Straordinaria partecipazione unitaria degli ischitani, assenti (quasi) tutti i politici

IMG_1691Chi aveva fatto affidamento sulla consueta ritrosia degli ischitani a protestare pubblicamente per le ingiustizie e le penalizzazioni di cui sono sempre più spesso vittime per effetto di decisioni che ignorano o prevaricano le loro esigenze e i loro diritti, stavolta ha fatto male i conti. Perchè gli ischitani in piazza ci sono scesi eccome. In modo pacifico, democratico, colorato, ma anche convinto, compatto, determinato. In tanti, come era capitato poche volte nella nostra storia recente, in momenti cruciali. Per trovare un’altra manifestazione partecipata così coralmente bisogna andare indietro di una ventina d’anni, al ’93, quando riempirono le strade per difendere l’ospedale a rischio chiusura e il loro diritto alla salute. Tale è quale a quello che è stato oggi. Per il diritto alla mobilità, ma anche per le altre vertenze che toccano l’isola, dai servizi sanitari alla scuola, dalla giustizia al degrado del territorio. Tutti insieme, tutti uniti, con le più diverse bandiere, appartenenze politiche e sindacali. Nessun alibi, insomma, per chi avrebbe voluto bollare la mobilitazione popolare come espressione di una parte e di un colore per ridimensionarne l’enorme portata. La piazza è stata unitaria e trasversale nella sua composizione. Come lo è stata nell’indicare i destinatari delle sue proteste e delle sue rivendicazioni: la Regione e l’assessore Vetrella su tutti, ma senza sconti per gli amministratori locali, sempre latitanti sui problemi importanti della popolazione. Anche oggi, convitati di pietra (meglio, di gomma) che hanno evitato accuratamente – tranne pochissime lodevoli eccezioni – non solo di essere presenti fisicamente, ma finanche di dare un qualunque segno di vita, anche dissenziente, rispetto alla voce di tanti cittadini. Assenze pesanti. Ma ancora più pesanti sono state le tantissime presenze di studenti, lavoratori, pensionati, professionisti, imprenditori, associazioni, rappresentanti di sindacati e di categorie, utenti dei servizi pubblici e dipendenti delle aziende di trasporto che vivono  sulla loro pelle carenze e disservizi.

IMG_1673Che l’appello alla partecipazione lanciato nei giorni scorsi dal Comitato di lotta era andato a buon fine lo si era capito ancora prima che scoccasse l’ora dell’appuntamento in piazza Marina. I primi ad arrivare sono stati gli studenti, in tanti, da tutte le scuole superiori dell’isola. E anche da Procida, insieme ad una significativa delegazione dell’isola di Graziella, che condivide con Ischia la disastrosa situazione dei trasporti marittimi e terrestri. I ragazzi hanno dato una prova di maturità per tutta la mattinata, dimostrando che la loro partecipazione non nascondeva “filoni” nè la voglia di disertare le aule a prescindere: sono stati consapevoli, attivi e partecipi con convinzione dei motivi della protesta, che nasce anche dai loro disagi di ogni giorno. Quelli  sintetizzati da ALESSANDRO SODANO, RAFFAELE UNGARO, LUIGI AIELLO, che hanno raccontato come l’inadeguatezza ormai cronica del servizio di autobus fornito da una boccheggiante Eav stia condizionando in modo insostenibile, e per l’ennesimo anno, la quotidianità loro e delle loro famiglie. Disservizi confermati con amarezza, unita alla preoccupazione e all’incertezza per il proprio futuro e per quello dell’azienda sempre più decotta, dai rappresentanti dei lavoratori dell’Eav, con bandiere di tutte le sigle sindacali.

IMG_1678La piazza si è poi riempita anche di adulti. Sono stati slegati striscioni e bandiere dei più vari colori. Si è delineata in modo evidente la presenza ampia e variegata che ha poi caratterizzato e qualificato tutta la manifestazione. Il presidente di Autmare NICOLA LAMONICA ha ribadito i motivi della mobilitazione, ovvero trasporti inadeguati, sul mare e a terra, che non garantiscono la mobilità dei cittadini isolani e penalizzano fortemente anche i turisti. “Giù le mani dalla Caremar”, recitava un grande striscione. “L’Europa non ha mai chiesto la privatizzazione della Caremar – ha detto Lamonica – Anzi, il Parlamento europeo a giugno ha riconosciuto che vanno garantiti fondi alle isole per la continuità territoriale, come risarcimento per l’insularità. Ma Vetrella la liberalizzazione sollecitata dall’Europa non la vuole”. A dimostrarlo le modalità della gara per la privatizzazione, su cui dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato il 18 dicembre; gli ostacoli messi all’armatore Morace che voleva entrare nel golfo e che alla fine è stato costretto a rinunciare; il cartello che opera nel golfo di Napoli e che anche secondo il garante della concorrenza non garantisce gli utenti. Lamonica ha sintetizzato le richieste: garantire i servizi essenziali con un vettore pubblico e  mettere a gara tutti gli altri, senza limitazioni, rompendo il monopolio attuale e aprendo realmente alla concorrenza. Un forte richiamo alla necessità imprescindibile di garantire anche agli isolani “trasporti degni di un paese civile, sennò saremo costretti ad andarcene da Ischia perchè non ci sarà futuro” è venuto da GIOVANNI LOMBARDI, presidente dell’ATEC, che oltre alla partecipazione in massa dei soci, - che oggi avevano sospeso l’attività - anche stavolta è stata la spina dorsale dell’organizzazione della manifestazione. Sulla posizione Caremar è intervenuto il capitano UMBERTO MALTESE e contro la privatizzazione si è espresso il presidente dell’Orsa Marittimi, GENNARO. Peraltro, gli altri sindacati dei marittimi (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) non si sono nè visti nè sentiti.

IMG_1679Presenti fin da Casamicciola l’ASSOFORENSE, con un nutrito gruppo di avvocati, la CONFESERCENTI, con il presidente LELLO SGAMBATI che stigmatizzando l’assenza dei rappresentanti politici locali a tutti i livelli, ha ricordato i limiti attuali al diritto alla mobilità degli isolani e gli enormi disagi vissuti pure dai turisti, con ripercussioni sull’economia turistica isolana. Non a caso in piazza sono scesi con convinzione diversi albergatori – FRANCO DI COSTANZO e ANTONIO LONGOBARDI in prima fila - operatori e lavoratori del settore turistico, che ha subito fortissimi contraccolpi negativi  anche quest’anno dall’inadeguatezza quantitativa e soprattutto qualitativa (a fronte di prezzi fuori mercato) dei trasporti marittimi e dalla condizione vergognosa dei trasporti terrestri. Presenti anche i Balneari della FIBA CONFESERCENTI, alle prese con altre emergenze.

IMG_1684Dalla manifestazione si sono tenuti alla larga, molto contestati per questo, quasi tutti gli amministratori e i politici isolani. Fatta eccezione per il presidente del consiglio comunale di Casamiccciola VINCENZO D’AMBROSIO, che ha parlato di “situazione insostenibile” e di “battaglia di civiltà e dignità che riguarda tutti”, motivo per cui l’amministrazione del Comune termale in questi mesi ha tentato un’interlocuzione diretta e proficua con i vertici Eav e anche con Vetrella, che ha già rinviato per tre volte la visita a Ischia e ora l’ha fissata per il 3 DICEMBRE E PER QUELLA DATA IL COMITATO DI LOTTA CONTA SU UNA NUOVA MOBILITAZIONE GENERALE. Altra eccezione l’assessore ai Trasporti di Forio, VITO MANZI, che ha assicurato l’impegno suo e dell’amministrazione perchè la Caremar resti pubblica. Per VITO IACONO, consigliere di minoranza a Forio, “siamo in piazza anche per i diritti delle future generazioni e ci dobbiamo restare anche per la scuola e la sanità, per salvaguardare i nostri diritti e sentirci cittadini europei con servizi con standard europei”. Per GENNARO SAVIO “il potere vuole calpestare il diritto alla continuità territoriale degli isolani a favore dell’armamento privato e Ferrandino e De Siano non muovono un dito”. Per l’UDC, ALESSANDRO PASCARELLA, il suo partito è sceso in piazza convinto e, essendo in maggioranza in Regione, cercherà di portare a Napoli le istanze degli isolani. GIANNI VUOSO è intervenuto poi sulle ragioni della protesta strada facendo.

IMG_1687Dopo la riunione in piazza, la folla dei partecipanti ha iniziato a muoversi verso Ischia. Ma dopo una breve deviazione sul molo del porto dove qualche decina di ragazzi ha indossato salvagente (felicissima idea di Giovanni L0mbardi) per ricordare che, andando avanti con la qualità dei trasporti  marittimi attuali, tra poco converrà attraversare il mare a nuoto.

Poi è partito il lungo e colorato corteo. Che ha percorso con grande civiltà i circa due chilometri della 270 verso Ischia in poco più di un’ora, accompagnato dal consenso di molti automobilisti e dalla non contrarietà degli altri. Fino alla Piazza Antica Reggia, dove gli amministratori ischitani sono rimasti rigorosamente invisibili. Ma nè loro nè Vetrella e i referenti istituzionali della Regione potranno ignorare quanto di straordinario è accaduto oggi a Ischia. E continuare ad agire senza tener occuparsi e preoccuparsi dei diritti e dei bisogni della cittadinanza dell’isola, che produce una fetta importante del Pil della Campania.

 

 

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