli abitanti di Villa Orizzonte? Chi tutela quei dieci isolani pedine di una partita giocata sulle loro teste e sulla loro sofferenza?